Università e ricerca, prevenzione, innovazione e salute: dalla Campania arrivano due nuove App e un tour itinerante per trasferire le competenze ospedaliere e universitarie a cittadini e pazienti. Partiamo dalle due App: la prima è pensata per contrastare l’abuso di alcool e le dipendenze patologiche nei giovani, l’altra per sbarrare il passo al melanoma.
Una notifica contro le dipendenza patologica
La App contro le dipendenze rientra in un progetto che coinvolge cinque scuole superiori di Castellammare e due Associazioni sportive (in particolare il liceo scientifico Severi, l’Itc Sturzo, il liceo classico Plinio Seniore e l’Iti Elia, assieme all’associazione sportiva Volley Ball Stabia e l’istituto statale d’arte F. Grandi di Sorrento. L’iniziativa è coordinata dalla Comunità di recupero “Il Camino” di Vico Equense e finanziato dalla Regione Campania (Direzione generale per la tutela della salute). L’App, interamente realizzata a Napoli, consente senza la necessità di alcun device esterno, di valutare la capacità di guidare di chi la usa in relazione all’abuso di alcool negli adolescenti. L’applicazione sarà disponibile sia per Android che per Apple, e mira alla prevenzione tra i giovani usando il loro stesso linguaggio. Il team è composto anche dal Dipartimento di sanità pubblica della Federico II (diretto da Maria Triassi) e dal Dipartimento per le Dipendenze patologie dell’Asl Napoli 3 Sud (diretto da Bruno Aiello).
Lo studio preliminare ha preso in esame un campione di 1.000 ragazzi tra i 13 e i 18 anni. I risultati sono veramente preoccupanti. Dei 1.000 minori intervistati (in forma anonima) più di 697 (il 69,73% del campione) hanno ammesso di aver fatto uso di superalcolici, l’87% fa uso di aperitivi alcolici e spumante, l’85,41% beve birra e ben l’82,03 % vino. Il 62% infine ricorre all’alcopops, ovvero bevande non classificate come alcolici, ma a tutti gli effetti contenenti alcol etilico, in una percentuale variabile tra il 5 ed 7% del loro volume. Il 69 %, inoltre, ha ammesso di fumare sigarette – che acquista con regolarità nel 49,02% dei casi – e quasi il 17% ha iniziato a fumare prima dei 12 anni. Tra i dati che lasciano senza parole anche il fatto che 12,8% dei ragazzini intervistati ha dichiarato di fumare più di 30 sigarette al giorno. Tutti gli intervistati sono giovanissimi, vanno bene a scuola e non vivono in famiglie problematiche eppure bevono superalcolici e fumano sigarette regolarmente.
“Abbiamo scelto il territorio vesuviano per questa indagine – spiega Fabrizio Pallotta, anima della Comunità di recupero “Il Camino” di Vico Equense – sia perché rappresenta uno dei fulcri della movida notturna del fine settimana, sia perché l’hinterland ha delle specifiche criticità sociali. I dati esaminati confermano che i ragazzi sono decisamente esposti al rischio di dipendenza mista (alcol-fumo). Se poi si considera che fino a circa 20 anni di età l’organismo non è ancora pienamente in grado di metabolizzare l’alcol a livello epatico è facile rendersi conto delle conseguenze, non solo di lungo periodo, ma anche immediate, in termini di perdita di riflessi e stabilità oltre che con danni progressivi a livello epatico e cardiovascolare”.
”I dati rilevati – spiega Triassi – sono molto preoccupanti, una parte enorme di giovanissimi fa uso di alcol senza rendersi conto dei problemi ai quali andrà in contro. Siamo estremamente preoccupati perché iniziamo a rilevare casi di steatosi epatica anche in giovane età. Senza troppi giri di parole possiamo dire che molti dei nostri adolescenti saranno adulti con problemi di salute seri. Un dato che va ad affiancarsi al record di casi di obesità infantile in Campania con punte record nella provincia di Napoli lungo una mappa che si sovrappone alla massima mortalità per tutte le cause, al disagio sociale, ai fenomeni come quello di Terra dei fuochi e in generale al precipitare di tutti i parametri che contraddistinguono gli indicatori di salute e benessere e di disagio sociale”.
Preoccupante per la Triassi anche il fenomeno del tabagismo in Campania, tra donne e adolescenti: “Nonostante le campagne antifumo – dice il docente – sembra che non si riesca a fare breccia tra i giovanissimi, soprattutto tra le donne. L’applicazione alla quale stiamo lavorando – conclude il direttore del dipartimento di Igiene della Federico II – servirà sia ad informare che a rivelare a chi la usa se è o meno in grado di guidare. Un primo passo per trovare un canale di attenzione che potrà essere utilizzato in futuro anche per veicolare informazioni educative e indicazioni di rischio oltre che rilevare dati importanti ai fini epidemiologici”.
Alla presentazione dell’applicazione a Castellammare, patrocinato da Ministero per l’Istruzione e ufficio scolastico della Campania hanno preso parte anche il prefetto Antonino Cufalo, vicedirettore generale della Polizia, monsignor Mario Cafiero, vicario generale dell’Arcidiocesi di Sorrento e Castellammare di Stabia, Marina Rinaldi, dirigente del settore “interventi sociosanitari” della Regione Campania che ha finanziato il progetto, Luisa Franzese, direttore generale dell’Ufficio scolastico della Campania. Bruno Aiello, coordinatore del settore dipendenze patologiche dell’Asl Napoli 3 sud.
Un’ applicazione per scovare il melanoma
Sul fronte della lotta al melanoma un team di lavoro della Sezione di Dermatologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (i docenti Gabriella Fabbrocini e Sara Cacciapuoti) e uno ingegneristico dell’Università degli Studi di Salerno (Antonio Pietrosanto, Tina Liguori e Paolo Sommella), dopo alcuni anni di lavoro ha messo a punto la App i3DERMOSCOPY
“Un progetto innovativo – spiega Fabbrocini – in cui la multidisciplinarità lavora al servizio della prevenzione per superare uno dei limiti più grandi della demoscopia, la scarsa esperienza dell’operatore. Questo limite impedisce a dermatologi che, per vari motivi, non hanno ricevuto un training adeguato in campo dermoscopico, di usare uno strumento potentissimo nell’identificazione dei tumori cutanei. Perché dunque, ci siamo chiesti, non progettare un software “addestrato” a riconoscere i sette dei più comuni segni dermoscopici del melanoma e dei suoi precursori e metterlo a disposizione di questi operatori?”.
Ecco l’idea di base della Start–up presentata all’hackathon italiano sul tema dell’ehealth applicato alla diagnosi del melanoma nelle settimane scorse a Capri. Un incontro a metà tra un hackathon e un evento di co-design, dove esperti internazionali di dermatologia si sono confrontati con programmatori, business trader, web designer e esperti di comunicazione, sul tema dell’ e-health. Obiettivo, trovare insieme nuove strade per lo sviluppo del settore. Sotto i riflettori lo scenario attuale, le prospettive e i potenziali sviluppi della web application nel settore sanitario. Tutti i partecipanti sono stati chiamati a dare il loro contributo, partendo dal progetto i3d, che si pone come volano di sviluppo in una logica open-source. Tanti tavoli tematici, 4 brief col comune obiettivo di contribuire alla battaglia contro il melanoma.
Monaldi, 'Parliamone Tour'
Ha preso il via intanto a Napoli la sesta edizione di “Parliamone Tour”, l'annuale appuntamento promosso dall'Azienda dei Colli nelle piazze di Napoli per prevenire l'insorgenza di malattie e promuovere la salute della gente. Un bus con medici a bordo visiterà i cittadini e li sottoporrà agli esami di controllo più importanti. “Rinnoviamo – sottolinea il manager dell'Azienda, Antonio Giordano – una iniziativa ormai tradizionale e particolarmente attesa, soprattutto dai giovani. Lo scorso anno sono state circa 5 mila le persone che hanno raggiunto il camper in 15 giorni per essere visitate dai nostri specialisti. Segno che l'idea è vincente. Continueremo a portare la sanità sul territorio, per far crescere sempre di più l'offerta di salute".
Il bus dal 4 al 6 dicembre sarà in piazza del Gesù per pneumologia, cardiologia ed oncologia. Dal 7 al 9 in piazzetta San Vincenzo per malattie infettive e psichiatria. Dal 10 all'11 in piazza Carità per oncologia, medicina infettivologica e dei trapianti. Il 12 in via Scarlatti per riabilitazione neuromotoria. Infine, dal 13 al 15 in piazza Garibaldi per pneumologia, neurologia, neurochirurgia e malattie infettive.
Le attività che vengono svolte a bordo del bus dalle equipe mediche degli ospedali Monaldi, Cotugno e Cto, vanno dai test salivali alle ecografie, agli Ecg ed alle visite specialistiche. Per i ragazzi, in particolare, sono previsti controlli su fumo, alimentazione e questionari sulle malattie a trasmissione sessuale. C'è anche la possibilità di partecipare ad un concorso pubblicando su #parliamonetour un video sul tema “prevenire, proteggere: parliamone” e di postare la propria immagine con il red gibbon e tatuaggi facciali. In tutte le date sarà possibile effettuare uno screening in anonimato per l’Hiv.
Ettore Mautone