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Palestre della Salute. Cozzolino (OC): “Istituirle per integrare l’esercizio fisico adattato nei piani terapeutici. Auspichiamo anche l’inserimento nei Lea”  

di Elisabetta Caredda

L’obiettivo è la realizzazione di programmi di attività fisica personalizzata con il coordinamento di competenze specialistiche (a partire dai medici di medicina generale, i pediatri e gli specialisti in medicina dello sport) per persone di ogni età con condizioni fisiche svantaggiate, come disabilità, deficit motori, o patologie croniche. Una risposta innovativa e di ampio respiro alle sfide legate alla salute pubblica in Sardegna.

24 APR - Integrare l'esercizio fisico adattato (EFA) nei percorsi terapeutici e preventivi sanitari come prestazione sanitaria a carico del SSR, chiedendone l’inserimento nei LEA, attraverso anche l’istituzione di ‘palestre della Salute’ dedicate per offrire specifici programmi su prescrizione medica per pazienti affetti da malattie croniche o a rischio di svilupparle. A proporre l’iniziativa in commissione consiliare Salute è il consigliere e pediatra Lorenzo Cozzolino (Orizzonte comune).

“Nelle patologie croniche – spiega a Quotidiano Sanità il consigliere - l'attività fisica molto spesso rappresenta per noi medici uno strumento in più da assegnare nel piano terapeutico e preventivo, una necessità indispensabile per i nostri pazienti e per il miglioramento del benessere psicofisico della popolazione. Mi riferisco specificatamente all’esercizio fisico adattato e strutturato, ossia al programma di attività fisica personalizzata per persone di ogni età con condizioni fisiche svantaggiate, come disabilità, deficit motori, o, come accennato, patologie croniche”.

“Partendo da questi presupposti - prosegue il pediatra -, ho presentato questo tema ai colleghi della commissione Salute affinché possa auspicare prenda forma una disciplina che sensibilizzi e punti a far sì che l'esercizio fisico diventi una prestazione sanitaria a carico del SSR, finalizzata ad un'azione mirata nella gestione delle malattie croniche e nella promozione della salute pubblica. E’ chiaro, il principio sta innanzitutto nel riconoscere l'importanza dell'attività fisica come strumento di prevenzione e terapia per le malattie croniche, per riabilitare la mobilità e migliorare la qualità della vita delle persone con condizioni cliniche-fisiche svantaggiate, introducendo, perché no, tale pratica nei LEA e segnalandola anche alla Commissione nazionale preposta per l'aggiornamento dei LEA”.

“L'integrazione dell'esercizio fisico nei percorsi sanitari dovrà quindi prevedere la creazione di un sistema interconnesso con il settore sanitario regionale, con particolare attenzione alla personalizzazione e alla supervisione medica. Ecco che qui subentrano le Palestre della salute, ossia penso a strutture certificate dalla Regione volte, come accennato inizialmente, per offrire programmi di Esercizio fisico adattato (EFA) su prescrizione medica, per pazienti affetti da malattie croniche o a rischio di svilupparle; esse dovranno rappresentare punti di riferimento per l'attuazione pratica dei percorsi terapeutici personalizzati”.

“I programmi di tali percorsi dovranno poter essere curati da professionisti qualificati in scienze motorie con la supervisione di specialisti medici, prospettando tre aree principali: quello della prevenzione primaria che mira a migliorare il benessere generale e le prestazioni fisiche della popolazione per prevenire l'insorgenza di malattie; quello della prevenzione secondaria che si concentra sulla gestione di malattie croniche stabilizzate, prevenendo il peggioramento della salute; ed infine vi è la riabilitazione e prevenzione terziaria, destinata alla riabilitazione post-ospedaliera, mirata a supportare i pazienti dimessi dopo eventi acuti come infarti o trattamenti oncologici. Ogni programma dovrà essere adattato alle esigenze cliniche individuali di ciascun paziente”.

“Il tutto chiaramente prevede il coordinamento di competenze specialistiche, a partire dai medici di medicina generale, i pediatri e gli specialisti in medicina dello sport, che dovranno integrarsi nelle Palestre della salute per garantire un approccio multidisciplinare e personalizzato per la cura dei pazienti, che assicuri che l'attività fisica sia prescritta e monitorata in modo efficace, ottimizzandone i benefici. Sarà fondamentale lavorare quindi sulla promozione dell'attività fisica, attraverso un'intensa campagna di sensibilizzazione realizzata in collaborazione con strutture sanitarie, federazioni sportive e associazioni locali, con l'obiettivo di creare una cultura del benessere fisico e della prevenzione rivolta in particolare ai giovani, agli anziani e alle persone a rischio di malattie croniche”.

“Una iniziativa che potrà essere concretizzata senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale, fattibilissima, che rappresenta una risposta innovativa e di ampio respiro alle sfide legate alla salute pubblica in Sardegna, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita della popolazione, ridurre i costi sanitari a lungo termine e promuovere una cultura della prevenzione” – conclude Cozzolino.

Elisabetta Caredda

24 aprile 2025
© Riproduzione riservata

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