L’ipnosi clinica al centro di un recente studio condotto da anestesisti e chirurghi dell’ARNAS G. Brotzu e pubblicato sulla rivista medica Surgical Endoscopy ad agosto 2025, dal titolo “Implementation of the enhanced recovery after bariatric surgery (ERABS) protocol with clinical hypnosis: effects on pain and postoperative nausea and vomiting (PONV) management in bariatric surgery”, si è rilevata una risorsa preziosa nel percorso di recupero dei pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica, integrata nel protocollo ERABS (Enhanced Recovery After Bariatric Surgery).
“Il lavoro di ricerca – spiega a Quotidiano Sanità Giovanni Fantola, direttore della Struttura di Chirurgia Metabolica e Bariatrica dell’ARNAS – condotto su 42 pazienti sottoposti a intervento chirurgico di bypass gastrico elettivo tra marzo e ottobre 2024, ha confrontato l’efficacia del protocollo ERABS tradizionale con quello arricchito dall’ipnosi clinica. A 12 ore dall’intervento, i pazienti trattati con ipnosi hanno riportato livelli di dolore sensibilmente più bassi (NRS medio 2,9 contro 5,8), differenza confermata anche a 24 ore (1,4 contro 3,3). Nel medesimo gruppo si è osservato inoltre un minore utilizzo di analgesici e farmaci antiemetici. Ma non è solo una questione di numeri: i pazienti che hanno sperimentato l’ipnosi hanno riferito una riduzione dell’ansia, una maggiore serenità e una migliore capacità di affrontare emotivamente l’intervento. Un aspetto fondamentale, perché il recupero non riguarda soltanto il corpo, ma anche la mente”.
Fondamentale il contributo del dottor Danilo Sirigu, responsabile della Struttura di Ecografia Sperimentale e dei Trapianti, che con dedizione e professionalità da oltre dieci anni applica le tecniche di ipnosi clinica, integrandole nel percorso terapeutico, e che al nostro giornale: “I risultati riscontrati sono incoraggianti, nei pazienti sottoposti ad ipnosi è stata osservata la riduzione significativa del dolore post-operatorio, il minor ricorso a farmaci analgesici e antiemetici nonché la gestione del benessere emotivo è risultata più efficace. Elementi che, insieme, contribuiscono a rendere l’esperienza chirurgica meno traumatica e più sostenibile”.
“La collaborazione interdisciplinare – sottolinea il dott. Fantola – ha rappresentato il cuore pulsante nel percorso di cura dei pazienti, grazie al lavoro di squadra di chirurghi, dietologi, psicologi e infermieri ed alla sinergia tra gli anestesisti della Struttura di Anestesia e Rianimazione dell’ARNAS diretta dalla Dott.ssa Maria Emilia Marcello, e lo stesso dottor Danilo Sirigu. Un impegno condiviso che dimostra come l’approccio multidisciplinare non sia solo un metodo, ma un vero e proprio valore aggiunto per il benessere complessivo della persona”.
“Pur trattandosi di uno studio preliminare – conclude Maurizio Marcias, Commissario Straordinario dell’ARNAS – i risultati aprono la strada a ulteriori ricerche: l’ipnosi clinica si conferma così non un’alternativa, ma uno strumento complementare in grado di affiancare la medicina tradizionale, migliorando l’esperienza dei pazienti e riducendo gli effetti collaterali post-chirurgici. L’obesità è una delle sfide più complesse della chirurgia moderna che abbiamo visto richiede protocolli avanzati e un approccio multidisciplinare. Integrare l’ipnosi clinica nel percorso ERABS rappresenta un passo innovativo, integrare la dimensione psichica con quella biologica consente ai pazienti un recupero più rapido, sicuro e umano”.
Elisabetta Caredda