Nuoro. Bachis (Comitato Sanità): “Quale strategia sanitaria il governo regionale intende applicare?”
di Elisabetta Caredda
Durante il confronto tra i sindaci della Barbagia Mandrolisai e la Governatrice Todde, i delegati del Comitato sulla sanità del luogo, presenti all’incontro, hanno appreso che la Presidente si è assunta la responsabilità di bloccare la delibera che apriva la strada all’assunzione dei medici cubani. Ma il Comitato si chiede: “Non sarebbe meglio assumere un medico cubano a 4000 al mese piuttosto che pagare circa 1000 al giorno un medico a gettone?”
01 LUG - La recente visita istituzionale della governatrice della Sardegna agli amministratori del territorio nuorese, tenutasi a Sorgono, delude il Comitato Sos sanità Barbagia Mandrolisai.
“Durante il confronto aperto con i Sindaci dell’intera nostra area territoriale – spiega a
Quotidiano Sanità Bachis Cadau, portavoce del comitato - che le hanno esposto le varie vertenze della nostra comunità, abbiamo appreso che la Presidente
Alessandra Todde si è assunta la responsabilità di bloccare la delibera che apriva la strada all’assunzione dei medici Cubani. La sua affermazione per noi è stata pari ad una doccia fredda!”
L’iniziativa in merito alla procedura per la sottoscrizione di un accordo di collaborazione per l’attività di supporto al SSR tra il Governo della Repubblica di Cuba e la Regione Autonoma della Sardegna era stata presentata dall’assessore
Carlo Doria lo scorso anno. Nel mese di gennaio 2024 Doria aveva inoltre annunciato, da quel che si era appreso da testate stampa locali, che in Sardegna sarebbero dovuti arrivare “128 medici e 30 infermieri da destinare alle sedi più critiche, con un contratto fino al 31 dicembre 2025 con possibilità di rinnovo”.
Quell’iniziativa voleva essere anche una risposta dell’ex assessore agli appelli persistenti del Comitato Sos Barbagia-Mandrolisai sul problema delle carenze di organico, auspicando in una soluzione.
“Siamo in presenza di un atto a nostro avviso negativo – tuona Bachis -, da considerarsi uno scippo istituzionale vero e proprio. La Governatrice congela infatti i 12 milioni già deliberati per fare arrivare i medici cubani, che non sono medici a gettone, e che aspettavamo perché rappresenterebbero ‘un toccasana’ per l’ospedale San Camillo e tutti gli ospedali periferici. Ci contavamo, era da tanto tempo che incalzavamo i vertici asl e regionali, lo stesso Doria diceva che l’iter era attivo ed a buon punto”.
“E’ innegabile che seppur in ritardo – prosegue il portavoce del Comitato -, ma la precedente giunta ha lasciato in eredità un ottimo strumento, una ottima legge tra l’altro bipartisan. Ci lascia perplessi e con l’amaro in bocca il fatto che la presidenza si sia fatta carico di non utilizzare questa opportunità”.
“Ci chiediamo: ma non sarebbe meglio assumere un medico cubano a 4000 al mese piuttosto che pagare circa 1000 al giorno un medico a gettone? Tenuto conto che il bando Ares prevede per i cosiddetti ‘medici in affitto’ una
retribuzione pari a 85 euro l’ora”.
“Vorremo poter comprendere quale strategia sanitaria intendono applicare. Abbiamo necessità di risposte concrete. Nel frattempo ci sia concesso se pure abbiamo sentito di nutrire tante perplessità dalle notizie apprese, senza che sia stata citata alcuna alternativa al blocco dell’assunzione dei medici cubani” – conclude Bachis.
Elisabetta Caredda
01 luglio 2024
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