Incremento orario medici veterinari specialisti ambulatoriali. Il CdM impugna la legge Siciliana, la Uil insorge

Incremento orario medici veterinari specialisti ambulatoriali. Il CdM impugna la legge Siciliana, la Uil insorge

Incremento orario medici veterinari specialisti ambulatoriali. Il CdM impugna la legge Siciliana, la Uil insorge
L’art. 50 della legge 9/2021 stanziava risorse per consentire a ogni veterinario specialista ambulatoriale interno, già titolare di incarico da almeno 5 anni, di raggiungere le 30 ore settimanali. Un atto difeso dalla Uil, che evidenzia come la Regione, approvandola, sia sia “sforzata di avvicinare la situazione contrattuale dei veterinari specialisti ambulatoriali interni alle previsioni del vigente Acn”. Chiesti “interventi immediati per non disperdere le risorse stanziate”.

I veterinari della Uil Fpl intervengono per chiedere interventi che permettano di superare lo stop all’incremento orario medici veterinari specialisti ambulatoriali causato dalla decisione del Consigli dei ministri di impugnare la Legge di Stabilità della Regione Siciliana, n. 9 del 15 aprile 2021, che all’articolo 50 stanziava 7,8 milioni di euro da utilizzare per incrementare le ore di incarico a tempo determinato in modo che ogni veterinari specialisti ambulatoriale interno, già titolare di incarico da almeno 5 anni, potesse raggiungere le 30 ore settimanali.

“L’Amministrazione Regionale, con l’approvazione dell’art. 50 sopra citato, paradossalmente si è sforzata di ‘avvicinare' la situazione contrattuale dei medici veterinari specialisti ambulatoriali interni alle previsioni del vigente A.C.N.”, in quanto – spiegano in una nota il Coordinatore regionale dell’Area Medica Uil Fp, Fortunato Parisi, e il responsabile nazionale Area Medica e Veterinaria Specialistica ambulatoriale, Pier Luigi Patrono, sin dalla genesi di questa figura professionale in Sicilia, “si è dovuto ricorrere a molteplici deroghe, seppure preventivamente condivise dal Ministero della Salute, deroghe che ancora oggi condizionano fortemente la piena applicazione del contratto in Sicilia, violentata dall’utilizzo reiterato di progetti obiettivo non normati dal contratto o dal ricorso incongruo a continui e ripetuti prolungamenti dell’orario di servizio”.

Per la Uil il Governo Nazionale “non ha compreso” la bontà della legge “e, quindi, si rende necessario trovare soluzioni alternative”.

Per il sindacato, nell’attuale situazione la possibile decisione della Regione Siciliana di resistere all’impugnazione del CdM, “seppure in linea teorica condivisibile”, nella realtà “non può trovare completa attuazione perché le tempistiche sottese all’esito della procedura legale appaiono incompatibili tanto con il soddisfacimento delle esigenze di controlli sanitari richiesti per ottemperare alle previsioni dei vigenti L.E.A – sino ad oggi garantiti in larghissima misura attraverso surrogati certamente adottati in spregio sia delle previsioni contrattuali che dell’art. 36 della Costituzione proprio sulla “pelle” dei medici veterinari specialisti ambulatoriali – quanto delle legittime aspettative di progressione economica di questi ultimi”.

Parisi e Patrono chiedono, dunque, alla Regione un impegno immediato per “procedere, con la celerità che la situazione necessita richiede, a porre in essere una idonea ed efficace azione, con gli strumenti ritenuti più opportuni, al fine di garantire la celere assegnazione, in forma vincolata per i Servizi Veterinari e distinte per branca, delle risorse già stanziate con l’art. 50 alle rispettive Asp e sedi dell’Izs, affinché le stesse non vadano irragionevolmente disperse e trovino immediato impiego nel potenziamento delle attività dei medici veterinari specialisti ambulatoriali sul territorio regionale”.

02 Luglio 2021

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