La vita di una ragazza di 30 anni, Samantha T. , mamma di due bambine “e ho un marito meraviglioso”, cambia da un giorno all’altro, il 1° novembre 2017, prendendo un medicinale. “Una corsa al pronto soccorso, antistaminico e cortisone, perdo i sensi e mi portano a fare una Tac a causa del mal di testa che percepivo e da lì il responso che ha cambiato la mia vita e di chi mi sta vicino. Mi trovo ricoverata nel reparto di neurochirurgia” di Viterbo, “dove da poco è arrivato un nuovo primario, il neurochirurgo Antonio Riccardo Ricciuti, il quale richiede una Rmn con contrasto. Dopo l’attesa, insieme ad altri medici presenti, convoca me e mia madre per darci il suo responso: astrocitoma di secondo grado. Un tumore cerebrale”.
Il mondo le crolla addosso, ma Samantha, anche grazie all’aiuto ricevuto all’ospedale Belcollei di Viterbo, la paziente riesce a reagire e a iniziare la sua battaglia, come racconta in una lettera inviata a TusciaWeb. “Il dottor Ricciuti con la sua umanità e le sue parole è riuscito a calmarmi e mi ha spiegato passo dopo passo il percorso che avremmo affrontato insieme. Il primo passo da lui consigliatomi fu un percorso con una psicologa che mi avrebbe aiutato ad affrontare e gestire questo momento”.
Il 21 febbraio l’intervento per la rimozione del tumore. Un intervento molto delicato, anche perché Samantha viene tenuta sveglia per tutto il tempo. “Essendo sveglia e cosciente, per quanto un po’ addormentata, sento ogni rumore e odore e vedo ogni movimento”. Durante l’operazione le sono stati anche somministrati dei test e per guidare il neurochirurgo a seconda delle mie risposte durante le fasi di monitoraggio (la quale prevede la stimolazione dell’area cerebrale interessata per capire se è deputata a funzioni importanti e quindi decidere di non rimuoverla).
“In sala operatoria – racconta Samantha – si percepiva un’aria di calma, tranquillità e anche di ilarità, soprattutto per farmi stare tranquilla il più possibile”. “Ci sono stati dei momenti critici, in cui ho avuto difficoltà nel parlare, nello stare sveglia e nello stare calma, ma la presenza dei miei punti di riferimento, che erano a conoscenza di ciò che stava accadendo mi ha aiutato a superare quel momento”.
Ora Samantha sta affrontando la radioterapia all’ospedale Careggi di Firenze, e “non c’è giorno che non parli della grandissima équipe che abbiamo la fortuna di avere a Viterbo”.
Su Samantha e la sua storia è intervenuto anche l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “Voglio ringraziare per il grande coraggio con il quale ha affrontato e saputo raccontare la sua storia questa giovane donna e mamma. Per la prima volta all’ospedale Belcolle di Viterbo è stato infatti eseguito un intervento con una tecnica molto delicata e innovativa in awake surgery con la paziente che è rimasta vigile durante l’operazione. Un intervento di neurochirurgia molto delicato e che richiede un enorme sforzo organizzativo multidisciplinare. Voglio ringraziare la Asl di Viterbo e tutta l’équipe non solo per l’intervento, ma per il grande lavoro di preparazione che ha visto il supporto psicologico della paziente nelle diverse fasi. La sanità pubblica nella nostra Regione è fatta anche di eccellenze”, conclude D’Amato.