Medicina preventiva. In Sardegna firmato l’Accordo del programma ‘SardGen’ da oltre 50 milioni di euro
di Elisabetta Caredda
Previsto nell’ambito dei lavori della Biobanca che sta sorgendo nel Parco scientifico e tecnologico di Pula, il programma mira a migliorare la diagnosi delle malattie, rendendola più rapida e precisa, e inoltre a creare le condizioni per favorire lo sviluppo di farmaci mirati ed efficaci, particolarmente utili per patologie autoimmuni ed ematologiche molto diffuse in Sardegna come la SLA, la talassemia, il diabete giovanile.
04 GIU - Siglato in Sardegna il programma integrato da oltre 50 milioni di euro per migliorare la diagnosi, la cura, lo sviluppo dei farmaci efficaci, e ridurre i costi sanitari, previsto nell’ambito dei lavori della Biobanca che sta sorgendo nel Parco scientifico e tecnologico sito nel comune di Pula. Ad apporre la firma la direttrice di Sardegna Ricerche
Carmen Atzori, il rettore dell'università di Sassari
Gavino Mariotti e gli assessori al Bilancio
Giuseppe Meloni e alla Salute
Armando Bartolazzi.
L’iniziativa è cofinanziata tramite fondi PNNR dall’Unione Europea - Next Generation EU (progetto E.ins: Ecosystem of Innovation For Next Generation Sardinia. Spoke 01) e dalla Regione Sardegna attraverso il progetto ‘Genes for health’, con il quale si è proposto di sviluppare su larga scala un programma di medicina preventiva denominato SardGen. L’auspicio è consentire di migliorare la diagnosi delle malattie, rendendola più rapida e precisa, e inoltre di creare le condizioni per favorire lo sviluppo di farmaci mirati ed efficaci, particolarmente utili per patologie autoimmuni ed ematologiche, molto diffuse in Sardegna ma rilevanti anche a livello globale.
“Sono molto orgogliosa di far parte di un progetto che mette assieme tanti portatori sani di fiducia – ha detto la direttrice
Carmen Atzori, si apprende dal sommario dell’evento, intervenuta alla presentazione dell’annunciato programma di prevenzione medica e ricerca -. Saremo parte attiva dei lavori con i nostri laboratori Biomed, così come la Biobanca sarda sarà centrale nel rilancio del Parco tecnologico”.
“E’ una giornata storica per la Sardegna – ha commentato il vicepresidente della Giunta
Giuseppe Meloni –, ci abbiamo creduto dal primo minuto, appoggiando il progetto che stava nascendo. Abbiamo deciso tutti di fare squadra ponendo il territorio al centro del mondo. La sinergia fra istituzioni è la scommessa vincente per la Sardegna che guarda al futuro”.
“Io sono venuto qui in forma privata il primo gennaio 2024 perché la ricerca scientifica è stata la mia vita per 45 anni – ha esordito l'assessore
Armando Bartolazzi – e quindi oggi è il giorno più bello da quando sono in Sardegna. Finalmente l'eccellenza che è presente in Sardegna viene valorizzata: il professor Cucca è una di queste. Come oncologo lo posso dire: siamo davanti a un progetto internazionale sulla genetica che può cambiare la storia della medicina: nuovi marcatori genetici per la diagnostica. Investire qua significa risparmiare, e tanto, in medicine e terapie, basti pensare che una cura per la talassemia a una sola persona può costare 1,8 milioni”.
Il rettore dell’ateneo di Sassari, Gavino Mariotti, ha aggiunto: “L’Università ha lavorato al progetto durante il lockdown. Siamo arrivati terzi su 128 al bando dell’Unione europea. Necessario investire sulla progettualità, le risorse ci sono, vanno intercettate e spese per progetti di utilità pubblica”.
Per Gianluca Cadeddu, program manager: “SardGen ha unito i principali attori dell’innovazione in Sardegna. Coinvolge oltre 500 operatori, e ne sono stati reclutati 150. Abbiamo già dieci brevetti per un progetto che prevede sostenibilità prospettica e coinvolgimento dei cittadini. Lo slogan? ‘Dalla ricerca all’impresa’. Un percorso solido, con a disposizione circa 50 milioni di euro, che ha sposato pubblica amministrazione, atenei, imprese e ricercatori”.
“Vogliamo estirpare malattie gravi come la Sclerosi multipla, talassemia e diabete giovanile – ha concluso spiegando
Francesco Cucca, genetista e responsabile scientifico SardGen -. I progressi della ricerca contribuiranno a potenziare la medicina preventiva e a ridurre i costi sanitari. Inoltre, i dati genetici raccolti avranno un'utilità clinica accertata e validata per la diagnosi e prevenzione di malattia, e potranno essere messi a disposizione del sistema sanitario regionale per un utilizzo in linea con il consenso libero, specifico e informato espresso dai candidati partecipanti al progetto. I benefici per la popolazione si tradurranno quindi in una salute migliore con una qualità della vita superiore e un aumento dell'aspettativa di vita in salute. Prevenire apporta benefici immediati che deriveranno dall'esecuzione di una batteria di analisi biochimiche condotte con il coinvolgimento delle aziende ospedaliere universitarie di Sassari e Cagliari e dell’Arnas Brotzu”.
Elisabetta Caredda
04 giugno 2025
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