Piano socio sanitario del Piemonte. Omceo Torino critica il documento e precisa: “Nessun attacco politico” 

Piano socio sanitario del Piemonte. Omceo Torino critica il documento e precisa: “Nessun attacco politico” 

Piano socio sanitario del Piemonte. Omceo Torino critica il documento e precisa: “Nessun attacco politico” 
“Commentare un documento in modo critico e deciso non equivale a mancare di rispetto”, precisa l’Ordine che  ieri è stato audito in commissione Salute. Tra i punti deboli del Piano, per l'Omceo, la mancanza di dati epidemiologici e di misure concrete contro la carenza di personale; non si affronta, poi, il nodo delle disuguaglianze di salute né temi importanti come il fine vita. Da chiarire anche l’organizzazione delle case di comunità.

Nessuna intenzione di formulare attacchi politici o personali. “Commentare, anche in modo critico e deciso, un documento non equivale a mancare di rispetto a chi ne ha curato la redazione”. Lo precisa in una nota l’Omceo di Torino, a seguito di alcuni commenti in merito all’audizione dell’Ordine di Torino in IV Commissione del Consiglio Regionale sul Piano Socio-Sanitario Regionale 2025-2030 (PSSR).

“Se le nostre parole sono state percepite diversamente, evidentemente abbiamo commesso un errore nella forma, non certo nella sostanza. Riteniamo, infatti, che sia un dovere di lealtà nei rapporti istituzionali esprimere con autonomia e indipendenza il proprio punto di vista, soprattutto quando viene formalmente richiesto. Le osservazioni che seguono, tutte elencate in audizione, vogliono dunque rappresentare un contributo tecnico e costruttivo, elaborato nello spirito di un confronto leale e collaborativo con le istituzioni regionali”, precisa l’Omceo nella nota. E passa dunque ad elencare le criticità rilevate nel Piano.

1. “Nel documento di Piano manca un capitolo dedicato ai dati epidemiologici, anche i più semplici, inerenti alla popolazione del Piemonte, quali: prevalenza delle diverse patologie, cause di morte per età, loro andamento negli anni, differenze tra ASL, utilizzo dei servizi. Tutti dati che permetterebbero di individuare le priorità di intervento. In questo modo sarebbe possibile comprendere i criteri in base ai quali, per esempio, sono state inserite nel capitolo “potenziare le reti clinico-assistenziali e tempo dipendenti” (l’unico dove vengono citate patologie) tre particolari patologie: fibromialgia, fibrosi cistica ed endometriosi e non altre”.

2. “Non è definita concretamente la strategia con cui si intende affrontare la carenza di personale; è assente nel piano un confronto tra l’attuale distribuzione del personale nelle ASO/ASL e i fabbisogni presenti e previsti nei cinque anni di vigenza del Piano”.

3. “Per quanto riguarda la prevenzione non è affrontato il tema ambientale (se non rimandando al documento del Piano Regionale di Prevenzione), focalizzando tutta l’attenzione su vaccinazioni, screening, corretti stili di vita”.

4. “Un altro tema assente è quello del contrasto alle disuguaglianze di salute, in particolare per quanto riguarda l’accesso ai servizi. Di fronte alla grave situazione della salute in carcere , di “potenziare l’assistenza penitenziaria con il supporto delle nuove tecnologie” e l’ipotesi di interventi per i senza dimora e solo alcune frange delle persone immigrate”.

5. “Il Piano non affronta tematiche complesse, come quelle inerenti al fine vita. L’Ordine ritiene importante promuovere un approccio basato sulla centralità della persona, sulla dignità del paziente e sul potenziamento delle cure palliative, sia in ambito ospedaliero che territoriale”.

6. “Non sono definiti i ruoli che dovranno svolgere le diverse figure professionali all’interno della casa della comunità, la relazione funzionale tra questa, le altre strutture territoriali (AFT, studi di MMG, PLS e sedi di distretto), i servizi sociali e l’assistenza domiciliare. Neppure vi sono indicazioni per orientare l’organizzazione degli ospedali di comunità, il loro ruolo di cerniera tra assistenza sul territorio e assistenza in ospedale (stabilizzazione dei pazienti scompensati a domicilio e deospedalizzazione precoce)”.

7. “Nel Piano non vi è una descrizione dei rapporti di rete tra i nuovi ospedali e tra di essi e quelli esistenti. A Torino e Provincia si costruiranno 4 nuovi ospedali di scala differente (hub, Hub e spoke, spoke). E’ importante conoscere non solo il totale dei posti letto ma anche la dotazione delle singole specialità e le interdipendenze tra le diverse strutture ospedaliere con i flussi di ricovero prevedibili dalle diverse aree di residenza”.

La richiesta dell’Ordine dei Medici di Torino è che “il Consiglio Regionale decida di prendersi il tempo necessario (4-5 mesi) e riveda il piano sanitario alla luce delle nostre osservazioni”. L’intento è “offrire elementi di riflessione e suggerimenti utili a rendere il Piano sempre più aderente ai bisogni di salute della popolazione piemontese e sostenibile per gli operatori del sistema sanitario”.

L’Omceo ribadisce la propria “piena disponibilità a collaborare con la Regione Piemonte per la messa a punto definitiva del Piano Socio-Sanitario 2025-2030, con spirito costruttivo, non di parte e orientato al bene della salute pubblica”.

30 Ottobre 2025

© Riproduzione riservata

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”
Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Arrivano le osservazioni delle Regioni sul ddl Delega al Governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale". E non mancano le critiche e preoccupazioni su alcuni...

Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia
Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia

Una rivoluzione significativa sta cambiando la gestione del carcinoma del retto. Sono appena stati pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet Oncology i risultati dello studio clinico NO-CUT, coordinato da ricercatori...

Emilia-Romagna. Nessun ticket per le persone che subiscono violenza di genere o a causa del proprio orientamento sessuale
Emilia-Romagna. Nessun ticket per le persone che subiscono violenza di genere o a causa del proprio orientamento sessuale

Già era gratuito l’accesso al Pronto soccorso, ai consultori familiari per la presa in carico e il sostegno psicologico. Ora l’esenzione del ticket viene estesa anche alle visite specialistiche ambulatoriali....

Riparto Fsn. Per la prima volta inseriti i criteri densità demografica e dispersione territoriale
Riparto Fsn. Per la prima volta inseriti i criteri densità demografica e dispersione territoriale

La Conferenza delle Regioni ha approvato la proposta che riguarda il riparto della “quota premiale” relativa al 2025 del Fondo Sanitario Nazionale e introduce per la prima volta i criteri...