Pa Trento. Punti nascita; Cgil, Cisl e Uil: “Deroga non è la soluzione per garantire sicurezza”

Pa Trento. Punti nascita; Cgil, Cisl e Uil: “Deroga non è la soluzione per garantire sicurezza”

Pa Trento. Punti nascita; Cgil, Cisl e Uil: “Deroga non è la soluzione per garantire sicurezza”
I sindacati non condividono la richiesta avanzata dal presidente Rossi e dall’assessore Zeni al ministero della Salute. Per Cgil, Cisl e Uil la priorità, per i punti nascita ma non solo, è “concentrare le specializzazioni in presidi di eccellenza, da una parte, ed estendere i servizi di prossimità dall’altra”.

"Le deroghe sui punti nascita sotto i 500 parti l"anno non sono la soluzione per garantire un’assistenza di qualità e alti livelli di sicurezza a mamma e bambino". Lo affermano, in una nota, Cgil Cisl Uil del Trentino, commentando la richiesta avanzata al ministero della Salute dal presidente Ugo Rossi e dall’assessore Luca Zeni.

Per i sindacati, infatti, "la priorità vera per la sanità trentina, anche per il percorso nascita, sia quella di concentrare le specializzazioni in presidi di eccellenza, da una parte, ed estendere i servizi di prossimità dall’altra".

"L’organizzazione della sanità trentina – prosegue la nota dei sindacati – deve essere in grado di garantire a tutte le donne della nostra comunità, su tutto il territorio, un’assistenza di qualità e massima sicurezza per l’intero percorso della gravidanza. Per noi è indispensabile che le risorse vengano investite nel potenziamento di strutture quali consultori e ambulatori con ostetriche e ginecologici, che si prendano cura della donna e del nascituro per i nove mesi prima della nascita, ma anche nel post nascita. È solo garantendo cure e assistenza qualificata che si evita lo spopolamento delle nostre periferie".

03 Febbraio 2016

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