Ospedale Malcesine (Vr). Lanzarin: “Non ci sarà nessun ridimensionamento”

Ospedale Malcesine (Vr). Lanzarin: “Non ci sarà nessun ridimensionamento”

Ospedale Malcesine (Vr). Lanzarin: “Non ci sarà nessun ridimensionamento”
L’assessore, in visita nella struttura, conferma i 92 posti letto, il Punto di Primo Intervento h24 e la sostituzione primario andato in quiescenza. La richiesta per i lavori di completamento della struttura è pronta per essere inviata alla Commissione regionale per gli Investimenti tecnologici e in edilizia sanitaria

“Sono venuta di persona per confermare tutti gli impegni presi con le nuove schede ospedaliere e per rassicurare la popolazione: l’Ospedale di Malcesine non subirà nessun ridimensionamento rispetto alle previsioni”.
 
Lo ha detto l’Assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, al termine della visita compiuta oggi all’Ospedale di Malcesine, in provincia di Verona, al centro di preoccupazioni di abitanti e operatori rispetto al suo futuro.
 
“Confermo – ha detto la Lanzarin– quanto previsto dalla programmazione sui posti letto che, com’è scritto nelle schede, sono complessivamente 92, 12 dei quali dedicati a Ospedale di Comunità. Con il Direttore Generale dell’Ulss 9 Pietro Girardi – ha aggiunto – abbiamo anche garantito che il Punto di Primo Intervento H24 rimane in attività e non sarà esternalizzato”.
 
La Lanzarin e Girardi hanno anche annunciato che è stata chiesta l’autorizzazione per la sostituzione del primario che è andato in pensione in questi giorni.
“Il direttore generale – ha riferito la Lanzarin – è pronto anche per presentare la richiesta per i lavori di completamento della struttura alla Commissione Regionale per gli Investimenti Tecnologici e in Edilizia Sanitaria (Crite)”.
 
Riguardo alla carenza di personale, problema che si presenta anche a Malcesine come in tanti altri ospedali veneti e italiani, la Lanzarin ha illustrato tutte le iniziative prese dalla Regione per dare risposte alla fase dell’emergenza, come le procedure per l’assunzione di giovani medici laureati e abilitati ma non ancora specializzati in collaborazione con le Università, e il documento in 16 punti, fatto proprio dalla Conferenza delle Regioni e trasmesso formalmente al Governo e al Ministero della Salute, perché si dia soluzione nazionale alla questione.
 
“Nel frattempo – ha concluso l’Assessore – ho registrato con piacere la disponibilità degli amministratori locali per aiutarci in questo percorso individuando elementi incentivanti che spingano i sanitari a scegliere Malcesine come sede di lavoro”.

18 Novembre 2019

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