Le Regioni “smontano” i costi standard. Tra le benchmark una regione deve essere del Sud

Le Regioni “smontano” i costi standard. Tra le benchmark una regione deve essere del Sud

Le Regioni “smontano” i costi standard. Tra le benchmark una regione deve essere del Sud
Ecco i rilievi e le proposte di emendamento consegnate oggi al Governo. Sui costi standard viene smontato il processo di selezione delle regioni modello. Nessun limite numerico ma garantire rappresentatività geografica e composizione della popolazione.

Le Regioni dicono finalmente la loro sullo schema di decreto legislativo del Governo in materia di autonomia impositiva e costi standard sanitari. E lo fanno con 11 cartelle fitte di dubbi e proposte di emendamenti che saranno consegnate oggi al Governo.
Le modifiche principali richieste riguardano la cancellazione del limite cinque/tre delle Regioni benchmark e di tutta la procedura di selezione che coinvolgeva il Ministero dell’Economia e quello della Salute. Per i Governatori il benchmark dei costi standard va fatto su tutte le regioni che hanno garantito l’erogazione dei Lea in condizioni di equilibrio economico. Inoltre, nell’individuazione delle regioni modello, dovrà comunque essere garantita la presenza di almeno una regione per ogni area geografica del Paese (Nord, Centro, Sud) e il fatto che il complesso delle regioni selezionate rappresenti almeno 1/3 della popolazione italiana.
 
Altro punto nodale quello del fabbisogno finanziario e dell’individuazione dell’ammontare delle risorse per la sanità. Le Regioni pretendono che resti materia di intesa e  che l’ammontare delle risorse sia comunque coerente con il fabbisogno derivante dalla determinazione dei Lea.
Per le Regioni, infatti, la determinazione del fondo non potrà essere conseguenza di una opzione “esogena” esclusivamente dipendente dal quadro macroeconomico, ma deve restare materia di intesa Stato Regioni, come è attualmente con il Patto per la Salute.
Nel documento le Regioni lamentano inoltre una serie di inadempienze del decreto rispetto agli impegni presi dal Governo. A partire dalla mancata quantificazione degli effetti del decreto, al rinvio ad altro provvedimento della definizione di Lea e Lep e della farraginosità nei processi di costruzione del fondo perequativo.

11 Novembre 2010

© Riproduzione riservata

Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva
Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva

Dal programma sangue 2025 al finanziamento alle Regioni per la realizzazione dell’infrastruttura per la Piattaforma liste d’attesa, fino ai criteri per definire le Regioni benchmark per la definizione dei fabbisogni...

Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”
Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”

Il nuovo piano sanitario nazionale? Che sia “sempre più integrato: un’integrazione vera tra sanitario e socio-sanitario” per l’assessore al diritto alla salute e alle politiche sociali della Toscana, Monia Monni....

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”
Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Arrivano le osservazioni delle Regioni sul ddl Delega al Governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale". E non mancano le critiche e preoccupazioni su alcuni...

Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia
Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia

Una rivoluzione significativa sta cambiando la gestione del carcinoma del retto. Sono appena stati pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet Oncology i risultati dello studio clinico NO-CUT, coordinato da ricercatori...