Puglia. Fornitori ospedalieri: “Nuove norme in sanità vanno spiegate e condivise”

Puglia. Fornitori ospedalieri: “Nuove norme in sanità vanno spiegate e condivise”

Puglia. Fornitori ospedalieri: “Nuove norme in sanità vanno spiegate e condivise”
Per Il presidente dell’Aforp, Giuseppe Marchitelli, la centralizzazione degli acquisti rischia di “porre in essere pratiche collusive tipiche dei mercati chiusi, con pochi competitori e domanda rigida. Solo forti sinergie tra Istituzioni e Imprese, oggi poco comunicanti e reciprocamente diffidenti, potranno consolidare l’area della legalità”.

“Siamo sicuri che la centralizzazione degli acquisti non generi comportamenti viziosi anziché virtuosi?”. A porre il dubbio è il presidente dell’Aforp (Associazione Fornitori Ospedalieri della Regione Puglia), Giuseppe Marchitelli, che interviene sulla riforma del codice degli appalti e la centralizzazione degli acquisti in Puglia. "E’ in arrivo la spesa strutturale sono previsti dai 30 ai 40mld nei prossimi tre anni. L’Unione Europea ci riporta alla riduzione del debito, il Governo verso le Regioni con revisione spesa e centrali di  acquisto e le Regioni devono accompagnare questo processo finanziario, si spera di innovazione sostenibile”, spiega Marchitelli, che giudica la nuova riforma degli appalti “ambiziosa e di faticosa applicazione”. “Noi Piccole e Medie Imprese scongiuriamo il fatto che tale modifica possa penalizzarci oltre, basandosi sul famoso requisito del fatturato, cannabilizzando il mercato e togliendo servizi ai cittadini.”

Per Marchitelli “la riforma degli appalti ha come obiettivo un mercato più trasparente, ma la strada sarà lunga perché creare equilibrio fra domanda e offerta non sarà facile tenendo anche conto che le stazioni appaltanti potranno scegliersi le commissioni di gara quando l’offerta economicamente più vantaggiosa è l’unico criterio di selezione delle offerte stesse. A questo si aggiunga la riduzione della trasparenza, vedi la cancellazione delle gare sui giornali.”

Per il presidente Aforp, inoltre, “se si crede che tutte le questioni si risolvano schioccando le dita cioè centralizzando gli acquisti allora veramente il peggio non è mai morto. Occorre vigilare perché centralizzare non significa percorso virtuoso e trasparente che automaticamente azzera i reati penali. Le cronache di questo Paese dimostrano senza pietà i tanti eventi accaduti. Inoltre centralizzare siamo sicuri che corrisponda a risparmiare? Conseguire una maggiore economicità negli approvvigionamenti soprattutto in sanità, come può evitare la banale unificazione della domanda e il governo dei prezzi, che incidono in maniera determinante sul costo effettivo e sulla qualità della spesa?”.

Marchitelli è convinto che “il percorso lacrime e sangue non finisce qui siano all’inizio, andrà avanti negli anni senza neanche avere la certezza che il sistema possa reggere”.

Il presidente dell’Aforp invita quindi a “non chiudere un occhio verso i rischi che può produrre la politica della centralizzazione degli acquisti, si serve su un vassoio d’argento la possibilità di porre in essere pratiche collusive tipiche dei mercati chiusi, con pochi competitori e domanda rigida”.

Per Marchitelli “solo forti sinergie tra Istituzioni e Imprese, oggi poco comunicanti e reciprocamente diffidenti, potranno consolidare l’area della legalità. Certo – conclude il presidente Aforp – la riorganizzazione ospedaliera da parte della Regione avrebbe potuto avere minor impatto se maggiore fosse stata la rappresentatività nelle sedi preposte. Quando in ambito di trattativa con lo Stato la voce più forte si impone”.

14 Marzo 2016

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