L’ARNAS “Giuseppe Brotzu” e la ASL 8 di Cagliari con l’ospedale “Antonio Cao” ad essa afferente, in sinergia tra esse per offrire cure sempre vicine alle famiglie. Con due distinte delibere emesse ieri dalle aziende interessate, si avvia infatti il percorso di scorporo e incorporazione del microcitemico con le sue strutture pediatriche all’interno dell’Arnas stessa.
“Un’unione prevista dalla legge regionale di riorganizzazione del sistema sanitario – comunica l’assessore Armando Bartolazzi -, che nasce con un obiettivo chiaro: rafforzare l’assistenza dedicata ai bambini e garantire alle famiglie servizi sempre più completi e qualificati. Grazie a questa integrazione, infatti, i piccoli pazienti e le loro famiglie potranno contare su cure pediatriche specialistiche e coordinate, perché gestite in un’unica Azienda in cui saranno presenti tutti i percorsi di cura semplificati e più sicuri”.
“Poniamo il primo tassello funzionale di quello che sarà l’Ospedale dei Bambini – prosegue l’assessore -, di cui aveva accennato a fine luglio. Si tratta di un passaggio fondamentale in attesa di poter concentrare tutte le funzioni pediatriche in una struttura unica e pienamente operativa. Questo percorso è il primo passo verso la realizzazione di un centro di eccellenza che integrerà assistenza e ricerca. La prospettiva è quella di attivare anche il progetto IRCCS e sviluppare la ricerca traslazionale, con particolare attenzione alle malattie rare e alla genetica, ambiti che renderanno l’Ospedale dei Bambini un punto di riferimento per l’intera Sardegna”.
“La salute dei bambini e il sostegno alle famiglie sono la nostra priorità – afferma il Commissario dell’ARNAS Brotzu, Maurizio Marcias – con l’avvio del progetto che porterà, a breve, all’ingresso dell’ospedale microcitemico Cao nella famiglia Brotzu, rafforziamo un polo sanitario di eccellenza per tutta la comunità”.
“Verrà istituito un gruppo tecnico paritetico – aggiunge ancora il commissario della Asl 8 Aldo Atzori – che dovrà definire gli aspetti patrimoniali e quelli relativi al transito di personale verso il Brotzu. Un passaggio squisitamente tecnico che aprirà la strada verso il miglioramento dell’offerta di salute nel campo pediatrico da un lato e dall’altro definisce con chiarezza la vocazione territoriale della Asl 8, attraverso la caratterizzazione dei propri presidi e verso la costruzione della rete ospedale-territorio”.
“Il percorso – concludono i due commissari – sarà graduale con la massima attenzione alla continuità dei servizi, alla valorizzazione dei professionisti sanitari e al benessere di piccoli pazienti. L’ARNAS G. Brotzu e l’ASL di Cagliari confermano così il proprio impegno a costruire con i fatti una sanità pediatrica moderna, vicina e di qualità”.
Esprime soddisfazione anche il vice Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Frau (Uniti per Alessandra Todde), specialista in Igiene e Medicina Preventiva, che commenta a Quotidiano Sanità: “L’Ospedale regionale pediatrico diventa realtà, fondamentale offrire la migliore assistenza ai bambini sardi. Grazie infatti a un prezioso lavoro della Asl Cagliari e dell’Arnas Brotzu con l’Assessorato alla Sanità, l’Ospedale Pediatrico “Antonio Cao” Microcitemico diventa il pilastro per la costruzione dell’Ospedale regionale dei bambini. Il percorso è da oggi pienamente operativo con l’obiettivo di fornire, in rete con le altre strutture presenti in Sardegna, la migliore assistenza ai bambini sardi”.
“L’unione delle forze – prosegue il Consigliere – ovviamente deve riguardare in prospettiva tutte le altre strutture presenti nelle aziende sanitarie di tutti i territori, l’Areus per i trasporti e l’emergenza urgenza, e l’Azienda ospedaliero universitaria in quanto l’università è fondamentale come supporto nella ricerca, nell’assistenza e nella formazione degli studenti e dei nuovi medici specializzandi e specializzati. Per troppi anni la politica ha fatto scelte sbagliate, certamente non nell’interesse delle famiglie e dei bambini, ma esclusivamente per ragioni di potere. I continui spostamenti del Microcitemico verso la Asl 8 sono stati una vergognosa pagina della politica sanitaria sarda, con precise responsabilità”.
“L’Ospedale Antonio Cao non può essere appannaggio di un solo territorio ma, insieme all’Oncologico, rappresentano un patrimonio di tutta la Sardegna da valorizzare e rilanciare. In questo quadro andranno garantiti diritti e crescita professionale per tutti i medici, infermieri e operatori sanitari e amministrativi coinvolti, che vanno tutelati e valorizzati per offrire tutte le loro competenze e passione al servizio di un grande progetto della Pediatria sarda – conclude Frau -.
Elisabetta Caredda