Avezzano. Detenuti, studenti e pazienti psichici a confronto sui temi della vita

Avezzano. Detenuti, studenti e pazienti psichici a confronto sui temi della vita

Avezzano. Detenuti, studenti e pazienti psichici a confronto sui temi della vita
L’iniziativa rientra nel progetto avviato dalla Asl 1 Abruzzo per promuovere il recupero e l’integrazione dei detenuti con il mondo esterno. “Avezzano è stato teatro di una sorta di laboratorio inedito che ha dato grandi soddisfazioni e arricchito tutti i presenti”, ha detto la coordinatrice Stefania Ricciardi.

Detenuti, pazienti psichici e studenti delle superiori, seduti insieme gli uni accanto agli altri, all’interno della sala-conferenze del carcere di Avezzano, in un confronto sui temi dell’esistenza e della vita, in uno scambio osmotico tra mondi diversi, all’insegna dell’integrazione e della solidarietà. E’ un’iniziativa coraggiosa e innovativa quella messa in atto venerdì scorso ad Avezzano, all’interno del penitenziario marsicano, dal dipartimento di salute mentale della Asl 1 Abruzzo e coordinata dalla psicologa Stefania Ricciardi.

Gli ospiti che scontano la pena, una rappresentanza di studenti dell’istituto Magistrale di Avezzano e alcuni pazienti con problemi psichici del centro diurno di Avezzano, gestito dalla Asl, si sono ritrovati a confrontarsi sui temi della vita, del dolore, delle difficoltà esistenziali e della religione, partendo dal concetto di felicità, un singolare spunto-discussione, scelto volutamente dai promotori del progetto Asl, tenendo conto che è stato trattato in una struttura penitenziaria.

“Ne sono scaturiti – riferisce la Asl in una nota – momenti di riflessione seri e scherzosi, leggeri e impegnativi che hanno aperto a tre realtà profondamente diverse orizzonti di pensiero e di analisi insospettabili”.

Quello di venerdì è stato il quarto e ultimo incontro di un progetto, iniziato nei mesi scorsi, a cui erano presenti, tra gli altri, Angelo Gallese, direttore del centro salute mentale di Avezzano, il prof. Franco Picini, responsabile della sezione buddista del Lazio e Marta Gallese, psicologa della Rems di Barete. Presenti, inoltre, rappresentanti dell’associazione Rindertimi e operatori Asl del centro diurno che assiste i pazienti psichici. Una cinquantina i detenuti coinvolti nel progetto della Asl che va nel segno del recupero e dell’integrazione col mondo esterno.

“L’iniziativa – ha detto la dr.ssa Ricciardi – è pressoché unica nel suo genere perché mette insieme giovani studenti con le sofferenze della malattia psichiatrica e dell’interno di un carcere. In questo senso Avezzano è stato teatro di una sorta di laboratorio inedito che ha dato grandi soddisfazioni e arricchito tutti i presenti”.

15 Maggio 2017

© Riproduzione riservata

Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva
Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva

Dal programma sangue 2025 al finanziamento alle Regioni per la realizzazione dell’infrastruttura per la Piattaforma liste d’attesa, fino ai criteri per definire le Regioni benchmark per la definizione dei fabbisogni...

Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”
Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”

Il nuovo piano sanitario nazionale? Che sia “sempre più integrato: un’integrazione vera tra sanitario e socio-sanitario” per l’assessore al diritto alla salute e alle politiche sociali della Toscana, Monia Monni....

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”
Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Arrivano le osservazioni delle Regioni sul ddl Delega al Governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale". E non mancano le critiche e preoccupazioni su alcuni...

Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia
Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia

Una rivoluzione significativa sta cambiando la gestione del carcinoma del retto. Sono appena stati pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet Oncology i risultati dello studio clinico NO-CUT, coordinato da ricercatori...