Vaccini Covid in farmacia. Ancora perplessità dagli Ordini del medici: “Confusione di ruoli e rischi”

Vaccini Covid in farmacia. Ancora perplessità dagli Ordini del medici: “Confusione di ruoli e rischi”

Vaccini Covid in farmacia. Ancora perplessità dagli Ordini del medici: “Confusione di ruoli e rischi”
Anche il FVG si sta attrezzando per dare il via alle inoculazioni di vaccino  nelle farmacie. Ma per il presidente del coordinamento degli Omceo, Guido Lucchini, la via maestra resta quella dell’ambito medico. “I farmacisti, al pari delle altre professioni sanitarie, in questa emergenza hanno fatto la loro parte. Ma le normative più recenti, ispirate ad un reiterato task-shifting, generano confusione di ruoli e possibili situazioni di rischio”

Il Decreto Sostegni approvato lo scorso marzo prevede che dal 01.06.2021 la somministrazione dei vaccini anti Covid sia effettuata, su base volontaria, anche dalla categoria dei farmacisti e che lo stesso professionista provveda alla raccolta del consenso del vaccinando. La formazione dei volontari viene fatta attraverso con un corso “on line” (FAD) e, dopodiché, i farmacisti potranno procedere autonomamente all’inoculazione del vaccino solo a chi ha un’anamnesi priva di controindicazione.

“Si vuole in via preliminare – illustra il presidente FROMCeO FVG, Guido Lucchini – rimarcare che l’atto della vaccinazione è un processo articolato in cui la partecipazione del medico è condizione necessaria: c’è una raccolta anamnestica, una valutazione delle patologie concomitanti, la scelta di un farmaco (vaccino) che deve essere il più adatto al caso specifico, la condivisione delle scelte con il paziente e, con l’acquisizione di un consenso informato, la somministrazione stricto sensu, l’osservazione del vaccinato post inoculo. Quindi ben oltre la semplice iniezione, storicamente praticata da parenti, vicini di casa ecc!”

“Certamente i farmacisti – continua il presidente FROMCeO FVG –  al pari di tutte le professioni sanitarie che hanno operato e operano a favore della salute dei cittadini in questa emergenza ,che pare non finire, hanno fatto la loro parte, ma le normative più recenti, ispirate ad un reiterato task-shifting, al trasferimento delle competenze professionali dal medico ad altre figure sanitarie generano non solo una confusione di ruoli, ma anche possibili situazioni di rischio sia per i pazienti che per gli stessi operatori destinatari delle nuove competenze”.

A fronte di queste considerazioni, la Federazione degli Ordini dei Medici della Regione Friuli Venezia Giulia precisa inoltre che la propria analisi viene fatta come garanti della salute del miglior standard qualitativo per la popolazione.

“Ruolo che la comunità ci riconosce laddove, a fronte di normative sanitarie, il medico è e resta il destinatario delle domande del paziente che a lui chiede informazioni al fine di decidere al meglio nelle scelte riguardanti la sua persona. Oltre a questo, senza togliere la professionalità a nessuno, l’attuale numero di vaccinatori disponibili non giustifica ulteriori ampiamenti ma, per inciso, nel caso in cui ve ne fosse bisogno, sempre restando in ambito medico, in tutte le ragioni, compresa la regione del Friuli Venezia Giulia, c’è un esercito di specialisti ambulatoriali interni e tanti Odontoiatri che chiedono di poter vaccinare e lo stanno chiedendo da tempo a gran voce al governo centrale ma ancora una volta rimangono ignorati”, Concludono in una dichiarazione congiunta Guido Lucchini, Presidente OMCeO Pordenone e FROMCeO FVG; Roberta Chersevani, OMCeO Gorizia; Cosimo Quaranta, OMCeO Trieste; e Gianluigi Tiberio, OMCeO Udine.

Endrius Salvalaggio

Endrius Salvalaggio

26 Maggio 2021

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