Piemonte. Raggiunto il traguardo di 3000 trapianti di rene presso l’ospedale Molinette di Torino. È il primo Centro in Italia

Piemonte. Raggiunto il traguardo di 3000 trapianti di rene presso l’ospedale Molinette di Torino. È il primo Centro in Italia

Piemonte. Raggiunto il traguardo di 3000 trapianti di rene presso l’ospedale Molinette di Torino. È il primo Centro in Italia
Un percorso iniziato nel 1980 che, per l’azienda, così come ha sottolineato Antonio Amoroso, direttore del Centro Regionale Trapianti “rappresenta uno stimolo per proseguire in un cammino arrivato ai 30 anni di attività”.

Il Centro trapianti renali “Antonio Vercellone” dell'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, ha raggiunto lo storico traguardo di 3000 trapianti di rene. Con questo prestigioso risultato, il Centro si conferma così il primo in Italia per trapianti di rene effettuati e per sopravvivenza. Per il trapianto numero 3000 si è trattato di un ritrapianto su un paziente della provincia di Cuneo, il cui primo trapianto di rene era durato 12 anni. L'organo è arrivato da una donatrice deceduta all'ospedale di Novara. 
 
I numeri aggiornati riportano 3002 trapianti di rene, di cui 94 trapianti doppi, 490 ritrapianti, 41 trapianti combinati di rene e pancreas e 49 trapianti combinati di rene e fegato (grazie alla collaborazione con il Centro Trapianti di Fegato, diretto dal professor Mauro Salizzoni), 3 di rene e cuore (grazie alla collaborazione con il Centro Trapianti di Cuore, diretto dal professor Mauro Rinaldi), 57 pediatrici fino al 2000 (i successivi 70 effettuati presso l'ospedale Infantile Regina Margherita). Infine, sempre più intenso, sulla scia dei 130 finora eseguiti, l’impegno a potenziare il trapianto renale da donatore vivente, oggi agevolmente realizzato anche in presenza di incompatibilità del gruppo sanguigno. I dati di sopravvivenza dell'organo dopo il trapianto sono dell'86% dopo 5 anni. Ben tre pazienti trapiantati nel lontano 1982 sono ancora in vita con l'originario trapianto di rene iniziale.
 

Come dichiara Antonio Amoroso, Direttore del Centro Regionale Trapianti: “Questo tremillesimo trapianto non costituisce ovviamente un punto di arrivo, ma scandisce soltanto la continuità di un cammino avviato agli inizi degli anni '80”. E’ stato grazie alla tenacia ed alla competenza di un gruppo di clinici torinesi (i nefrologi Antonio Vercellone e Giuseppe Paolo Segoloni, il chirurgo vascolare Roberto Ferrero, l’urologo Giovanni Sesia, il rianimatore Mario Maritano ed il genetista Emilio Sergio Curtoni) l’aver saputo avviare un programma regionale, esordito il 7 novembre 1981 con il primo trapianto renale da donatore deceduto a Torino, e che ha assunto rapidamente un crescente ruolo di rilievo, affermandosi fino ad oggi, come il Centro Italiano con la più elevata attività.

Attualmente l’impianto organizzativo continua ad articolarsi, unico in Italia e tipico della Regione Piemonte, sulla sinergica collaborazione tra l’equipe nefrologica della Nefrologia universitaria Dialisi e Trapianto (diretta da Luigi Biancone), che si fa carico della gestione clinica del paziente sia nella fase pre che post-trapianto con la Chirurgia vascolare (diretta da Maurizio Merlo, responsabile Piero Bretto), con l’Urologia universitaria (diretta d Bruno Frea, responsabile Omid Sedigh) e della Immunogenetica e Biologia dei Trapianti (diretta da Antonio Amoroso).
 
Come dichiara Biancone, responsabile del Programma di Trapianto renale alle Molinette: “Grazie alla convergenza di queste differenti competenze, perfettamente integrate da oltre trent’anni di impegno sul campo, è stato possibile offrire la realizzazione di un trapianto a centinaia di pazienti non presi in considerazione da altri centri trapianti per la loro complessità”. 

10 Agosto 2015

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