Trento. Due bandi e un gettone di presenza aggiuntivo per dirigenti medici a Cavalese, Cles e Casa Circondariale di Spini

Trento. Due bandi e un gettone di presenza aggiuntivo per dirigenti medici a Cavalese, Cles e Casa Circondariale di Spini

Trento. Due bandi e un gettone di presenza aggiuntivo per dirigenti medici a Cavalese, Cles e Casa Circondariale di Spini
Punti nascita in affanno per mancanza di personale per le zone montane di Trento e importanti difficoltà per l’assistenza medica specialistica presso il carcere di Spini. Tre aree critiche che hanno spinto l’Azienda per i Servizi Sanitari di Trento a ricorrere ad un bando per dirigenti medici, che prevede per le attività aggiuntive 90 euro ora, oltre allo stipendio mensile.

Due bandi pubblicati nell’Azienda Provinciale di Trento per contratti di lavoro esclusivi, a tempo pieno e indeterminato, per i quali sono previsti 90 euro loro aggiuntivi all’ora, oltre al regolare stipendio. Obiettivo: aiutare i colleghi medici in tre servizi specifici del territorio trentino: il carcere di Spini, a nord di Trento, e i due punti nascita fra di Cavalese e Cles. Un bando costruito ad hoc per porre rimedio a tre aree critiche della sanità trentina, in cui trovare personale è difficilissimo.

L’avviso interno pubblicato dall’azienda provinciale per i servizi sanitari è rivolto ai Dirigenti medici nella disciplina di ostetricia e ginecologia per lo svolgimento di prestazioni orarie aggiuntive al fine di garantire il regolare ed efficiente funzionamento dell’UO di Ostetricia e Ginecologia degli ospedali di Cavalese e Cles. Per ciò che riguarda la Casa Circondariale di Spini l’avviso interno prevede la disponibilità da parte di Dirigenti medici dell’Apss titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato e pieno e con rapporto esclusivo, lo svolgimento di prestazioni orarie aggiuntive per garantire l’assistenza medica specialistica.

Una sorta di “progetto pilota” come meglio spiega la consigliera provinciale Paola Demagri, di Casa Autonomia, al Quotidiano Autonomo del Trentino Alto Adige/Sudtirol. “Un bando che tiene conto delle difficoltà riscontrate nel garantire il regolare ed efficiente funzionamento dell’unità operativa di ostetricia e ginecologia degli ospedali di Cles e di Cavalese. Si tratta di vedere –spiega la consigliera Demagri – ora di vedere, se il bando andrà a buon fine. Stessa cosa per i medici per le carceri che segna una situazione di difficoltà nota. Il problema non riguarda solo i medici ma anche gli infermieri, la cui stragrande maggioranza ha chiesto la mobilità”.

Da un punto di vista sindacale, Giuseppe Varagone, segretario Generale della Uil Fpl Sanità del Trentino, ritiene che l’introduzione del gettone di presenza per i medici interni rappresenti un passo importante verso la stabilizzazione dei servizi sanitari nelle aree montane. “Resta comunque da chiarire – conclude Varagone – per Cavalese e Cles se si potrebbe fare di più e meglio sulle agevolazioni economiche o percorsi di carriera specifici per attrarre i giovani medici nelle zone montane. Inoltre, la minaccia di chiusura dei punti nascita di Cles e Cavalese pone interrogativi sulla sostenibilità dell’assistenza sanitaria nelle zone montane e sulle scelte politiche in materia di organizzazione territoriale dei servizi, per le quali, non aiutano le nuove leve”.

Endrius Salvalaggio

Endrius Salvalaggio 

10 Gennaio 2025

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