La Commissione d’albo dei TNPEE (Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva) dell’Ordine TSRM e PSTRP di Cagliari-Oristano, con il supporto tecnico-scientifico della Commissione d’albo nazionale, ha elaborato un documento di posizionamento che ribadisce la piena legittimità e la centralità dell’impiego di metodologie, strategie e tecniche abilitative e riabilitative ascrivibili ad interventi cognitivo-comportamentali nell’ambito della professione, collocandole nel quadro delle evidenze scientifiche e delle linee guida nazionali.
“Con questa iniziativa – spiega a Quotidiano Sanità il Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Ca-Or, Antonio Attanasio –, l’Ordine intende favorire un ragionamento comune nelle équipe multiprofessionali e stimolare una riflessione organizzativa nei servizi, affinché i modelli assistenziali adottati siano realmente coerenti con i principi di equità, continuità e qualità della presa in carico. Bisogna infatti considerare che nel complesso scenario della presa in carico dei disturbi del neurosviluppo, e in particolare dei disturbi dello spettro dell’autismo, il contributo del terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva (TNPEE) rappresenta pur sempre, per quelle che sono le proprie competenza e responsabilità, una continuità assistenziale per i pazienti”.
“Ecco che sulla base di questa premessa, rafforzare la presenza del TNPEE nei contesti pubblici e convenzionati significa garantire quella continuità, oltre che equità e qualità nei percorsi di presa in carico, rendendo il sistema più capace di rispondere ai bisogni reali delle persone e delle famiglie”.
“Il documento – prosegue Attanasio -, oltre a definire con chiarezza il campo di competenza e la responsabilità del TNPEE, intende offrire ai professionisti dell’équipe interdisciplinare, alle istituzioni e ai cittadini un riferimento comune per una presa in carico condivisa, trasparente e fondata sulle migliori pratiche. Il TNPEE, individuato dal D.M. 17 gennaio 1997 n. 56, è l’operatore sanitario che interviene nelle aree della neuropsicomotricità, della neuropsicologia e della psicopatologia dello sviluppo, attuando interventi di prevenzione, terapia e riabilitazione in età evolutiva. Nel solco della Legge 42/1999 e della Legge 251/2000, la professione si distingue per l’autonomia e la titolarità dell’intervento riabilitativo, esercitate all’interno di équipe multidisciplinari secondo principi di collaborazione, corresponsabilità e rispetto delle competenze reciproche. Si tratta di un’autonomia che non isola, ma integra: il TNPEE opera come parte di un sistema complesso che riconosce nel lavoro d’équipe la condizione necessaria per garantire percorsi efficaci, appropriati e continuativi”.
“È opportuno inoltre richiamare le recenti linee guida dell’Istituto superiore di sanità (ottobre 2023), che sottolineano come gli interventi cognitivo-comportamentale siano riconosciuti tra le opzioni terapeutiche efficaci nei disturbi dello spettro autistico. Il TNPEE, nel rispetto delle proprie attribuzioni e delle buone pratiche previste dall’art. 5 della Legge 24/2017, è quindi pienamente responsabilizzato a impiegare tecniche e strategie che si fondano su questo paradigma, integrandole con le dimensioni affettive, motorie e relazionali dello sviluppo. L’intervento cognitivo-comportamentale, in questo contesto, non rappresenta un’estensione arbitraria delle competenze professionali, ma la naturale espressione della funzione riabilitativa del TNPEE, orientata alla costruzione di esperienze significative che sostengano l’apprendimento, la regolazione emotiva e la partecipazione del bambino”.
“Affermare oggi la titolarità del TNPEE nell’ambito degli interventi cognitivo-comportamentali, dunque, significa non solo tutelare l’identità della professione, ma sostenere una visione moderna della sanità, in cui le competenze si integrano per generare valore e dove la riabilitazione non è un atto tecnico, ma un progetto di sviluppo umano. È un posizionamento che non chiede riconoscimenti, ma ne costruisce il senso: quello di una professione che si assume la responsabilità di innovare, di cooperare e di garantire, nel rispetto della scienza e della persona, il diritto universale alla salute evolutiva”.
“Il documento di posizionamento, pubblicato (https://www.tsrmcagliarioristano.it/wp-content/uploads/2025/10/Prot.399-2025-Documento-di-posizionamento-TNPEE.pdf ) sul sito istituzionale dell’Ordine TSRM e PSTRP di Cagliari-Oristano, è stato trasmesso anche all’Assessorato regionale della Sanità della Sardegna e a tutte le aziende sanitarie pubbliche e convenzionate del Servizio sanitario regionale che operano nel territorio di rappresentanza dell’Ordine e che erogano interventi riabilitativi in età evolutiva”.
“Come accennato, riteniamo sia un testo significativo non solo per i professionisti, ma anche per le istituzioni e per i cittadini: un riferimento fondamentale per l’organizzazione dei servizi riabilitativi e per la tutela della salute pubblica. La sua diffusione costituisce un passo importante verso un servizio sanitario più competente, più coeso e più vicino alle famiglie dei bambini affetti da disturbi del neurosviluppo” – conclude Attanasio.
Elisabetta Caredda