Seggi aperti domenica 5 e lunedì 6 ottobre in Calabria, per eleggere il nuovo presidente della Regione dopo le dimissioni, lo scorso luglio, di Roberto Occhiuto, che indagato in una inchiesta per corruzione, aveva deciso di lasciare la guida della Regione ma contestualmente annunciato che si sarebbe ricandidato per lasciare che siano i calabresi “a scrivere il futuro della Calabria” e a decidere se confermarlo alla presidenza o meno.
Candidato di centrodestra, Roberto Occhiuto corre sostenuto da 8 liste (FI, FdI, Lega, Noi Moderati, Unione di Centro, Forza Azzurri e Occhiuto Presidente, cui si aggiunge la lista Sud chiama Nord – Partito Animalista Italiano). A sfidarlo saranno, per il centrosinistra Pasquale Tridico, europarlamentare M5S ed ex presidente dell’Inps, sostenuto da 6 forze politiche (Tridico Presidente, M5S, Pd Alleanza Verdi Sinistra, Democratici Progressisti e Casa Riformista per la Calabria), e Francesco Toscano, ex assessore alla Cultura del Comune di Gioia Tauro (RC) sostenuto da Democrazia Sovrana Popolare.
Anche in Calabria la sanità è in cima ai programmi elettorali dei candidati presidenti. La situazione della sanità calabrese, peraltro, è particolarmente complessa. Commissariata dal Calabria dal 2010 e in Pieno di rientro dal 2009, la Regioni ha vissuto stagioni di conflitto con i commissari esterni, nonché anni di restrizioni perché il piano di rientro, oltre al governo della spesa, pone anche una serie di misure sanzionatorie, tra cui il limite alle assunzioni di personale, il divieto di effettuare spese non obbligatorie, l’incremento automatico delle aliquote fiscali Irap e Irpef.
Ecco come pensano di affrontare la sfida i tre candidati.
Il programma di Roberto Occhiuto
Il presidente uscente, nel suo programma, rivendica anzitutto quanto fatto, a cominciare dalla “parola fine alle nomine politiche nella sanità”, ma non solo. “È stata creata Azienda Zero” e “finalmente accertato il debito sanitario della Regione, pari a 862 milioni di euro (la metà è già stata ripagata) e, soprattutto, sono stati chiusi i bilanci delle Aziende sanitarie, un passaggio fondamentale che per decenni era stato rimandato”. E poi “assunti oltre 5.000 nuovi medici e infermieri, a fronte di circa 2.500 pensionamenti”, e firmato un accordo con Cuba che “ha portato già 350 medici cubani in servizio negli ospedali della Calabria”. “quasi del tutto arginato” anche il ricorso indiscriminato ai medici a gettone. Molti altri gli interventi rivendicati da Occhiuto. Ma per il futuro?
“Il prossimo obiettivo – spiega il presidente uscente – sarà quello di liberarci dalle camicie di forza del Commissariamento prima e del Piano di rientro dopo”. A quel punto, “verrà realizzata una riforma strutturale dell’organizzazione della sanità in Calabria” con l’obiettivo di “accorpare tutti gli ospedali provinciali (sia Spoke che Hub) sotto uniche Aziende ospedaliere provinciali (Aop), con le Aziende sanitarie provinciali (Asp) che invece saranno specializzate esclusivamente sull’assistenza territoriale (gestione e organizzazione delle case di comunità e degli ospedali di comunità, delle aggregazioni funzionali territoriali, dei medici di medicina generale, delle guardie mediche, degli ambulatori, degli erogatori convenzionati di prestazioni sanitarie)”.
Grazie a tutte queste azioni, e a tutte le innovazioni già realizzate con il nuovo Cup unico regionale, la Regione, assicura Occhiuto, “potrà azzerare le liste d’attesa entro un anno”. La Calabria sarà poi “pronta a varare un vero e proprio maxipiano di reclutamento di medici e infermieri, per dare ancora più forza e futuro alla nostra sanità. Già nel 2026 potremo assumere circa 1.300 unità di personale, tra cui circa 350 medici, 375 infermieri, 181 operatori sociosanitari, e il restante negli altri ruoli”. Inoltre, si evidenzia nel programma, “nei prossimi anni avremo in campo anche gli specializzati che via via usciranno dai corsi di laurea calabresi in Medicina e chirurgia (quello storico di Catanzaro, e quelli che abbiamo inaugurato a Cosenza e Crotone). La Regione ha fatto investimenti record per borse di studio e borse di specializzazione, e molto presto avremo dunque medici formati in Calabria e pronti sin da subito a lavorare nel nostro sistema sanitario regionale”.
Il programma di Pasquale Tridico
La fine del commissariamento della sanità “entro 6 mesi, per restituire autonomia e gestione regionale” è anche l’obiettivo primo del candidato del centro sinistra, che su Azienda Zero è di tutt’altra opinione rispetto ad Occhiuto, promettendo ai calabresi “il superamento dell’esperienza fallimentare”. Per Tridico sarà poi importante istituire “un portale pubblico, aggiornato e consultabile da tutti, in cui siano pubblicati i dati sulla spesa pubblica in materia di sanità e sull’effettivo avanzamento del piano di rientro dal deficit, oggetto del Commissariamento”.
Per “attrarre e trattenere” il personale medico e sanitario prevede “un pacchetto integrato di incentivi economici e professionali”. E poi difesa dalla sanità pubblica, con ruolo del privato che sia “integrativo mai sostitutivo”.
Per quanto riguarda gli ospedali, secondo Tridico sarà necessaria una verifica di quelli piccoli chiusi, con la “riattivazione, in tutto o in parte”, di quelle strutture. Per un sistema sanitario territoriale capillare e accessibile, “riapertura di ambulatori e guardie mediche, potenziamento dei presidi nelle aree interne, piena attivazione di Case della Salute e Ospedali di Comunità”.
Operazione trasparenza, con nomine per merito ai vertici degli organismi e nelle strutture sanitarie regionali e gestione del reclutamento degli Operatori sanitari in genere, “che impedisca assunzioni clientelari e favorisca condizioni ottimali per una continuativa permanenza nelle sedi lavorative”. Per il personale, Tridico promette anche il “rientro del personale sanitario in mansioni appropriate, con verifiche periodiche e revoca di incarichi impropri; esternalizzazione dei servizi di medicina del lavoro per migliorare la gestione del personale”.
Riduzione delle liste d’attesa, certamente, ma anche “applicazione piena della legge 194, garantendo tutela della salute e diritti delle donne”.
E ancora, “riforma del governo locale della sanità: rafforzamento dei direttori di ospedale, valorizzazione dei direttori di distretto sociosanitario, strumenti gestionali adeguati e ruoli chiari nelle relazioni con operatori e istituzioni locali; le zone distretto diventano centri di governo sanitario partecipato”. E, tra le altre cose, Istituzione dell’Agenzia per la Sanità Regionale, “con il compito di garantire efficienza, equità e premialità nella realizzazione di progetti e servizi strategici per il sistema sanitario regionale”.
Il programma di Francesco Toscano
“Oggi in Calabria chi si ammala deve pregare di non avere un’emergenza. Se ti serve una visita cardiologica, ti danno appuntamento dopo mesi: se vuoi farla subito, devi pagare. Chi ha i soldi vola a Milano, chi non li ha resta ad aspettare. E intanto chiudono ospedali, reparti, consultori. È come se la salute fosse un lusso. Ma la salute non è un lusso: è un diritto fondamentale. Ce lo dice la Costituzione, art. 32. E noi non accettiamo che venga calpestato”. Esordisce così, sulla a Sanità, il candidato di Democrazie Sovrana e Popolare, che dice “basta piani di rientro e commissariamenti, riapriamo i presidi e riduciamo subito le liste d’attesa”.
Tra le proposte, “sostituiamo i ‘piani di rientro’ con un Piano straordinario di ricostruzione sanitari”, con l’obiettivo di “riportare i LEA sopra soglia minima entro 24 mesi”.
Per Toscano occorre poi “abolire la logica aziendalistica” con una “proposta di legge nazionale per abrogare il D.Lgs. 502/1992, che ha trasformato le USL in ASL-aziende” per andare verso la “filosofia della Legge 833/1978: sanità pubblica, gratuita, universale. c
Il candidato dei Democrazia Sovrana e Popolare promette il proprio impegno per la “riapertura di almeno 10 ospedali chiusi in aree strategiche (Sila, Pollino, Serre, Aspromonte, Locride)” e la “creazione di una rete di case della salute in tutti i distretti sanitari”.
Ancora, liste d’attesa ridotte del 30% in un anno grazie ad agende aperte (“nessuna distinzione tra prime visite e controlli) e più personale (“assunzioni straordinarie di medici, infermieri, OSS. o Telemedicina per aree interne e cronici”).
Un paragrafo dedicato anche al Covid, in cui Toscano sottolinea: “Mai più restrizioni arbitrarie e misure discriminatorie come il green pass”.
“Diciamolo chiaro!”, conclude il capitolo sanità del candidato Toscano: “La salute non si compra: si garantisce. Basta conti in ordine, vogliamo cittadini in salute. Mai più ospedali chiusi: la Calabria deve curarsi in Calabria. Sanità libera e giusta: cura e libertà insieme”.