Diabete. Primo trapianto di insule pancreatiche a Padova 

Diabete. Primo trapianto di insule pancreatiche a Padova 

Diabete. Primo trapianto di insule pancreatiche a Padova 
Il ricevente, un paziente padovano di 52 anni con diabete di tipo 1, sta bene, è già stato dimesso, non avrà più bisogno dell'insulina e soprattutto non correrà più il rischio di manifestare le complicanze legate alla malattia. L'obiettivo futuro sarà il trapianto di insule pancreatiche nei bambini”. Zaia: “Superata una nuova frontiera”. Lanzarin: “Ci abbiamo sempre creduto”. LE SLIDE

Eseguito con successo, dall’équipe della UOC Chirurgia dei trapianti di rene e pancreas dell’Aou di Padova, il primo trapianto di insule pancreatiche: trapianto che è stato possibile dopo che lo scorso maggio sono state isolate, per la prima volta, le insule pancreatiche nel Centro per la terapia cellulare del diabete dell’Azienda.

Il ricevente, un paziente padovano di 52 anni con diabete di tipo 1, sta bene, è già stato dimesso e, spiega la Aou, “non avrà più bisogno dell’insulina e soprattutto non correrà più il rischio di manifestare le complicanze legate alla malattia”.

L’ambulatorio multidisciplinare dell’Azienda, che ha preso in carico il paziente, vede lavorare insieme la UOC Diabetologia e Malattie del metabolismo, la UOC Chirurgia dei Trapianti di rene e pancreas, la UOC Psicologia ospedaliera.

L’ambulatorio è già stato contattato da 180 pazienti, con età media di 42 anni, in prevalenza donne (52 per cento), tutti con diabete da 20 anni. Sono già state valutate 83 persone, 30 sono state escluse per motivi clinici, 5 sono state inserite in lista d’attesa per un trapianto.

“La Regione del Veneto, che ha sempre creduto in questo percorso terapeutico, ha investito nel Centro regionale per la terapia cellulare del diabete due milioni di euro”, sottolinea l’Aou, spiegando che “l’obiettivo futuro sarà adesso il trapianto di insule pancreatiche nei bambini”.

L’intervento è stato commentato con grande soddisfazione dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: “Una nuova frontiera superata. In un momento non facile per la sanità italiana, quella veneta ottiene un nuovo prestigioso successo. Complimenti all’Azienda Ospedale Università di Padova e a tutto il Team del Centro per la Terapia Cellulare del Diabete, una malattia che interessa migliaia e migliaia di Veneti e che, nel suo tipo 1, è debilitante e pericolosa”, ha detto Zaia in una nota.

“Si tratta di una scoperta – ha aggiunto il governatore – fortemente sostenuta dalla Regione fin dalla prima proposta fattaci da Padova, che ha portato oggi la sanità veneta ad avere un Centro di assoluta avanguardia, operativo, composto da sanitari di grande esperienza e con la voglia di ricercare sempre nuovi progressi. Esprimo a tutti i protagonisti la mia orgogliosa riconoscenza”.

Alle parole di Zaia si sono aggiute quelle dell’assessore alla Salute Manuela Lanzarin. Ricordando la figura del presidente regionale dell’Aido Luca Cestaro, scomparso nei giorni scorsi, Lanzarin ha ricordato che “tutto è iniziato in piena emergenza Covid, quando decidemmo che, comunque, ogni attività possibile, a cominciare dalla ricerca e dai trapianti, doveva continuare. In questo Centro la Regione ha creduto fin dal primissimo momento, quando nel settembre 2020 deliberammo il via libera alla realizzazione. Poi i vari passaggi, compreso il finanziamento regionale di 2 milioni di euro, si sono susseguiti rispettando in pieno le scadenze che ci eravamo dati, e il 2 novembre scorso è stato effettuato il primo intervento”.

“Tutto il Team ha lavorato con competenza e determinazione rari – ha aggiunto Lanzarin – realizzando tutti i complessi percorsi per arrivare ad avere le cellule trapiantabili adatte e selezionare i pazienti con attenzione totale, perché, per arrivare alle insule pancreatiche, si parte di un pancreas donato da una persona deceduta con tutto quel che segue in tema anche di terapie antirigetto”.

16 Novembre 2023

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