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La Sardegna sperimenta le ‘Centrali operative per l'attività fisica adattata’   

di Elisabetta Caredda

I progetti partiranno nella ASL1 di SS, la ASL3 di NU e la ASL8 di CA. Bartolazzi: “I progetti saranno realizzati a supporto di un modello di assistenza mirato a sostenere l'accessibilità ai servizi, nonché a garantire la tutela dei diritti delle persone con disabilità e delle persone più fragili. Le azioni di innovazione sociale previste sono finalizzate alla qualificazione della risposta pubblica ai diversi bisogni di cittadini e della comunità”. DELIBERA

06 NOV - La Giunta regionale della Sardegna, su proposta dell’assessore alla Sanità, ha approvato l’avvio della prima sperimentazione delle ‘Centrali operative per l'attività fisica adattata’, per un finanziamento complessivo pari a euro 3.000.000 grazie alle risorse derivanti dal PR Sardegna FESR 2021-2027, Priorità 5 ‘Sardegna più Sociale e Inclusiva’, Azione 5.3.2 ‘Potenziamento di servizi sociosanitari e di assistenza a lungo termine’.

“Questi progetti – spiega a Quotidiano Sanità l’assessore Armando Bartolazzi – saranno realizzati a supporto di un modello di assistenza mirato a sostenere l'accessibilità ai servizi, nonché a garantire la tutela dei diritti delle persone con disabilità e delle persone più fragili. Le azioni di innovazione sociale previste sono finalizzate alla qualificazione della risposta pubblica ai diversi bisogni di cittadini e della comunità, mettendo al centro dell'attenzione istituzionale il benessere e la piena autonomia della persona. A riguardo, il benessere delle persone non autosufficienti, delle persone anziane e a rischio di emarginazione sociale costituisce un obiettivo cardine delle politiche di inclusione attiva, e la pratica sportiva da parte di queste persone costituisce un'opportunità importante, sia in quanto promotrice di benessere e di miglioramento della qualità della vita, sia in quanto occasione di aggregazione e socializzazione”.

“I soggetti attuatori di questi progetti sperimentali – prosegue l’esponente di Giunta - saranno la ASL n. 1 di Sassari, la ASL n. 3 di Nuoro e la ASL n. 8 di Cagliari, che sono le aziende con il più ampio bacino di utenza. A queste aziende sanitarie abbiamo dato mandato di mettere a disposizione spazi adeguati per la realizzazione di palestre hub dotate di tecnologie domotiche per l'attività fisica adattata e di strumenti per la diffusione dell'esercizio fisico a distanza, nonché di dotarsi di quelle competenze specialistiche per la definizione di un approccio integrato alla gestione della cronicità ed esclusione sociale”.

“Più precisamente – approfondisce l’assessore -. Le suddette ASL dovranno individuare presso i presidi sede di Case della salute e Ospedali di comunità, presso le RSA e le strutture sociali comunali e le altre strutture socio-sanitarie a gestione pubblica, ubicati in contesti periferici e ricadenti anche in territori afferenti ad altre aziende socio-sanitarie della Sardegna, quindi in maniera omogenea su tutto il territorio regionale, le palestre spoke che dovranno operare coadiuvate dalle palestre hub attraverso collegamenti telematici. Dunque, le ASL sono tenute a provvedere all'adeguamento e messa a norma degli spazi, all'allestimento dei luoghi che rispondono ai criteri predefiniti e concordati, all'acquisizione delle tecnologie necessarie, e conseguentemente declinare in un progetto operativo l'allocazione delle strutture, i relativi costi e l'organizzazione delle attività previste. Il progetto costituirà parte e integrante e sostanziale della convenzione che ciascuna ASL dovrà stipulare con il competente Centro di responsabilità”.

“In accordo con l'ARES, poi, le ASL dovranno predisporre le procedure per il reclutamento di specifiche professionalità necessarie all'avvio e sviluppo del progetto, a valere sui fondi destinate al Piano regionale di prevenzione o su altri fondi all'uopo destinati. Per la realizzazione di tutto ciò, verranno assegnati 1.000.000 euro a favore della ASL n. 1 di Sassari, 1.000.000 euro a favore della ASL n. 3 di Nuoro ed 1.000.000 euro a favore della ASL n. 8 di Cagliari, a valere sul PR Sardegna FESR 2021-2027, Priorità 5 “Sardegna più Sociale e Inclusiva”, Azione 5.3.2”.

“Le ASL attuatrici del progetto potranno inoltre operare anche avvalendosi del supporto e degli spazi disponibili presso le aziende ospedaliero-universitarie (AOU) di Cagliari e Sassari” – conclude Bartolazzi.

Elisabetta Caredda

06 novembre 2024
© Riproduzione riservata

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