Dopo l’arresto del suo medico personale e le possibili dimissioni dell’assessore Lucia Borsellino, il governatore Rosario Crocetta replica alle polemiche di queste ore affidandosi a un lungo post pubblicato su Facebook. “Niente e nessun commento strumentale può incrinare il grande lavoro di risanamento della sanità che abbiamo fatto in due anni con Lucia Borsellino. E i dati – sottolinea – parlano chiaro, con i grandi risparmi effettuati, con il taglio degli sprechi, con le denunce delle truffe di centinaia di milioni di euro sui farmaci, sulle gare truccate e i risparmi conseguenti; con nomine di manager sfuggite alle lottizzazioni politiche – per carità qualche pecora nera si può sempre inserire! – con la revoca di quell'assicurazione milionaria di 155 milioni risparmiandone 125, con l'azione costante di monitoraggio in corso che sta mettendo in piedi un sistema sanitario, senza fare mai sconti a nessuno”.
Una rivendicazione piena e rabbiosa di tutto il suo operato, ricordando che “nel 2014 per la prima volta dopo diversi anni la sanità siciliana è rientrata all'interno dei parametri di normalità previsti dal Ministero della Salute, nel 2013 e nel 2104 abbiamo avuto bilanci in attivo, realizzando quella svolta qualitativa necessaria richiesta i da anni dal Governo nazionale”.
Crocetta è quindi intenzionato a proseguire a pieno ritmo il proprio mandato, senza farsi condizionare dalle dure polemiche di queste ore. “Sono in corso investimenti importanti per migliorare le strutture e – garantisce – c'è una lotta continua contro il malaffare”. Difende senza mezzi termini l’assessore Borsellino. “Gli attacchi di questi anni non sono tollerabili e mi hanno ferito profondamente. Voglio ricordare la strumentalizzazione di vicende come quella dell'Humanitas, del caso della piccola Nicole e l'ultima che è quella recente di Villa Sofia, che riguarda comportamenti singoli e non del governo. E voglio ricordare il gioco pirandelliano di coloro che hanno aggredito incessantemente la Borsellino, che oggi si travestono da agnelli. Quando deciderò a rendere pubbliche le ragioni del contrasto con taluni gruppi di potere, tutto diventerà chiaro. Non l'ho fatto perché alcune vicende sono al vaglio della magistratura e non voglio strumentalizzarle politicamente".
"Il sistema del malaffare della sanità – aggiunge – che ha gestito, con sprechi, con servizi affidati in modo diretto, con trattative private o negoziate, con le proroghe infinite, ha subito un durissimo colpo laddove prevediamo, nei contratti dei manager, che i direttori generali e quei dirigenti che perseguano tali modalità di affidamento possano essere licenziati. Nulla è più come prima”.
Il governatore ribadisce quindi che in sanità “ è in atto una vera e propria rivoluzione, non si possono strumentalizzare singoli fatti che riguardano singole persone, per negare il grande lavoro che si sta facendo e il contrasto agli interessi illeciti che vi sono stati nel sistema di interessi.Nessuno strumentalizzi, quindi, fatti che non sono riconducibili né all'assessorato né al governo. Il nostro lavoro continuerà nel governo o nella società, nonostante che in tanti, consapevolmente o inconsapevolmente, tentano di mettere in discussione il primo governo – eccettuate alcune brevissime esperienze come quella di Mattarella – che dal '46 in poi ha avviato una lotta senza precedenti all'interno al sistema mafioso che si è insidiato all'interno della Regione siciliana”.
Insomma Crocetta ritiene di essere coinvolto in una vera e propria lotta che “per quel che mi riguarda, non ci fermerà, di fronte a nulla. Sono di lunga resistenza e nessuno riuscirà a piegarmi fino a quando riterrò che esistono i margini per portare dall'interno dell'amministrazione regionale tale battaglia. Io sono un combattente e i combattenti possono perdere alcune battaglie, ma non rinunciano a vincere la guerra, dall'interno o dall'esterno. Niente e nulla mi faranno desistere dal difendere la Sicilia dal malaffare”.
Anche nella vicenda del suo medico personale, fa notare, “emerge un presidente che non è coinvolto da interessi personali. Non si arrabbino, lor signori, ma a me non interessano né potere né soldi e questa è la coerenza che mi rende forte.E questa mia forza la metto a disposizione della Sicilia per salvarla dal baratro nel quale la si è trascinata, quello stesso baratro nel quale la vorrebbero ricacciare in tanti. In nome delle lobby dei tanti affari siciliani. Sono stato sindaco, sono presidente della Regione e non possiedo né alberghi, né aziende, né autolinee, né battelli, né ville, né tantomeno cliniche”.