La Commissione Salute e politiche sociali nella sua ultima seduta ha espresso parere favorevole a maggioranza, con l’astensione dei consiglieri di minoranza, sulla delibera proposta dall’assessore alla Sanità che definisce la ‘Programmazione della spesa per l’assegnazione dei contratti regionali di formazione specialistica medica e delle borse di studio di area sanitaria non medica per l’anno 2025, ai sensi della L.R. n. 6/2020’.
A riguardo sono stati auditi sia l’assessore Armando Bartolazzi, sia il direttore generale dell’assessorato medesimo, Luciano Giovanni Oppo. La delibera proposta prevede l’attivazione di 233 contratti regionali di formazione specialistica medica e di area sanitaria non medica, dei quali 185 potranno essere assegnati a medici e 48 borse di studio sono invece destinati per la specializzazione dell’area non medica. Il tutto per un importo complessivo per il 2025, di oltre 5 milioni e 830mila euro.
Si tratta di borse di studio per le scuole di specializzazione che si aggiungono a quelle statali (queste ultime destinate però soltanto ai medici) e che prevedono per ogni annualità, nei primi tre anni di corso, un importo di 25mila euro a specializzando, e di 26 mila euro per la frequenza degli ultimi due anni di specializzazione.
“La Sardegna è la Regione – spiegano gli auditi, come si apprende dal resoconto – che investe maggiormente sulla formazione dei medici. In questa delibera l’assessorato ha voluto, però, abbassare leggermente il numero delle borse per i medici e aumentare quelle per l’area non medica. La decisione è arrivata dopo l’esame dei dati dello scorso anno che hanno visto su 196 contratti di formazione disponibili per l’area medica l’assegnazione di appena il 30 per cento, pari a 58, mentre su 40 borse di studio per le specializzazioni di area non medica ne sono stati richiesti 38”.
“Dalla discussione in commissione – prosegue il sommario – è emerso anche, sulla base dei dati disponibili, che l’attivazione di tante borse non solo è sovrastimato ma non ha, neanche, portato a coprire le specializzazioni più necessarie in Sardegna. Per questo motivo, su richiesta del capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, con la condivisione della presidente Carla Fundoni (PD), è stato proposto di analizzare nel dettaglio i dati disponibili e valutare una rimodulazione delle risorse e una concentrazione delle borse di specializzazione regionali su quelle discipline che sono meno appetibili per i giovani medici”.
In proposito, l’assessore Bartolazzi “ha proposto, inoltre, di incentivare l’accesso a scuole di specializzazione meno richieste con borse che possano prevedere anche sino a 35-40mila euro l’anno anziché 25mila euro”.
Al termine della suddetta discussione la presidente di commissione Fundoni “si è detta d’accordo sul fatto che il personale vada incentivato a rimanere nel pubblico e ha sottolineato che la scelta della Regione di investire tante risorse denota la volontà di puntare, dal punto di vista politico, sulla crescita del sistema sanitario regionale”.
Elisabetta Caredda