Incontro, martedì scorso, tra la Regione Lazio e i medici di medicina generale. Al centro del tavolo l’accordo sull’attività che i medici dovranno svolgere all’interno delle case di comunità ma non solo. E dopo mesi di polemiche e tensioni, sembra che i rapporti tra le parti si stiano rasserenando. Lo ha detto ieri il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, in occasione della posa della prima pietra della Casa della Comunità di Cesano, lo ha ribadito la Fimmg Lazio in una successiva nota.
“C’è la comprensione che questi devono diventare i punti di riferimento. Gli ho spiegato che noi non vogliamo fare altro che applicare l’accordo collettivo nazionale, che anche loro hanno sottoscritto. A brevissimo si arriverà a un accordo, a settembre dobbiamo avviare tutte le Case della Comunità”, le parole di Rocca riprese dall’Agenzia Dire. “Non ci sono strappi né fughe in avanti e sono sicuro che raggiungeremo l’accordo”.
Parole accolte con soddisfazione dalla Fimmg Lazio, che fa comunque le proprie precisazioni. “Prendiamo atto con piacere delle dichiarazioni del Presidente Rocca sul raggiungimento di un clima più sereno nei rapporti con la medicina generale. Concordiamo con il Presidente sulla necessità di applicare l’Accordo Collettivo Nazionale che da troppo tempo non è stato attuato in molte delle sue indicazioni e che è stato siglato dalle OOSS della medicina generale con la Conferenza stato regioni ormai oltre 14 mesi fa”, dice il sindacato in una nota.
“Fimmg Lazio – sottolinea il sindacato – ha da tempo presentato le sue proposte di riorganizzazione del territorio che prevedono un’integrazione e un miglioramento dell’esistente. La medicina generale da oltre 20 anni con le forme associative esistenti offre un servizio di assistenza ai cittadini con oltre 600 studi aperti dalle 10 alle 19 in palese controtendenza rispetto alle convinzioni di molti opinion makers che riferiscono di aperture degli studi di solo 3 ore al giorno”.
“Le AFT – ribadisce la Fimmg Lazio – potranno essere la migliore risposta alla carenza di medici di medicina generale soprattutto nelle aree più critiche. Abbiamo più volte parlato di LEA della medicina generale per poter dare a tutti i cittadini del Lazio uguali servizi di base la cui erogazione potrà essere effettuata con modalità da definire in accordo regionale e in base a quanto riportato in ACN. Su questo concordiamo con il Presidente Rocca: applichiamo quanto previsto senza fughe in avanti. Forse la stipula dell’accordo per il mese di settembre può sembrare eccessivamente ottimistica confermiamo tuttavia la nostra disponibilità a sederci al tavolo auspicando la massima condivisione nella realizzazione degli obiettivi previsti nell’ACN cercando di rilanciare il ruolo del medico di famiglia, figura centrale nel territorio per la sua vicinanza al cittadino ma oggi meno attrattiva per i giovani medici spaventati dalla incertezza delle prospettive future”.
“Prendiamo infine atto con piacere – conclude la Fimmg Lazio – della dichiarazione regionale relativa alla chiusura delle pendenze economiche ancora aperte da oltre 20 anni e che, speriamo, si avviino verso una risoluzione definitiva. La strada è ancora lunga e tortuosa ma iniziare a muoversi rappresenta un fatto essenziale”.