Esteso a Pisticci il progetto Epibas sulla sorveglianza sanitaria delle aree a rischio ambientale

Esteso a Pisticci il progetto Epibas sulla sorveglianza sanitaria delle aree a rischio ambientale

Esteso a Pisticci il progetto Epibas sulla sorveglianza sanitaria delle aree a rischio ambientale
Il progetto, avviato lo scorso anno, è frutto di un accordo tra la Regione e la Fondazione Basilicata Ricerca Biomedica ed è finalizzato a mettere in atto iniziative di sorveglianza sanitaria in aree a forte rischio ambientale. La necessità di estendere al comune di Pisticci l’ambito territoriale di sorveglianza sanitaria è emersa dagli studi preliminari effettuati sul territorio regionale.

Il Progetto Epibas (Indagine epidemiologica ambientale regione Basilicata) sarà esteso al territorio di Pisticci (MT) e in particolare all’are di Pisticci Scalo.

Il progetto, avviato lo scorso anno, è frutto di un accordo tra la Regione e la Fondazione Basilicata Ricerca Biomedica ed è finalizzato a mettere in atto iniziative di sorveglianza sanitaria in aree a forte rischio ambientale.

Il progetto Epibas prevede una preliminare ricognizione dei progetti di studio, realizzati o in corso, rivolti alla sorveglianza sanitaria in Basilicata in aree a forte rischio ambientale; la definizione di un progetto di sorveglianza sanitaria per analizzare lo stato di salute dei residenti in Val d’Agri; l’elaborazione di un sistema di sorveglianza per individuare indicatori di eventuali contaminazioni ambientali e patologie specifiche; la definizione di un modello di sorveglianza sanitaria da applicare in altre aree lucane a rischio di inquinamento ambientale.

“La necessità di estendere al comune ed allo scalo di Pisticci l’ambito territoriale di sorveglianza sanitaria è emersa – si legge nella delibera di giunta – dagli studi preliminari effettuati sul territorio regionale. La Regione Basilicata si è dunque impegnata ad attivare specifiche ed ulteriori indagini epidemiologiche in tale area, per avere uno spaccato esaustivo e validato sulla popolazione e sui lavoratori dell’area industriale, potenziando le azioni di monitoraggio già attuate in passato”.

29 Marzo 2018

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