La Conferenza dei Sindaci dei 95 Comuni della provincia di Treviso ha visto il periodico aggiornamento sull’evoluzione della situazione dell’assistenza medica sul Territorio. “Un atto doveroso”, spiega a Quotidiano Sanità il Direttore Generale, Francesco Benazzi, che sottolinea anche il ruolo fondamentale della collaborazione tra tutte le parti, oltre ai sindaci anche i medici e i loro organi rappresentativi (Ordini dei medici e sindacati) per far fronte alla carenza di medici di medicina generale in atto in tutta Italia, Ulss 2 Marca Trevigiana compresa. “C’è questa forza che si unisce per un obiettivo comune e che fino ad oggi a consentito, grazie ad alcune misure messe in atto, di non lasciare comunque nessuno senza assistenza”. I sindaci, in particolare, sono impegnati anche nella ricerca di locali da mettere anche gratuitamente a disposizione dei medici, spiega il Dg. Un incentivo in più per attrarre i camici bianchi.
Gli sforzi aziendali, spiega la Ulss, in una nota, ”continuano a concentrarsi sulla copertura dei posti dei medici di assistenza primaria a ciclo di scelta (ex medicina generale) e sui turni di assistenza primaria ad attività oraria (ex guardia medica). Permangono criticità, in particolare in alcune zone, nell’assistenza a ciclo di scelta dovute alla cessazione di medici e alla difficoltà nel reperire giovani medici disponibili al conferimento di incarichi a tempo determinato, stante anche l’avvio, con i primi di novembre dei corsi di specialità”. L’assegnazione degli incarichi vacanti ha infatti visto solo 19 assegnazioni. “Avremmo bisogno – spiega Benazzi – di una sessantina di medici ancora”.
L’esiguità delle assegnazioni, secondo la Ulss, è stata probabilmente determinata dall’avvio del “ruolo unico”. Pare in lieve miglioramento la situazione dell’assistenza primaria ad attività oraria, grazie alla disponibilità di un maggior numero di medici a ricoprire incarichi a tempo determinato.
Sono in corso le assegnazioni, da parte di Azienda Zero, degli incarichi vacanti di Pediatria di Libera Scelta, a seguito della pubblicazione, secondo le regole dettate dal nuovo Accordo Collettivo Nazionale di settore.
“Nessuno, però, è rimasto senza assistenza”, garantisce il Direttore generale. “Abbiamo messo in atto che vanno dall’aumento volontario del massimale da 1500 a 1800 assistiti, come previsto dal Ccnl, alla permanenza in servizio, anche in questo caso su base volontaria, dei medici fino a 72 anni”. Tra le altre soluzioni per contenere la grave carenza di medici e permangono in essere le azioni già avviate, la Ulss ricorda:
• Ricerca di incarichi a tempo determinato; continuano le chiamate ai nuovi iscritti (neoalureati) i cui elenchi vengono forniti periodicamente dall’Ordine dei medici di Treviso e di province limitrofe / sedi di facoltà di medicina/Scuola di Formazione Specifica in Medicina Generale
• Ampliamento della possibilità di scelta del medico da parte dell’assistito all’intero Distretto socio sanitario.
• Rinnovo del progetto per la copertura delle sedi carenti della continuità assistenziale, in collaborazione anche con i medici di medicina generale
• Prosecuzione del progetto a supporto della medicina generale che consenta al medico di dotarsi di una segreteria on line che gestisca le agende e le comunicazioni con il medico.
“L’Azienda, in sinergia con le Amministrazioni Comunali, continua a perseguire tutte le opzioni possibili per garantire i servizi sul territorio, nonostante le note difficoltà legate ad un’errata programmazione a livello nazionale”, ribadisce la Ulss.