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Peste suina. Commissione europea dichiara estinto il focolaio ‘di importazione’ del genotipo 2 di Dorgali 

di Elisabetta Caredda

Solinas: “E’ stato scongiurato il passaggio per un anno alla zona 3 (quella di massima restrizione) per l’area interessata dal focolaio. I territori che erano stati inseriti nell’area di sorveglianza a settembre saranno dunque collocati in parte nella zona 1, la così detta area ‘cuscinetto’ a ridosso della zona 3, e in parte nella così detta zona 0, dove non sono presenti restrizioni”. Doria: “Le evidenze raccolte hanno rassicurato la Commissione”.

19 DIC - Buone notizie riguardo al focolaio ‘di importazione’ del genotipo 2 che in Sardegna era stato trovato nel mese di settembre in un allevamento a Dorgali. Grazie al lavoro dell’Unità di progetto, al potenziamento delle misure di sorveglianza e controllo e dei servizi veterinari in risposta alle azioni previste nel piano di mitigazione del rischio PSA genotipo 2, la Commissione europea ha dichiarato ufficialmente estinto anche il suddetto focolaio. La decisione è stata votata venerdì scorso e sarà formalmente pubblicata nella gazzetta ufficiale europea la settimana prossima.

Ciò avviene appena a distanza di un mese da quando la commissione europea ha riconosciuto l’eradicazione della Peste Suina Africana (PSA) nel settore selvatico in tutto il territorio della regione Sardegna per assenza di circolazione del virus della peste genotipo I. La mappa delle prescrizioni ancora in vigore nell’Isola era stata infatti ridefinita in modo significativo: oltre alla zona ‘libera’ dalle restrizioni estesa già nel mese di maggio al 62% dei Comuni dell’isola, la decisione dello scorso novembre di Bruxelles aveva cancellato anche la ‘zona 2’ (del selvatico) e ristretto la ‘zona 1’ (ossia la cosiddetta zona cuscinetto, ora ridotta a 35 Comuni) attorno alla ‘zona 3’ (zona in fase di regolarizzazione sul piano dei suini non censiti).

Ed era proprio questa zona, la 3, a lasciare preoccupazione. In corrispondenza di questa zona che è rimasta invariata per 12 Comuni della Sardegna centro-orientale, si era aggiunta una ulteriore zona di restrizioni, previste in vigore fino al 22 dicembre, sui territori interessati dal focolaio ‘di importazione’ del genotipo 2 riscontrato in un allevamento a Dorgali, sul quale la commissione europea in questi ultimi giorni si è espressa.

La soddisfazione del presidente della Regione, Christian Solinas, che ha annunciato la comunicazione di Bruxelles: “L’aspetto più importante deriva dal fatto che, diversamente da quanto previsto per questi casi, è stato scongiurato il passaggio per un anno alla zona 3 (quella di massima restrizione) per l’area interessata dal focolaio. I territori che erano stati inseriti nell’area di sorveglianza a settembre saranno dunque collocati in parte nella zona 1, la così detta area ‘cuscinetto’ a ridosso della zona 3, in cui oggi si trovano ancora dodici Comuni in fase di regolamentazione per i suini non censiti, e in parte nella così detta zona 0, dove non sono presenti restrizioni. Ricordo che nella zona 0 oggi si trova la maggior parte del territorio dell’Isola grazie agli importanti risultati ottenuti in Sardegna sul fronte dell’eradicazione del virus e al percorso intrapreso con il Ministero della Salute e la Commissione europea”.

“La decisione di Bruxelles di scongiurare il ‘purgatorio’ di un anno nell’area interessata – aggiunge sottolineando l’assessore Carlo Doria – deriva dal riconoscimento del focolaio nell’allevamento di Dorgali come ‘occasionale’ e ciò è stato possibile grazie all’importante attività di sorveglianza svolta sul territorio dall’Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina con i servizi veterinari e alla collaborazione delle associazioni venatorie che ci ha consentito di raccogliere dati sufficienti alla conferma del fatto che si sia trattato di un focolaio di ‘importazione’ rimasto circoscritto. Le evidenze raccolte hanno rassicurato la Commissione, che ha quindi deciso di conseguenza. In particolare, grazie alla collaborazione dei cacciatori è stato possibile verificare circa 350 cinghiali, con esito negativo, a conferma della mancata trasmissione del genotipo 2 nel selvatico, che quindi rimane indenne dalla peste suina così come già certificato dalla stessa Commissione europea alla fine di ottobre”.

“Oggi, ancora una volta, la decisione di Bruxelles premia il modello Sardegna nel contrasto alla peste suina africana”, concludono il presidente Solinas e l’assessore Doria.

Elisabetta Caredda

19 dicembre 2023
© Riproduzione riservata

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