Le farmacie si candidano ad essere sempre più protagoniste del sistema salute

Le farmacie si candidano ad essere sempre più protagoniste del sistema salute

Le farmacie si candidano ad essere sempre più protagoniste del sistema salute
Dopo avere conquistato un ruolo nella gestione delle cronicità, Alberto Fontanesi, presidente di Federfarma Veneto, evidenzia: “Ci sono altri ambiti in cui noi farmacisti possiamo essere molto utili, ad esempio: la farmacia dei servizi e quindi screening, informazione sanitaria, malattie rare, telemedicina, refertazione, Cup. E anche l’assistenza domiciliare integrata, che già le farmacie fanno a macchia di leopardo nel Veneto, può essere su tutto il territorio e in maniera normata”.

Con la loro croce verde sono il punto di riferimento di un quartiere, per la salute (sociale e culturale), collocandosi tra cittadino e medico di famiglia ed assumendo un ruolo di conoscenza diretta del cittadino e delle sue problematiche; stiamo parlando del ruolo delle farmacie, in cui si può trovare personale che offre servizi sia di 1^ che di 2^ livello, come farsi fare un elettrocardiogramma, collegati in remoto con gli specialisti degli ospedali, delle autoanalisi, prenotare una visita medica, oltre che della consulenza sull’acquisto dei farmaci. Il presidente Federfarma Veneto Alberto Fontanesi è sempre più convinto che dal nuovo Piano sociosanitario, ormai in fase di approvazione, verrà dato alle farmacie un ruolo strategico con una sempre più maggiore attenzione rivolta al territorio e al fattore dei pazienti cronici.

Il cuore dello stesso Pssr pone particolare attenzione alla medicina di territorio che, assieme al ruolo delle farmacie, dovrebbe indirizzare negli ospedali soltanto i malati acuti.

“Per quanto riguarda la cronicità – spiega Alberto Fontanesi, presidente di Federfarma Veneto – che vede le farmacie impegnate da tempo nella nostra Regione, esiste una delibera per un progetto che prevede sia una remunerazione per la farmacia che contribuisce a migliorare l’aderenza alla terapia del malato cronico, sia un rimborso una tantum per il farmacista che si forma in questo senso. La formazione c’è stata per tutto il 2017 e parte del 2018, ora quindi si passerà alla fase concreta”.

Infatti, il ruolo del farmacista si colloca sempre di più tra quello del medico di base e paziente, ovvero tra medico di base e malato cronico; il farmacista dovrà attivarsi affinché i pazienti “più critici” continuino le cure limitando così i ricoveri in ospedale solo nei casi più gravi o con peggioramento inevitabile (cd. “adesione al piano di cura”).

I bisogni assistenziali dei veneti vengono affrontati attraverso una analisi dedicata in numerosi ambiti: impatto dello scenario epidemiologico sulla domanda dei servizi sanitari; promozione della salute e prevenzione dei fattori di rischio; salute della donna e del bambino; percorso del paziente in ospedale; presa in carico della cronicità per intensità di cura e di assistenza; malattie rare; salute mentale; integrazione socio sanitaria; governo del sistema e delle aziende; governance del patrimonio informativo socio sanitario; governo della farmaceutica e dei dispositivi medici; governo e politiche per il personale; gestione delle risorse finanziarie e strumentali; ricerca, innovazione e valutazione delle tecnologie sanitarie; rapporti con l’Università.

“Il Pssr – conclude Fontanesi – è un passaggio ulteriore ad una gestione più attenta sia del cronico che della medicina di territorio. Ci sono altri ambiti in cui noi farmacisti possiamo essere molto utili, ad esempio: la farmacia dei servizi e quindi screening, informazione sanitaria, malattie rare, telemedicina, refertazione, Cup. E’ chiaro che, dal nostro punto di vista, la cronicità ha un ruolo predominante ma anche l’assistenza domiciliare integrata – cosiddetta ADI – che già le farmacie fanno a macchia di leopardo nel Veneto, vorremmo la si facesse su tutto il territorio e in maniera normata”.

Endrius Salvalaggio

Endrius Salvalaggio

05 Novembre 2018

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