Riforma sanitaria. Il Rettore dell’Università di Cagliari sollecita una migliore collaborazione tra Università e sanità regionale
di Elisabetta Caredda
Il Rettore Mola ha evidenziato l’importanza di creare sinergie per migliorare i servizi e la formazione. L’Aou di Cagliari, ha spiegato, presenta un numero ridotto di posti letto e di volumi di attività che non permettono una crescita del potenziale formativo, da qui l’esigenza di accrescere dimensioni e volumi con la proposta della fusione con l’Arnas Brotzu, che permetterebbe la riapertura di tutte le scuole di specializzazione e l’aumento dei posti disponibili”.
24 GEN - È la volta dell’Università di Cagliari ad esporsi sulla riforma sanitaria. A confrontarsi il 21 gennaio sul tema nella VI Commissione Salute, il rettore di UNICA,
Francesco Mola, che coadiuvato per alcuni approfondimenti dal direttore dell’Ateneo, Aldo Urru, “ha esposto criticità e proposte operative, ad incominciare dall’invito a favorire una migliore collaborazione tra Università e sanità regionale”.
“È stato sottolineato – si apprende dal resoconto - che l'Università di Cagliari non intende competere con le strutture sanitarie esistenti, ma piuttosto contribuire alla formazione di personale sanitario qualificato. Il Rettore ha ribadito che non vi è alcun intento di "cannibalizzare" le strutture ospedaliere, ma di creare sinergie per migliorare i servizi e la formazione. Grande parte dell’intervento del Magnifico si è concentrato proprio sui temi della formazione e dell’accreditamento delle scuole di specializzazione, evidenziando come i requisiti stringenti imposti dal ministero per il mantenimento e l'accreditamento delle scuole di specializzazione, rappresentino crescenti difficoltà in ordine alla mancanza di determinati requisiti nelle strutture di sede, per quanto attiene specifici volumi di attività o prestazioni specialistiche”.
Il Professor Mola ha osservato che “L’Aou di Cagliari presenta un numero ridotto di posti letto e di volumi di attività che non permettono una crescita del potenziale formativo e quindi, di conseguenza, dell’offerta di professionisti sanitari al servizio sanitario regionale (“molte scuole di specializzazione sono in sofferenza e rischiano di non avere l’accreditamento”); da qui l’esigenza di accrescere dimensioni e volumi (per poter aumentare studenti e specializzandi) con la proposta della fusione con l’Arnas Brotzu che permetterebbe la riapertura di tutte le scuole di specializzazione e l’aumento dei posti attualmente disponibili”.
“Sollecitato anche dall’intervento del consigliere Peru (Sardegna 20Venti), il professore Mola ha rimarcato l’inopportunità del perdurare del dualismo medici universitari e non universitari ipotizzando l’accorpamento di alcune strutture in un unico soggetto giuridico per sommare i volumi assistenziali, garantendo al contempo il mantenimento delle direzioni sanitarie esistenti (“la competizione tra universitari e ospedalieri deve essere superata e serve bilanciare le direzioni tra ospedalieri e universitari per garantire opportunità di crescita a tutti i professionisti”). Nel rimarcare l’auspicio “per una distribuzione delle risorse in modo equo e strategico”, il rettore, in riferimento al quesito posto dal consigliere Agus (Progressisti) ha sottolineato l’urgenza di incrementare quelle per scienze infermieristiche al fine di soddisfare la crescente domanda di personale”.
Elisabetta Caredda
24 gennaio 2025
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