Le anagrafiche delle strutture sanitarie ed i dati relativi ai ricoveri e all’ assistenza domiciliare integrata (ADI) da oggi, per la prima volta rispetto agli anni passati, potranno essere consultabili sul portale di Sardegna Salute della Regione.
“Un passo in avanti in direzione della trasparenza e dell’accessibilità a favore dei cittadini – spiega l’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi a Quotidiano Sanità – che potranno ora visualizzare e consultare sul portale di Sardegna Salute gli open data sulla Sanità, sotto forma di raccolte strutturate relative alle Anagrafiche delle strutture sanitarie, ai Ricoveri e alla Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). I dati aperti non possono che migliorare la collaborazione, la partecipazione e l’innovazione sociale”.
“In ottemperanza agli obblighi stabiliti dal Codice sull’amministrazione digitale riguardo ai dati delle Pubbliche amministrazioni – prosegue l’esponente di Giunta -, previsti dal DL n.82/2005, abbiamo disposto la pubblicazione degli open data relativi alle attività svolte in tutte le aziende sanitarie della Sardegna, in formato aperto ed elaborabile. Si tratta di una novità assoluta che contribuisce a riallineare l’isola alle altre regioni italiane in un segmento strategico e sensibile come quello che rappresentano, per l’appunto, gli open data sanitari. Suddetti dati, reperibili nell’apposita sezione ‘Open Data Sanità’ (https://www.sardegnasalute.it/opendata.html), potranno essere liberamente scaricati, riutilizzati e redistribuiti secondo licenza d’uso Creative commons 4.0”.
“Gli open data sanitari – sottolinea l’assessore – costituiscono una risorsa strategica per la Regione, in quanto promuovono la trasparenza, potenziano l’efficienza nella gestione dei servizi e supportano processi decisionali fondati su dati oggettivi; la loro condivisione, nel pieno rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali, favorisce la partecipazione civica e il controllo democratico sull’operato della pubblica amministrazione. Gli open data possono infatti essere utilizzati per incentivare lo sviluppo di nuovi servizi innovativi favorendo sempre di più l’accesso alle informazioni e ai servizi, e possono altresì essere utilizzati per valutare l’impatto delle politiche sanitarie, monitorare il raggiungimento di obiettivi e identificare eventuali criticità. Essi rappresentano inoltre una valida base anche per finalità di studi o di ricerca, per ricavare informazioni utili e favorire la trasparenza e la partecipazione dei cittadini”.
“Un lavoro imponente – conclude Bartolazzi – che ha coinvolto tutte le Asl dell’isola, la Regione Sardegna, il sistema SiSar e Sardegna It e che verrà ulteriormente implementato nei prossimi mesi con l’inserimento di nuovi dataset sulle attività di Pronto Soccorso e di Specialistica Ambulatoriale”.
Elisabetta Caredda