Come trattenere i medici nel servizio sanitario pubblico? Le riflessioni della Cimo-Fesmed Piemonte

Come trattenere i medici nel servizio sanitario pubblico? Le riflessioni della Cimo-Fesmed Piemonte

Come trattenere i medici nel servizio sanitario pubblico? Le riflessioni della Cimo-Fesmed Piemonte
Lavorare su premialità economiche e di carriera; rafforzare la sicurezza negli ospedali, soprattutto nei PS; investire nella medicina di territorio, con una maggiore responsabilizzazione dei medici di base; incentivare i giovani a specializzarsi in medicina d’emergenza. Cavalli: “Concentriamo l’attenzione sulle cause e non sulle conseguenze”.

I medici in Piemonte ci sono e hanno anche una preparazione molto alta. Ma molti fuggono dalla sanità pubblica. Per questo la Federazione regionale Cimo-Fesmed entra nel dibattito pubblico, nazionale e locale, sulla carenza di medici sottolineando come non sia tanto una questione di numeri ma di scelte. Per questo “occorre concentrare l’attenzione sulle cause e non sulle conseguenze” di queste fughe, dichiara Sebastiano Cavalli, segretario Cimo-Fesmed Piemonte.

“È innegabile – entra nello specifico Cavalli – che sia necessaria una riorganizzazione del nostro personale sanitario, i dati elaborati dal nostro sindacato ci dicono che dal 2019 al 2021, sono stati quasi 250 i medici che hanno lasciato le strutture ospedaliere pubbliche, soprattutto per pensionamento. Occorre adottare una politica che rimetta al centro il rapporto medico-paziente, iniziando dai territori. I medici di base e tutta la medicina territoriale sono l’ingranaggio fondamentale per la cura e la tranquillità quotidiana delle persone, serve una maggiore responsabilizzazione del medico di base. È impensabile gestire qualunque problematica solo attraverso il pronto soccorso. Occorre ridefinire il concetto di medicina d’emergenza-urgenza, ristabilendo un ordine all’interno degli ospedali e soprattutto garantendo al personale medico sicurezza e premialità dal punto di vista economico e di carriera”.

I giovani medici con i punteggi più alti preferiscono specializzazioni più “convenienti” lasciando un vuoto nella medicina d’emergenza e in ambiti più generici come la chirurgia: secondo il sindacato piemontese la responsabilità di queste scelte non è riconducibile ad una vocazione individuale bensì ad un’idea “distorta”, amplificata dall’opinione pubblica, secondo la quale le migliori gratificazioni di carriera ed economiche si ottengono fuori dal contesto della sanità d’urgenza.

“E’ molto importante – continua il Segretario Cavalli – che le Università forniscano ai giovani una fotografia il più possibile reale dell’evoluzione della professione medica, puntando sul sentimento di missione e di propulsione sociale che questo mestiere ha nel suo DNA. La carenza di personale nelle strutture sanitarie pubbliche rappresenta oggi un tema fisiologico, dovuto oltre al cambio generazionale anche a gravi errori di programmazione compiuti negli anni passati. Il sistema nel suo complesso deve ridefinire modalità di accesso e di valorizzazione della professione, incentivando la medicina d’urgenza rispetto ad altre specializzazioni perché è la società attuale che impone questa esigenza”.

Per Cavalli “non intervenire ora significherebbe mettere in forte rischio l’assistenza sanitaria a tutela dei più deboli, oggi ma soprattutto nei prossimi anni”.

29 Febbraio 2024

© Riproduzione riservata

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”
Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Arrivano le osservazioni delle Regioni sul ddl Delega al Governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale". E non mancano le critiche e preoccupazioni su alcuni...

Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia
Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia

Una rivoluzione significativa sta cambiando la gestione del carcinoma del retto. Sono appena stati pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet Oncology i risultati dello studio clinico NO-CUT, coordinato da ricercatori...

Emilia-Romagna. Nessun ticket per le persone che subiscono violenza di genere o a causa del proprio orientamento sessuale
Emilia-Romagna. Nessun ticket per le persone che subiscono violenza di genere o a causa del proprio orientamento sessuale

Già era gratuito l’accesso al Pronto soccorso, ai consultori familiari per la presa in carico e il sostegno psicologico. Ora l’esenzione del ticket viene estesa anche alle visite specialistiche ambulatoriali....

Riparto Fsn. Per la prima volta inseriti i criteri densità demografica e dispersione territoriale
Riparto Fsn. Per la prima volta inseriti i criteri densità demografica e dispersione territoriale

La Conferenza delle Regioni ha approvato la proposta che riguarda il riparto della “quota premiale” relativa al 2025 del Fondo Sanitario Nazionale e introduce per la prima volta i criteri...