Basilicata. Pronto soccorso San Carlo, dal 1° aprile meno attese con il fast track

Basilicata. Pronto soccorso San Carlo, dal 1° aprile meno attese con il fast track

Basilicata. Pronto soccorso San Carlo, dal 1° aprile meno attese con il fast track
L'infermiere di triage potrà inviare il paziente direttamente allo specialista e/o alla diagnostica bypassando le attività di inquadramento e valutazione clinica del medico di Pronto soccorso. In questa prima fase la procedura sarà attivata in quattro reparti: Oculistica, Otorinolaringoiatria, Ostetricia e Ginecologia e Ortopedia e Traumatologia.

Dal 1° aprile entra in vigore al pronto soccorso dell’Ospedale San Carlo di Potenza un nuovo e più avanzato modello organizzativo per una gestione ottimale dell'iperafflusso che oramai caratterizza le strutture d'emergenza di tutta Italia.  Si tratta dal fast track, un percorso veloce di gestione infermieristica. “Il  modello organizzativo – spiega una nota dell’Ao – prevede la possibilità, con le competenze esercitate dall'infermiere di triage, di inviare il paziente direttamente allo specialista e/o alla diagnostica bypassando le attività di inquadramento e valutazione clinica del medico di Pronto soccorso”.

In questa prima fase la procedura sarà attivata in quattro reparti: Oculistica, Otorinolaringoiatria, Ostetricia e Ginecologia e Ortopedia e Traumatologia, per i quali si registrano le maggiori criticità.    

“Il protocollo operativo – spiega il direttore sanitario Antonio Picerno – fissa i criteri di inclusione e di esclusione dal percorso ‘fast track’ per le diverse patologie. Sono esclusi, ad esempio, le vertigini, le epistassi pregresse, i traumi cranico facciali per l’otorino, i traumi agli occhi o la contaminazione da sostanze irritanti per l’oculistica, le ferite, le lesioni plurime e i minori non accompagnati per  la traumatologia. Quanto all’ostetricia il fast track è previsto per la gravidanza, le patologie lievi, i disturbi mestruali e la prescrizione della ‘pillola del giorno dopo’”.

Dopo la valutazione del triage, dunque, i pazienti ritenuti idonei al fast track sono mandati o trasportati (se non in grado di camminare) all’ambulatorio di riferimento. Qui il medico compie l’anamnesi, somministra l’eventuale terapia sintomatica, effettua le indagini diagnostiche e l’opportuno trattamento, dispone le dimissioni, il ricovero o il rinvio in pronto soccorso.

“L’applicazione del fast track – dichiara il direttore generale Rocco Maglietta – è la prima di una serie di risposte che diamo a una criticità che è ormai ‘esplosa’ in tutt’Italia: gli afflussi crescenti e incontrollati al pronto soccorso. Il nostro, negli ultimi due anni, ha superato i 50mila accessi all’anno e il trend è ancora in crescita. Valorizzando le elevate professionalità dei nostri triagisti e le competenze degli specialisti ambulatoriali saremo in grado di alleggerire la pressione e i tempi di attesa in quello che sempre più diventerà la principale porta d’accesso del San Carlo. Nel generale ridisegno della rete ospedaliera – conclude il dg – il San Carlo vedrà esaltata la sua funzione di apice della rete dell’emergenza urgenza e quindi a questo intervento ne seguiranno altri a breve e a medio termine, fino all’entrata in funzione del nuovo Trauma center, che coronerà questo percorso”.

30 Marzo 2016

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