Riparto Fsn. Alla Calabria circa 30 milioni in più del 2015. “Ma restano questioni irrisolte”

Riparto Fsn. Alla Calabria circa 30 milioni in più del 2015. “Ma restano questioni irrisolte”

Riparto Fsn. Alla Calabria circa 30 milioni in più del 2015. “Ma restano questioni irrisolte”
La Regione Calabria si riferisce, in particolare, alla modifica dei criteri per il Riparto e alla legislazione in materia di Piani di Rientro. Alla Conferenza delle Regioni la Calabria ha posto inoltre la necessità di attivare un piano nazionale per affrontare il fenomeno della mobilità sanitaria.

Circa 30 milioni di euro in più rispetto all'anno 2015. È questo il risultato raggiunto dalla Regione Calabria nell’ambito dell’accordo sul riparto del Fsn raggiunto ieri in Conferenza delle Regioni. “Un importante risultato- è scritto in un comunicato dell'Ufficio Stampa della Giunta calabrese- che consentirà alle Regioni di avere all'inizio dell'anno certezza delle risorse di cui potranno disporre”.

Per la Calabria, il riparto del fondo lascia comunque aperte altre questioni. “L'esigenza di procedere in tempi rapidi al riparto del fondo stesso, avvenuto all'unanimità, non ha consentito di addivenire già da quest'anno ad una modifica legislativa di un adeguamento dei criteri sui cui esso avviene”, riferisce la nota regionale spiegando che “l'aggiornamento dei criteri che la stragrande maggioranza delle Regioni sollecita, e che potrà avvenire solo tramite un aggiornamento del DL 68/2011, è stato espressamente affidato alla Commissione Salute della Conferenza”.

Assieme all'aggiornamento dei criteri, la Calabria ha posto anche la necessità di un adeguamento della legislazione in materia di Piani di Rientro dal debito sanitario, alla luce anche della Legge di Stabilità 2016 che individua nelle Aziende, quali soggetti titolati della spesa sanitaria, l'istituto dei Piani di Rientro.

La Calabria ha posto inoltre la necessità di attivare un piano nazionale, anche con modifiche normative, capace di affrontare il fenomeno della mobilità sanitaria. “Quella della mobilità passiva spiega la nota della Giunta – è la prima grande emergenza del sistema sanitario calabrese e meridionale che i Piani di Rientro non solo non hanno risolto, ma hanno addirittura aggravato. L'insieme delle Regioni meridionali ha posto con grande forza all'attenzione della Conferenza dei Presidenti – come già fatto qualche settimana fa nei confronti dello stesso Ministro della Salute da parte del Presidente Oliverio -, l'urgenza di mettere mano ad un piano straordinario di riequilibrio dell'offerta sanitaria”.

“In questi anni – conclude la nota – il divario è aumentato sempre più e le Regioni meridionali, a partire dalla Calabria, vedono ormai nell'emigrazione sanitaria un vero e proprio fenomeno di massa, spesso anche per patologie di media complessità”.

05 Febbraio 2016

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