I decreti presentati oggi al Governo, ha esordito la presidente, “non hanno solo lo scopo di recuperare i ritardi di rientro dai disavanzi accumulati dalla Regione. Stiamo inaugurando un nuovo corso della sanità laziale”, ha aggiunto Polverini precisando che gli interventi “incideranno sia sul settore pubblico che sul privato, che nel Lazio hanno pressoché lo stesso peso”.
Tra gli interventi, anche il piano di riordino della rete ospedaliera, studiato sulla base dei servizi che i tecnici della Regione hanno valutato “inappropriati”. “Nel Lazio – ha spiegato Polverini – c’è troppo ospedale e poco territorio. La riorganizzazione della rete ospedaliera va proprio nella prospettiva di un maggiore sviluppo della medicina sul territorio, che si realizzerà anche con un forte potenziamento dei servizi di assistenza domiciliare e la riconversione di strutture e posti letto che già da tempo risultano non funzionali”. In sanità, ha sottolineato Morlacco, “è anche la quantità di volume di prestazioni a fare la qualità. In molti piccoli ospedali questi volumi sono così bassi che non solo rendono il servizio inappropriato, ma anche poco sicuro”.
Il Lazio sarà diviso in 4 macroaree geografiche, omogenee per bacino di utenza, afferenza e viabilità, studiati “affinché tutti i cittadini abbiano facilità di accesso ai servizi da ogni punto dell'area in cui risiedono”, ha affermato Polverini. Le macroaree, inoltre, saranno “autosufficienti”, cioè “attrezzate per rispondere a tutti i bisogni di salute, dalle acuzie all’assistenza domiciliare”. Una delle macroaree sarà costituita dalla sola città di Roma e zone limitrofe. Poi un’area in direzione Rieti-Viterbo, una verso Latina e l’altra verso Frosinone.
Nel dettaglio, la mappa delle quattro macroaree comprenderà:
Macroarea 1 (popolazione 1.455.872): Asl RM A, ASL RM G, ASL Frosinone, Policlinico Umberto I.
Macroarea 2 (popolazione 1.566.730): ASL RM B, ASL RM C, ASL RM H (Distretti 1, 2, 3, 5), S. Giovanni Addolorata, Policlinico Tor Vergata, Campus Biomedico, S.Lucia, IFO.
Macroarea 3 (popolazione 1.302.151): ASL RM D, ASL RM H (Distretti 4, 6), ASL Latina, S. Camillo Forlanini, Spallanzani, S.Raffaele Pisana.
Macroarea 4 (popolazione 1.301.957): ASL RM E, ASL RM F, ASL Viterbo, ASL Rieti, Policlinico Gemelli, S. Filippo Neri, S. Andrea, INRCA, IDI.
Si procederà poi con la riduzione del numero delle Asl, che passeranno da 12 ad 8, e con la realizzazione di alcune reti di specialità. Le prime quattro saranno presentate entro 30 giorni (neonatale, oncologica, ematologica e cardiologica), mentre altre sette arriveranno per luglio (tra cui quella per gli ictus, per i traumi gravi e dell’emergenza).
Il tasso di posti letto sarà ridotto a quello stabilito dal Patto per la Salute, cioè 4 per mille. “Ma non ci sarà alcun taglio dei posti letto o delle strutture”, ha precisato la presidente. “Si tratterà di riconversioni che punteranno – ha ripetuto – all’appropriatezza e a dare risposte ai cittadini sulla base dei bisogni, cioè con un potenziamento della medicina territoriale e delle Rsa”. Sono già quasi 2.500, ha spiegato Morlacco, i posti letto ospedalieri che la Regione ha individuato ed è pronta a convertire. L’obiettivo è recuperarne altri 3.000 e colmare il bisogno regionale di 5.000 posti letto per le Rsa.
Per 9 ospedali regionali, invece, si avvierà una vera e propria trasformazione. Si tratta, come elencato da Morlacco, delle strutture di Gaeta, Montefiascone, Amatrice, Ronciglione, Ceccano, Rocca Priora, Zagarolo, Ariccia, e una parte del Cpo-Centro Paraplegici di Ostia
Sarà infine istituito un nucleo di controllo e di ispezione che insieme al commissario ad acta agirà nei confronti delle strutture sia pubbliche che private, e si procederà con la centralizzazione di acquisti e servizi: “Le Asl – ha spiegato Polverini – dovranno chiedere l’autorizzazione per gli acquisti e avviare un serio processo di programmazione di spesa”
Come ricordato dalla presidente, il deficit del Lazio ammonta a circa 1.6 miliardi di euro. Di questi, 1.4 miliardi è il disavanzo per il 2009 e altri 186 milioni di euro quello del 2008. Una situazione già nota, ma aggravata – ha ricordato la presidente – dalla decisione del Governo di escludere dall’utilizzo dei fondi Fas, che l’approvazione dei decreti da parte del Governo potrebbe però sbloccare ed evitare così l'aumento delle addizionali Irap ed Iperf.