Autismo e disabilità cognitive. Al Burlo di Trieste nasce nuovo ambulatorio “Dama”

Autismo e disabilità cognitive. Al Burlo di Trieste nasce nuovo ambulatorio “Dama”

Autismo e disabilità cognitive. Al Burlo di Trieste nasce nuovo ambulatorio “Dama”
L’obiettivo dell’ambulatorio “Disabled Advanced Medical Assistance” è garantire ai pazienti con grave deficit comunicativo la possibilità di fruire di prestazioni sanitarie multidisciplinari, beneficiando di percorsi individualizzati di accesso alle cure di patologie organiche.

È stato avviato al Burlo Garofalo di Trieste il nuovo ambulatorio multidisciplinare “Dama” (Disabled advanced medical assistance) a sostegno di bambini e ragazzi con grave deficit comunicativo. L’obiettivo è quello di garantire ai pazienti con grave deficit comunicativo, principalmente autistici e/disabili intellettivi, la possibilità di fruire di prestazioni sanitarie, beneficiando di percorsi individualizzati e personalizzati di accesso alle cure di patologie fisiche.

Dal punto di vista pratico, l’ambulatorio avrà un accesso e una gestione coordinata gestita da un infermiere che accoglierà e seguirà il paziente durante tutta la sua permanenza nell’ospedale. L’accesso del paziente sarà programmato in una fascia oraria di minore affollamento, allo scopo di facilitare la gestione dei famigliari del loro figlio in ospedale.

Per poter accedere all’ambulatorio multidisciplinare “Dama” andranno seguite alcune indicazioni sulle prescrizioni. In particolare, il medico curante dovrà predisporre l’impegnativa/e, con indicazione delle prestazioni e specificazione del termine “Dama”. Le prestazioni dovranno essere richieste in priorità P, mentre il paziente sarà comunque preso in carico da subito.

“Il servizio “Dama” che è iniziato in queste ultime settimane – spiega Raffaela Devescovi, neuropsichiatra infantile, che da anni si occupa in via esclusiva presso l’ospedale IRCCS materno infantile Burlo Garofalo, di autismo – fa parte di un progetto del 2022 stanziato dall’Istituto Superiore di Sanità, il quale ha assegnato degli obiettivi differenziati sull’autismo riguardante l’ospedale e territorio. Questi percorsi assistenziali protetti per i pazienti affetti da autismo – disabilità intellettiva, ha come secondo l’obiettivo quello di agevolare la visita portando al minimo la gestione farmacologica nei comportamenti in problema”.

“Altro tema che vale la pena evidenziare – continua la dottoressa Devescovi – con il “Dama” si va incontro alle famiglie, poiché sono loro i primi a che si trovano a gestire i comportamenti problema in un ospedale. Basta ipotizzare come possa una mamma o un papà gestire l’attesa di una visita con un figlio autistico in un ambiente non idoneo. Situazione che nel tempo ha portato in alcune famiglie per evitare guai o problemi con il proprio figlio autistico e/o con disabilità intellettive, addirittura rinunciare ai controlli routinari o alle visite”.

La lista d’attesa per i percorsi “Dama” sarà consultata quotidianamente dall’infermiere che provvederà a contattare la/le famiglia/e di coloro che sono stati inseriti in lista per rilevare i bisogni del paziente e predisporre, in collaborazione con gli altri operatori dell’equipe, un percorso personalizzato che risponda alle esigenze di ciascuno di essi, prenotando le prestazioni e organizzando, in maniera coordinata, le consulenze specialistiche e gli accertamenti diagnostici necessari.

“Il servizio “Dama”, offre un ulteriore vantaggio – sottolinea la dottoressa di neuropsichiatra infantile – laddove ci fossero raggruppati più approfondimenti da fare al paziente gli stessi medici si recheranno loro stessi nell’ambulatorio senza far muovere il ragazzo e famiglia per i vari reparti.

Endrius Salvalaggio

Endrius Salvalaggio

21 Luglio 2023

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