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Bimbi della Barbagia Mandrolisai senza pediatra. La comunità si mobilita, Doria interviene

di Elisabetta Caredda

Previsto un sit-in dei comitati per il 30 gennaio nei pressi di Ares e sabato 3 febbraio con una marcia a Sorgono. Doria: “E’ massima l’attenzione anche per le zone più disagiate. Di immediato possiamo chiedere ai pediatri attualmente in servizio e che non hanno raggiunto il massimale, di colmarlo fino a piena capienza. Ci interesseremo inoltre ad attivare ASCOT pediatrici, con le dovute risorse, in attesa di reclutare nuovi pediatri”.

25 GEN - E’ un vero S.O.S. quello sollevato dalle comunità della Barbagia Mandrolisai che si trovano dall’inizio dell’anno senza pediatra. Vari comitati seguiti dalla popolazione del territorio si mobilitano, con un sit-in previsto per il 30 gennaio nei pressi di Ares Cagliari, e sabato 3 febbraio con una marcia a Sorgono.

“La partenza del pediatra che c’era sino allo scorso anno era risaputa da diversi mesi – fa sapere il comitato ‘Sos sanità Barbagia Mandrolisai’ -, nonostante ciò non si è provveduto tempestivamente a programmare un rimedio, di fatto dal primo gennaio il distretto socio sanitario non può dare assistenza ai bambini della zona più interna della Sardegna. Non si può chiedere al territorio di subire passivamente la mancanza di un servizio indispensabile di questo livello. Siamo in presenza di un emergenza annunciata che era da fronteggiare tempestivamente con metodi efficaci e straordinari, dobbiamo constatare che questo non è avvenuto”.

“Tutto ci autorizza a registrare il grado di disinteresse di Ares a Cagliari nei confronti della zona disagiata della Sardegna. Si stanno violando i più elementari principi del Servizio sanitario nazionale, che parla di universalità e di eliminazione delle barriere sociali economiche, anzi qui si aggiungono barriere di tipo geografico. Evitiamo di inferire a livello politico, per rispetto della campagna elettorale, ma non possiamo esimerci da reagire in modo deciso e diretto. ‘sos sanità barbagia mandrolisai in sinergia con il coordinamento dei comitati sardi sanità pubblica indicono le seguenti manifestazioni: martedì 30 Gennaio un sit in nei pressi di Ares Cagliari, e sabato 3 febbraio una marcia a Sorgono con il bene più prezioso: i nostri bambini accompagnati da mamme, padri, nonni e nonne” – conclude il comitato.

Sentito da Quotidiano Sanità l’assessore Carlo Doria spiega: “La carenza di specialisti pediatri ed i problemi che ne conseguono sono a noi ben noti. Sono anche problemi che derivano da cause di lungo periodo sulla programmazione degli accessi nelle scuole di specializzazione che oggi ci porta ad avere un insufficiente numero di pediatri. Stiamo mettendo in campo delle soluzioni che devono comunque seguire delle norme di legge ovvero l’istituzione di ASCOT pediatrici previa saturazione dei massimali dei pediatri di libera scelta. Mi voglio soffermare come la grave carenza di specialisti in varie discipline, fra cui pediatria, sia causata da un gap formativo delle università che non preparano un numero sufficiente di professionisti. In questa legislatura abbiamo avuto la sensibilità come giunta di fare un’attenta analisi del problema mettendo in campo soluzioni efficaci rappresentate dal finanziamento dei ruoli docenti di quelle discipline carenti per far ripartire le scuole di specializzazione essenziali per il servizio sanitario regionale”.

“Proprio ieri mattina ne abbiamo parlato all’ateneo di Sassari con il Magnifico Rettore Gavino Mariotti, la direttrice del dipartimento di medicina Angela Spano, il D.G. dell’AOU SS Antonio Spano. Entro il 2024 si auspica di reclutare tre professori ordinari e tre associati per far partire la scuola di specializzazione di pediatria, neurochirurgia chirurgia pediatrica. Ci vorrà ovviamente il tempo che questi ora si formino, e che continuino a formarsi negli anni anche avvenire con una programmazione adeguata alle reali necessità. L’ attenzione ai Comuni delle zone disagiate della Sardegna è massima come lo è per tutte le comunità e i bambini del territorio dell’isola. Di certo non abbiamo la bacchetta magica per creare pediatri immediati a colmare una carenza strutturale che si trascina da anni di mancata programmazione, in termini numerici di specialisti, per compensare determinati vuoti d’organici. Ma ci abbiamo lavorato e ci stiamo lavorando”.

Elisabetta Caredda

25 gennaio 2024
© Riproduzione riservata

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