Lazio: Anaao “Salviamo il San Camillo Forlanini”

Lazio: Anaao “Salviamo il San Camillo Forlanini”

Lazio: Anaao “Salviamo il San Camillo Forlanini”
I medici dell’Anaao Assomed, infermieri e rappresentanti dei cittadini hanno manifestato oggi in difesa del San Camillo-Forlanini per il “3 P day” Posti letto, Pronto soccorso e Precariato. La più grande Azienda ospedaliera della Capitale è in ginocchio a causa del tagli. Anche il Pronto soccorso è alle strette: se qualcosa non cambia entro la fine del 2010 più di 2mila pazienti rischiano di sostare sulle barelle per più di 24 ore

Tagli ai posti letto, precariato e un Pronto soccorso, fiore all’occhiello della struttura, che non riesce più a rispondere alla grande domanda di assistenza. L’Azienda San Camillo Forlanini sta rischiando la paralisi. Per questo oggi l’Anaao Assomed aziendale, insieme ai rappresentanti del Tribunale dei diritti del malato e agli infermieri hanno manifestato davanti all’ospedale – in occasione del “3 P day” – per chiedere alla Regione un intervento urgente che risollevi le sorti di un ospedale già provato da anni di tagli, e dia risposte certe alle tre emergenze più urgenti.

I numeri del Pronto soccorso della struttura romana snocciolati dal segretario aziendale dell’Anaao Assomed, Bruno Schiavo parlano da soli e descrivono la gravità della situazione: i 187 pazienti che nel 2005 hanno sostato nel Ps oltre 15 ore sono diventati 3.824 nel 2009; e, se sarà confermato il trend attuale, entro la fine dell’anno diventeranno 5.820. Di questi, circa 2mila pazienti rischiano di aspettare oltre 24 ore per conquistare un posto letto: “Un’attesa trascorsa in barella che mortifica il cittadino e chi, con enorme professionalità e disponibilità, l’assiste” afferma Schiavo.
Le cause di questa disastrosa situazione al Ps? Principalmente due: in cinque anni è triplicato il numero degli accessi dei pazienti in codice rosso, e in 4 anni sono stati tagliati ben 300 posto letto. “Quando per i pazienti più gravi – ricorda l’Anaao Assomed – si supera di tre-quattro volte la recettività prevista il disagio dei degenti è enorme, lo stress dell’operatore aumenta, ma soprattutto aumenta il rischio di errore”.

Il San Camillo deve poi fare i conti con il cronico blocco del turn over che viene solo in parte arginato da personale precarioil quale in questi anni con grande disponibilità ha tenuto a galla l’ospedalee in un contesto lavorativo non favorevole: molti doveri e responsabilità, pochi diritti, poca retribuzione. Personale precario che ora rischia, a causa dei tagli, di passare alla disoccupazione definitiva.

“L’ex governatore Marazzo – sottolinea Schiavo – ha trovato grandi debiti e un sistema sanitario che garantiva i bisogni essenziali; Renata Polverini trova ancora debiti, ma una grave criticità assistenziale particolarmente rilevante nelle strutture più importanti della Regione. Non si può tergiversare più a lungo. E a tutela della salute dei cittadini chiediamo scelte gestionali ponderate che correggano i precedenti errori, evitino ulteriori passi falsi e garantiscano un equilibrio tra l’assistenza e il risparmio”.

Non solo, il sindacato punta il dito anche contro “gli equilibrismi politici che, prevalendo sui bisogni di salute, hanno imposto l’accreditamento di posti letto a grandi strutture, ad esempio il Campus biomedico, dotate di professionalità, tecnologia e organizzazione ma che non garantiscono l’emergenza o hanno consentito la sopravvivenza di ospedali troppo piccoli per essere veri”.

E intanto l’ospedale pubblico, sottolinea il segretario aziendale dell’Anaao “sempre aperto 24 ore su 24 a qualunque cittadino bussi alla sua porta, è tacciato di sprechi e inefficienze e il privato promette assistenza a prezzi competitivi. Noi non temiamo il confronto – ha aggiunto – con l’ospedalità privata. Siamo pronti anche ad una virtuosa competizione che porti ad un sistema più efficace e più efficiente più salute, meno spese” ma chiediamo di gareggiare con regole chiare che valgano per il pubblico e per il privato, nella trasparenza dei diritti e dei doveri”.

Vicino ai medici in questa protesta anche i cittadini. “Noi ci vogliamo sentire al sicuro – afferma Giuseppe Scaramuzza del Tribunale per i diritti del malato, presente alla manifestazione – e quando un medico è costretto a lavorare ininterrottamente per 16 ore per mancanza di personale queste garanzie vengono meno. Ecco perché siamo accanto ai medici in questa manifestazione che senza penalizzare i pazienti con l’arma dello sciopero mira solo a portare a galla le criticità del nostro sistema sanitario. Questa è un’alleanza che mi piace perché nel segno della buona salute e della sicurezza del paziente”.

 (E.M.)
 

30 Giugno 2010

© Riproduzione riservata

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”
Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Arrivano le osservazioni delle Regioni sul ddl Delega al Governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale". E non mancano le critiche e preoccupazioni su alcuni...

Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia
Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia

Una rivoluzione significativa sta cambiando la gestione del carcinoma del retto. Sono appena stati pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet Oncology i risultati dello studio clinico NO-CUT, coordinato da ricercatori...

Emilia-Romagna. Nessun ticket per le persone che subiscono violenza di genere o a causa del proprio orientamento sessuale
Emilia-Romagna. Nessun ticket per le persone che subiscono violenza di genere o a causa del proprio orientamento sessuale

Già era gratuito l’accesso al Pronto soccorso, ai consultori familiari per la presa in carico e il sostegno psicologico. Ora l’esenzione del ticket viene estesa anche alle visite specialistiche ambulatoriali....

Riparto Fsn. Per la prima volta inseriti i criteri densità demografica e dispersione territoriale
Riparto Fsn. Per la prima volta inseriti i criteri densità demografica e dispersione territoriale

La Conferenza delle Regioni ha approvato la proposta che riguarda il riparto della “quota premiale” relativa al 2025 del Fondo Sanitario Nazionale e introduce per la prima volta i criteri...