Ospedale San Biagio di Domodossola. Primo impianto di “Neovasc Reducer”

Ospedale San Biagio di Domodossola. Primo impianto di “Neovasc Reducer”

Ospedale San Biagio di Domodossola. Primo impianto di “Neovasc Reducer”
Si tratta di un dispositivo elettronico di nuovissima concezione per il trattamento dell’angina non più rivascolarizzabile con procedure meccaniche e refrattaria alla terapia medica massimale. Il Dg Caruso esprime soddisfazione per l’esecuzione di “un intervento all’avanguardia realizzato da professionisti che ogni giorno mettono al servizio dei pazienti le proprie conoscenze e abilità”.

Su un paziente ricoverato per il permanere dei disturbi con episodi anginosi anche pluriquotidiani e con caratteristiche invalidanti, il Direttore della Struttura Cardiologia Dott. Alessadro Lupi con la sua équipe di Cardiologia Interventistica dell’Ospedale San Biagio di Domodossola ha eseguito un impianto di “Neovasc Reducer”, un dispositivo elettronico di nuovissima concezione per il trattamento dell’angina non più rivascolarizzabile con procedure meccaniche e refrattaria alla terapia medica massimale.

Questo device produce una stenosi controllata del seno coronarico, rendendo più efficiente la distribuzione del flusso coronarico al muscolo cardiaco e promuovendo la produzione di nuovi microvasi tissutali.

L’impianto è stato eseguito con accesso vascolare giugulare con una quantità estremamente modesta di mezzo di contrasto angiografico; il Reducer è stato posizionato nel seno coronarico del paziente senza complicanze e con risultato angiografico finale ottimale.

“Il paziente – riferisce l’ospedale – è stato dimesso in ottime condizioni di salute il giorno successivo all’impianto ed attualmente riferisce netto miglioramento dei disturbi con ripresa piena delle attività quotidiane prima limitate dai sintomi anginosi.

Il Direttore Generale Dott. Giovanni Caruso esprime la propria “soddisfazione” per l’esecuzione di un “intervento all’avanguardia realizzato da professionisti che ogni giorno mettono al servizio dei pazienti le proprie conoscenze e abilità”.

12 Dicembre 2017

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