Bolzano. Per i neo medici di famiglia e specialisti obbligo di alcuni anni di attività in Alto Adige

Bolzano. Per i neo medici di famiglia e specialisti obbligo di alcuni anni di attività in Alto Adige

Bolzano. Per i neo medici di famiglia e specialisti obbligo di alcuni anni di attività in Alto Adige
La Giunta ha stabilito che i medici specialistici che hanno ricevuto un sostegno finanziario nella loro formazione da parte della Provincia dovranno svolgere nel territorio provinciale 4 anni di attività. Per i medici di famiglia obbligo di 2 anni di servizio in provincia. Stocker: “L'investimento in una formazione di alto valore qualitativo dovrà andare a vantaggio degli altoatesini”.

In futuro i medici di famiglia che hanno svolto la loro formazione specialistica in Alto Adige saranno obbligati a 2 anni di servizio in provincia. E i medici specialistici che hanno ricevuto un sostegno finanziario nella loro formazione da parte della Provincia: nell’arco di dieci anni dopo il conseguimento della specialità dovranno svolgere per quattro anni la loro attività nell’ambito del territorio provinciale.

Lo ha deciso la Giunta provinciale fissando i criteri relativi agli obblighi di sevizio per i  medici specialisti e per i medici di medicina generale che ottengono una borsa di studio nel corso dei tre anni di formazione specialistica in medicina generale effettuata in Alto Adige. In sostanza nei cinque anni successivi al completamento della formazione i medici di medicina generale sono obbligati a svolgere, per almeno due anni, la loro attività nell’ambito del territorio provinciale. Questa attività potrà essere svolta sia come libero professionista o in un rapporto dipendente, nelle più diverse forme e servizi.

“In considerazione della carenza di medici di medicina generale e degli imminenti pensionamenti ogni anno siamo impegnati nella formazione di un numero massimo di 25 medici di famiglia. È naturalmente nell’interesse provinciale che dopo il termine della formazione essi svolgano la loro attività in Alto Adige e non in altri settori sanitari o in altre regioni L’organizzazione di ogni corso di formazione costa annualmente oltre 700.000 euro” ha spiegato l’assessore alla Salute Martha Stocker.

Per Stocker “grazie alla nuova regolamentazione questo investimento in una formazione di alto valore qualitativo dei futuri medici di famiglia dovrà andare a vantaggio della popolazione altoatesina e della sua assistenza sanitaria e, nel contempo, garantire anche una sicurezza ai giovani medici”.
 

12 Ottobre 2016

© Riproduzione riservata

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”
Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Arrivano le osservazioni delle Regioni sul ddl Delega al Governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale". E non mancano le critiche e preoccupazioni su alcuni...

Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia
Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia

Una rivoluzione significativa sta cambiando la gestione del carcinoma del retto. Sono appena stati pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet Oncology i risultati dello studio clinico NO-CUT, coordinato da ricercatori...

Emilia-Romagna. Nessun ticket per le persone che subiscono violenza di genere o a causa del proprio orientamento sessuale
Emilia-Romagna. Nessun ticket per le persone che subiscono violenza di genere o a causa del proprio orientamento sessuale

Già era gratuito l’accesso al Pronto soccorso, ai consultori familiari per la presa in carico e il sostegno psicologico. Ora l’esenzione del ticket viene estesa anche alle visite specialistiche ambulatoriali....

Riparto Fsn. Per la prima volta inseriti i criteri densità demografica e dispersione territoriale
Riparto Fsn. Per la prima volta inseriti i criteri densità demografica e dispersione territoriale

La Conferenza delle Regioni ha approvato la proposta che riguarda il riparto della “quota premiale” relativa al 2025 del Fondo Sanitario Nazionale e introduce per la prima volta i criteri...