È stato firmato ieri sera nella sede dell’Assessorato regionale della Sanità, alla presenza delle sigle sindacali di settore e dell’Assessore della Sanità Armando Bartolazzi, l’Accordo Integrativo Regionale dei medici di medicina generale.
Soddisfazione è stata espressa dai firmatari per un risultato molto atteso e che soddisfa le principali richieste espresse dalla categoria. “Si tratta di un risultato importante, atteso da 15 anni e che cambierà significativamente le condizioni di vita e di lavoro dei medici, dando una spinta fondamentale alla infrastrutturazione della medicina nel territorio”, ha spiegato in una nota l’Assessore Bartolazzi.
“Fra le misure adottate – ha sottolineato l’assessore – abbiamo inserito anche l’obbligatorietà per le Asl di sostituire i medici del ruolo unico che si assentano per malattia, maternità o infortunio. Questo provvedimento, in particolare, è stato da me fortemente voluto per dare un segnale concreto di vicinanza alla categoria dopo la tragica scomparsa della dottoressa Maddalena Carta”.
Con altrettanta soddisfazione la presidente della Regione, Alessandra Todde, ha commentato: “Abbiamo messo fine a un’attesa durata più di 15 anni. La firma dell’Accordo Integrativo Regionale dei medici di medicina generale è una scelta politica chiara, che mette al centro la medicina territoriale e i bisogni dei cittadini. Con questo accordo rafforziamo la sanità di prossimità, miglioriamo le condizioni di lavoro dei medici e garantiamo ai sardi un’assistenza più capillare, continua ed efficace”.
“L’intesa – ha proseguito la governatrice – introduce strumenti innovativi come le Aggregazioni funzionali territoriali per ridurre gli accessi impropri ai pronto soccorso, nuove indennità per i professionisti che operano nelle aree disagiate, un potenziamento delle cure domiciliari in linea con gli obiettivi del PNRR, la presenza dei medici nelle Case e negli ospedali di comunità e un maggiore sostegno economico per l’acquisto di strumenti informatici e per l’impiego di collaboratori di studio”.
“Questo accordo non è un punto d’arrivo ma parte di una strategia più ampia: ricostruire la sanità pubblica dopo anni di tagli e di mortificazione per costruire un sistema più moderno, equo ed efficace”.
La presidente ha ricordato che in questa stessa cornice si collocano anche le azioni già avviate negli ultimi mesi. Ha detto: “A Nuoro, ad esempio, è stato attivato il Centro di Senologia dell’ospedale San Francesco, che tra aprile e settembre 2025 ha registrato 67 dimissioni, di cui 57 per ricoveri ordinari e 10 in day hospital, oltre a circa 400 prestazioni ambulatoriali. Sempre a Nuoro, da domani sarà operativo per la prima volta in Sardegna il modello ‘See and Treat’, un ambulatorio dedicato alle urgenze minori che consentirà di ridurre tempi di attesa e sovraffollamento, migliorando l’efficienza del servizio di emergenza-urgenza”.
“A Cagliari, invece, pochi giorni fa è stata somministrata per la prima volta la terapia genica per l’atrofia muscolare spinale a una bambina di pochi mesi, un traguardo che apre la strada a cure innovative e segna l’avvio di una rete pediatrica regionale di alto livello. Sul fronte chirurgico, l’attività ortopedica è cresciuta del 7,58% rispetto al biennio precedente, risultato ottenuto anche grazie all’apertura del nuovo reparto del CTO di Iglesias, dove sono già stati eseguiti oltre 150 interventi. Contestualmente, è stato rafforzato il Piano Oncologico Regionale e riorganizzata la Rete Chirurgica, con l’obiettivo di garantire cure oncologiche più omogenee, efficienti e vicine ai pazienti”.
“La strada è lunga e i problemi sono ancora enormi – ha concluso la presidente Todde – ma proseguiamo a lavorare con tanta umiltà e amore per la nostra isola”.
Per il vice Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Frau (Uniti per Todde): “E’ un risultato storico per rilanciare la medicina territoriale. Oltre 15 milioni di euro messi a disposizione dal bilancio regionale per rafforzare la più importante disciplina medica al servizio dei pazienti sul territorio e a domicilio. Un accordo che cambierà significativamente le condizioni di vita e di lavoro dei medici, dando una spinta fondamentale alla medicina nel territorio, con l’obiettivo di incentivare il lavoro di rete e gruppo tra medici, condivisione dei pazienti e dei dati clinici, supporto amministrativo e di segreteria per combattere l’eccessiva burocrazia che oggi rallenta fortemente l’attività clinica e assistenziale dei medici, rafforzamento delle cure domiciliari”.
“Non tutti i problemi sono risolti, ma con la collaborazione di tutti questa è la base, un primo importante passo per una Sanità territoriale più vicina alle migliori regioni e nazioni europee, dove nelle Case di Comunità il cittadino dovrà trovare assistenza sanitaria e sociale nell’arco delle 24 ore, con servizi medici, infermieristici, di analisi cliniche ed esami che vengano forniti sul territorio. Questo è l’orizzonte. Questa Giunta e questa maggioranza sono sotto continuo attacco da più fronti avversi, si cerca in tutti i modi di fermare il cambiamento, ma noi andiamo avanti, con serietà pazienza e impegno. Anche con questo accordo, continuiamo a lavorare per costruire una Sanità più vicina ai cittadini” – conclude Frau.
Tornando all’AIR, tra i punti salienti comprende: l’istituzione e l’operatività del modello organizzativo delle AFT (aggregazioni funzionali territoriali, raggruppamenti di medici di medicina generale che collaborano per offrire un’assistenza sanitaria più organizzata e continua, con una presa in carico in grado di arginare gli accessi impropri ai Pronto Soccorso); l’istituzione dell’indennità di AFT pari a 10,7 euro in quota capitaria a paziente assistito, come da legge regionale 24/2025 art. 9, comma 18; l’innalzamento dell’indennità informatica da 100 a 200 euro al mese.
Ancora, il riconoscimento dell’indennità di collaboratore di studio (6 euro a paziente assistito) al 70% dei medici; le misure per il raggiungimento del target PNRR ADI: i medici di medicina generale dovranno garantire che almeno il 10% dei propri pazienti idonei venga preso in carico nell’ADI durante il 2025 e il 2026. Il riconoscimento delle remunerazioni delle cure domiciliari di base dal 1° gennaio 2025 sarà legato al raggiungimento dell’obiettivo.
Vi è infine l’istituzione dell’indennità per le zone disagiate per carenza di assistenza, pari a 2.000 euro al mese come da regionale 24/2025 art. 9, comma 28; l’inserimento della disciplina della presenza medica nelle case della comunità e negli ospedali di comunità; il riconoscimento dell’indennità di governo clinico dal 4 aprile 2024 al 31 dicembre 2024 secondo gli obiettivi previsti nell’AIR 2010; la previsione di una norma transitoria secondo la quale nelle more della costituzione delle AFT è riconosciuta l’indennità di AFT.
Elisabetta Caredda