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Nuoro. Cardiologia del San Francesco in ripresa. Pisano: “Cerchiamo di far Rete per un’adeguata assistenza”

di Elisabetta Caredda

Numeri di ricoveri in crescita, ambulatori diversificati e procedure interventistiche innovative nella Cardiologia del presidio. Pisano: “Da una media di 75 pazienti/mese ricoverati, siamo passati a circa 120 pazienti, con un trend in crescita che dovrebbe stabilizzarsi intorno a 140 pazienti/mese”. Cannas: “Un progetto quello del reparto di cardiologia che inizia a diventare attrattivo per medici e pazienti provenienti anche da altre aree regionali”.

24 OTT - Cresce il numero dei pazienti assistiti nella Cardiologia del Presidio Ospedaliero Unico San Francesco di Nuoro. “Da una media di 75 pazienti al mese ricoverati – comunica il direttore facente funzioni dell’Unità Operativa Cardiologia-UTIC, Mauro Pisano -, siamo passati a una media di circa 120 pazienti al mese, con un trend in crescita che dovrebbe stabilizzarsi ragionevolmente intorno a 140 pazienti al mese. Tutti gli indicatori rivelano che stiamo migliorando la nostra risposta all'utenza. stiamo facendo tanto, ma c'è da fare ancora di più”.

Sentito da Quotidiano Sanità, il direttore di cardiologia spiega: “Abbiamo dato al via a un progetto che ci sta rendendo attrattivi anche per gli specializzandi, che possono così soddisfare le loro esperienze di crescita professionale. Stiamo infatti cercando di creare a Nuoro, nel reparto di cardiologia, una Rete, dove per la prima volta ci sono i colleghi cardiologi del territorio isolano che lavorano in piena sintonia con i colleghi della nostra cardiologia dell’ospedale, con la consapevolezza che abbiamo necessità gli uni degli altri. Dove se uno ha un problema, l’altro cerca di venirgli incontro. E pian piano, pur con tutte le difficoltà che inevitabilmente si presentano, stiamo riuscendo a mettere in piedi questa rete”.

“Stiamo cercando di fare un patto tra di noi per cercare di dare un’assistenza adeguata ai pazienti – sottolinea il direttore -. Per far questo ci vuole pazienza, una guida propositiva in tal senso, oltre che competenza, in particolar modo quando ci sono da sbrogliare le difficoltà, impegno e buona volontà. Questa è l’unica strada che noi abbiamo. Una strada virtuosa perché abbiamo visto che anche in un territorio disagiato come Nuoro, le risorse stanno stanno arrivando. I cardiologi ci stanno scegliendo. Ovviamente con la direzione generale che ci sostiene e che crede nel nostro progetto”.

“Contemporaneamente – informa la Asl n. 3 -, all'interno della Cardiologia nuorese, sono stati riattivati diversi ambulatori di secondo livello, vale a dire per pazienti affetti da patologie complesse difficilmente gestibili nel territorio (scompenso cardiaco, post infarto, aritmie complesse, malattie rare). Sono stati riattivati inoltre l'ambulatorio di cardiologia pediatrica e l'ambulatorio per il controllo dei pacemaker e dei defibrillatori impiantabili. Infine è in fase di attivazione un progetto di telemedicina e controllo home-monitoring di questi dispositivi, che ben si integra con il percorso, anch’esso in fare di attuazione, sulla gestione integrata dello scompenso cardiaco tra territorio ed ospedale”.

“Se da un lato c'è una forte espansione della Struttura Complessa di Cardiologia – prosegue Pisano –, dall'altro si assiste a una notevole crescita delle procedure interventistiche. Oltre infatti all'aumento delle coronarografie, delle angioplastiche e degli impianti di pace maker, lavora ormai a pieno regime l'elettrofisiologia che, con l'esecuzione di ablazioni semplici e complesse e con l'ausilio della migliore tecnologia disponibile, migliora prognosi e qualità di vita dei pazienti. Nei prossimi giorni, inoltre, verrà eseguito nel nostro centro, il primo intervento di CCM (Cardiac Contractility Modulation): un intervento che permette di migliorare la performance cardiaca in un particolare gruppo di pazienti con scompenso cardiaco”.

“C’è ancora tantissimo da fare – aggiunge al nostro giornale il direttore -. Quello che siamo riusciti a fare adesso è ridare un minimo di speranza sia ai pazienti, sia anche ai colleghi cardiologi. A coloro che mi hanno affiancato, e che inizialmente potevano essere demotivati, va riconosciuto che hanno tenuto duro nella situazione in cui si è venuta a trovare Nuoro per diversi mesi. Devo ringraziarli, con pazienza abbiamo condiviso determinate scelte, per giungere ad una decisione partecipata che li ha visti coinvolti. Questo ci ha permesso di creare un minimo di armonia che ci consente di andare avanti. Perchè semplice non è, ma siamo determinati, auspichiamo di fare sempre meglio da qui in poi”.

Soddisfatto anche il Direttore Generale, Paolo Cannas, che ha sostenuto la ‘rinascita’ del reparto, e che commenta: “Numeri, impegno, innovazione, qualità e competenza sono l'unica via per diventare attrattivi verso l'esterno, ed è quanto sta accadendo al nostro centro, che col nuovo corso inizia a diventare attrattivo per medici e pazienti provenienti anche da altre aree regionali”.

Elisabetta Caredda

24 ottobre 2022
© Riproduzione riservata

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