Comunità Montana Gennargentu-Mandrolisai. Confronto Todde, Bartolazzi e Meloni sul progetto di sviluppo  

Comunità Montana Gennargentu-Mandrolisai. Confronto Todde, Bartolazzi e Meloni sul progetto di sviluppo  

Comunità Montana Gennargentu-Mandrolisai. Confronto Todde, Bartolazzi e Meloni sul progetto di sviluppo  
La presidente: “Stiamo cercando di migliorare i servizi”. L’assessore alla Salute: “C’è bisogno nel territorio di una sanità di prossimità, fatta di reti, di connessioni e di persone”. L’assessore al Bilancio: “La Strategia nazionale delle aree interne è di responsabilità statale, ma come Regione siamo pronti ad anticipare le risorse che il Governo tarda a stanziare”. Bachis (Comitato Sanità): “Contiamo sull’apertura ad accogliere anche i medici cubani”.

Un nuovo incontro si è tenuto venerdì 17 ottobre per la presidente della Regione e gli assessori della Sanità e Bilancio nell’area territoriale del Gennargentu-Mandrolisai, questa volta svoltosi ad Atzara, per portare risposte ai Sindaci e al Comitato sulla Sanità del luogo.

E’ stata una mattinata di confronto franco e diretto fra amministratori, imprenditori, funzionari dell’Azienda sanitaria, dirigenti scolastici, rappresentanti di cittadini, iniziata con la presentazione del progetto di “Nuova strategia di sviluppo locale” da parte della comunità montana Gennargentu-Mandrolisai composta dai Comuni di Aritzo, Atzara, Austis, Belvì, Desulo, Gadoni, Meana Sardo, Ortueri, Sorgono, Teti e Tonara.

Il nuovo progetto – si apprende dal resoconto dell’incontro – prevede quattro direttici: istruzione, mobilità, salute e sviluppo locale con azioni precise che vanno da una scuola di qualità con particolare attenzione agli istituti superiori, un mobility managing per allargare il progetto di “taxi sociale” per portare gli anziani nelle strutture sanitarie e servizio di trasporti dedicato agli studenti, l’assunzione di 7 nuovi infermieri e 2 istruttori Isef per la medicina di comunità proattiva e un Percorso nascite con 2 nuove ostetriche e servizi di telemedicina; il supporto alle filiere produttive sulle terre incolte e controllo del territorio e prevenzione incendi con uso di sensitometrica ambientale e intelligenza artificiale.

Gli interventi degli esponenti della Giunta regionale hanno dunque voluto rispondere alle tante sollecitazioni avute. “È stata una iniziativa importante di confronto con un territorio fondamentale – ha esordito la presidente Alessandra Todde -. Noi da un anno e sei mesi ci stiamo confrontando con decenni di cattiva programmazione nella sanità e cerchiamo, partendo da una base di analisi condivisa con voi, di incidere con cambiamenti trasformativi sulla vita dei cittadini che ora hanno servizi scadenti. Ci siamo incontrati tre volte con gli amministratori e abbiamo preso impegni precisi come quello dell’elisoccorso a Sorgono. Mi impegno a intervenire subito sulla connettività carente delle scuole e sul tema energetico dell’accumulo posto dal consorzio del vino Mandrolisai, capiremo lo stato di avanzamento degli investimenti di Enel Distribuzione e forniremo strumenti per progettare comunità energetiche territoriali”.

L’assessore Armando Bartolazzi ha spiegato: “Siamo ad Atzara, insieme alla Presidente della Regione Alessandra Todde ed al vicepresidente Giuseppe Meloni, non solo per ascoltare, ma per riconnettere i territori, le persone, i servizi, e soprattutto la fiducia. Per troppo tempo le zone interne della Sardegna sono state considerate periferiche. Ma se guardiamo la mappa della nostra isola con uno sguardo diverso, ci accorgiamo che il cuore batte proprio qui, tra queste montagne, tra questi paesi che hanno dato tanto alla nostra identità, alla nostra cultura e al nostro sistema produttivo. E la sanità, in un territorio come questo, non può essere la sanità dei grandi centri. Deve essere una sanità di prossimità, fatta di reti, di connessioni e di persone”.

“È con questa visione che stiamo costruendo – ha proseguito Bartolazzi -, passo dopo passo, la nuova rete sanitaria regionale. Oggi parliamo di reti sanitarie territoriali, non più come concetto astratto, ma come strumento operativo. Abbiamo iniziato con una revisione complessiva dei percorsi assistenziali: dalla prevenzione alla cura, fino alla riabilitazione e all’assistenza domiciliare. Nel nuovo modello, il territorio non è più il punto debole del sistema, ma la sua spina dorsale. Le Case della Comunità, gli Ospedali di Comunità e i servizi infermieristici territoriali devono diventare veri presidi di salute, non soltanto strutture amministrative. Il medico di medicina generale e il pediatra di libera scelta devono tornare a essere figure centrali, non marginali”.

“In questa direzione si inserisce il nuovo Accordo Integrativo Regionale (AIR) firmato poche settimane fa con i medici di medicina generale, ed ora ratificato anche in Giunta: un accordo che premia chi sceglie di lavorare nei territori disagiati e disagiatissimi, con incentivi fino a 2.000 euro al mese per chi apre uno studio qui, in queste zone. È un atto di giustizia e di fiducia. Vogliamo che i nostri giovani medici non vedano più la montagna come un esilio professionale, ma come un laboratorio di innovazione sanitaria, dove poter crescere, fare ricerca, e servire la comunità. All’interno dell’AIR abbiamo anche previsto la creazione delle AFT – Aggregazioni Funzionali Territoriali, vere e proprie reti professionali che mettono insieme i medici del territorio per condividere competenze, orari, strumenti e tecnologie. Questo significa superare l’isolamento del singolo medico e costruire una risposta coordinata ai bisogni del cittadino. Sorgono sarà il cuore della rete dell’interno”.

“Il progetto che stiamo portando avanti a Sorgono, con l’apertura della base di elisoccorso, è il primo tassello concreto di questa rete. Con l’elibase, in venti minuti un paziente può raggiungere qualsiasi Hub regionale: Nuoro, Sassari, Cagliari. È un salto di qualità straordinario, perché significa accorciare le distanze sanitarie, ridurre i tempi critici, salvare vite. Ma non ci fermiamo all’elisoccorso. L’ospedale San Camillo di Sorgono sta già potenziando reparti e servizi, e come tutti gli altri presidi del territorio, dovrà progressivamente specializzarsi su una missione specifica, coerente con le esigenze del territorio. Solo così potremo ottimizzare le risorse, concentrare le competenze e garantire una sanità moderna, efficiente e sostenibile”.

“Abbiamo previsto, inoltre, di rifunzionalizzare i servizi territoriali, potenziando, come accennato, le Guardie mediche H24 e destinandone alcune anche alle analisi cliniche di base. L’obiettivo è semplice ma rivoluzionario: invece di spostare le persone, sposteremo le provette. Questo è il senso della medicina di prossimità nel XXI secolo. Riguardo poi alla tecnologia, prevenzione e comunità, in parallelo stiamo lavorando sulla telemedicina, che diventa oggi un diritto, non un privilegio. E con le nuove figure infermieristiche e ostetriche previste nei progetti locali, vogliamo realizzare una medicina di comunità proattiva, capace di prevenire prima ancora che curare. Il territorio non deve più vivere l’emergenza come regola, ma la continuità assistenziale come normalità”.

“Un pensiero va ai giovani del territorio: Abbiamo bisogno di voi. Abbiamo bisogno che studiate, che vi formiate nei campi biomedici, infermieristici, tecnologici. Perché la Sardegna ha bisogno di professionisti che conoscano il territorio e che lo amino. Qui ci sono opportunità, carriere, futuro. E la possibilità concreta di coniugare la professione con la rinascita delle comunità. Il progetto presentato oggi dalla Comunità Montana Gennargentu-Mandrolisai è un esempio concreto di come si può fare bene con programmazione, collaborazione e coraggio. È la dimostrazione che la Strategia Nazionale per le Aree Interne può funzionare, ma solo se accompagnata da scelte regionali forti e da una governance stabile. La Regione c’è. Non con promesse, ma con strumenti, risorse e una visione chiara: nessun cittadino sardo deve sentirsi lontano dal diritto alla salute solo perché vive in montagna” – ha concluso l’Assessore.

All’assessore del Bilancio Giuseppe Meloni l’intervento conclusivo: “È stata una mattinata importante, avete illustrato un nuovo progetto e quello in vigore sta iniziando a camminare con impegni di spesa passati dai 386 mila euro del 2024 a 2,2 milioni dei primi sei mesi del 2025. La Strategia nazionale delle aree interne è di responsabilità statale, ma noi come Regione vi abbiamo seguito e siamo pronti anche ad anticipare le risorse che il governo tarda a stanziare. Anche il vostro territorio farà parte della Nuova programmazione territoriale della Regione che partirà a breve: i territori propongono e noi raccogliamo le loro proposte, un nuovo modello virtuoso in cui tutti gli attori istituzionali sono coinvolti con l’obiettivo di far sviluppare tutti i territori della Sardegna con la stessa modalità”, ha terminato Meloni.

Soddisfatto il Comitato sulla Sanità del territorio. “Incontro molto positivo – commenta a Quotidiano Sanità Bachis Cadau, portavoce del comitato -, con l’apertura di dialogo da parte della Governatrice e gli assessori presenti. Abbiano appreso della predisposizione a voler proseguire l’azione sul rilancio dell’ospedale, sul potenziamento della chirurgia programmata, sulla base dell’elisoccorso. Purtroppo però il problema sta nella carenza dei medici, i medici mancano proprio. Sembrerebbe che ci abbiano dato rassicurazione sull’apertura ad accogliere i medici cubani, che è quello che stiamo chiedendo da tempo, il nostro cavallo di battaglia. Contiamo di rafforzare campi importanti della medicina come quello dell’oncologia, fisiatria, ortopedia. Incassiamo positivamente il viaggio in Barbagia della Presidente e degli assessori, attendiamo quello che sarà il nuovo direttore generale della ASL, noi comunque marcheremo il territorio con costanza e dialogo”.

Elisabetta Caredda

Elisabetta Caredda

20 Ottobre 2025

© Riproduzione riservata

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”
Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Arrivano le osservazioni delle Regioni sul ddl Delega al Governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale". E non mancano le critiche e preoccupazioni su alcuni...

Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia
Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia

Una rivoluzione significativa sta cambiando la gestione del carcinoma del retto. Sono appena stati pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet Oncology i risultati dello studio clinico NO-CUT, coordinato da ricercatori...

Emilia-Romagna. Nessun ticket per le persone che subiscono violenza di genere o a causa del proprio orientamento sessuale
Emilia-Romagna. Nessun ticket per le persone che subiscono violenza di genere o a causa del proprio orientamento sessuale

Già era gratuito l’accesso al Pronto soccorso, ai consultori familiari per la presa in carico e il sostegno psicologico. Ora l’esenzione del ticket viene estesa anche alle visite specialistiche ambulatoriali....

Riparto Fsn. Per la prima volta inseriti i criteri densità demografica e dispersione territoriale
Riparto Fsn. Per la prima volta inseriti i criteri densità demografica e dispersione territoriale

La Conferenza delle Regioni ha approvato la proposta che riguarda il riparto della “quota premiale” relativa al 2025 del Fondo Sanitario Nazionale e introduce per la prima volta i criteri...