Con il Decreto nr. 73 del giugno scorso, il Ministro alla salute, Beatrice Lorenzin, sigillava l’obbligo per 10 vaccini: anti-poliomelitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti Haemophilusinfluenzae tipo B; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella. Il termine per vaccinare i bambini/ragazzi con frequenza scolastica da zero a 16 anni è scaduto il 2 maggio 2018.
Secondo i dati della Regione Veneto, dal 2017 l’adesione ai vaccini nella fascia d’età compresa tra 2 e 16 anni è cresciuta, sia prima che dopo l’obbligo disposto per Legge. Ad oggi si stima che 21.000 giovanissimi tra 1 e 16 anni non abbiano ancora iniziato il percorso vaccinale previsto, 8.500 dei quali hanno tra 1 e 6 anni e sarebbero, quindi, a rischio di esclusione dalla scuola; mentre per tutti gli altri la prospettiva sarebbe la sola sanzione pecuniaria.
29.000 sono i ragazzi fino a 16 anni che risultano inadempienti per la mancanza di una o più dosi del percorso vaccinale completo. Tutte queste persone sono stati contattate e richiamate dal sistema sanitario territoriale regionale. Sono queste alcune delle principali indicazioni che emergono dai report sull’attività vaccinale redatto dalla Direzione Regionale Prevenzione del Veneto e diffuse dalle varie Ulss di riferimento.
Cosa accade ora per quei bimbi/ragazzi non vaccinati? Per i presidi, sindaci, parroci o dirigenti degli asili si impone il rispetto della legge senza creare delle tensioni e, soprattutto dando la possibilità a tutti di terminare l'anno, come del resto avevano chiesto qualche mese fa oltre una sessantina di sindaci veneti; di sanzioni proprio non se ne parla. D’altro canto ci sono state delle scuole materne che il giorno 2 maggio, giorno della scadenza, hanno contattato i genitori dei bambini non vaccinati invitando i medesimi a tenere a casa i propri figli fino a quando non si metteranno in regola e ci sono stati anche dei casi di genitori che, senza alcun documento attestante la prenotazione per i vaccini, hanno assicurato a voce i dirigenti che si sarebbero messi in regola.
In questa cornice un po’ caotica, fra obbligo vaccinale, controlli dei vaccinati, possibili sanzioni di oltre € 500,00, alcune scuole che invitano le famiglie non in regola a tenere a casa i propri figli, si sta verificando un calo degli iscritti nelle scuole materne di oltre il 10%. Dal prossimo anno la vaccinazione obbligatoria farà parte dei criteri di ammissione alle scuole e, con molta probabilità, non verranno concesse né proroghe né deroghe.
Le uniche eccezioni riguarderanno i piccoli che hanno subito dei trapiantati, gli allergici, chi soffre di malattie autoimmuni, ecc. E chi per motivi ideologici o altro deciderà di non vaccinare i propri figli, rientrerà tra la percentuale dei non iscritti pari a circa 10%, percentuale destinata a crescere.
A fronte di una copertura nazionale pari al 94,5% ed una regionale del 95,5%, Venezia risulta essere una delle città con il più alto livello di vaccinazione (superiore al 98%).
Endrius Salvalaggio