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Sardegna. Al via riorganizzazione della rete dei servizi di Medicina Trafusionale


Un unico centro per le attività di produzione e lavorazione degli emocomponenti e affidamento all’Areus del coordinamento del sistema regionale sangue. Arru: “La nostra realtà trasfusionale è oggi troppo parcellizzazione e ha difficoltà a raggiungere gli standard di qualità omogenei”.

16 GEN - Accentramento dell’attività di produzione/lavorazione di emocomponenti e affidamento all’Areus del coordinamento del sistema regionale sangue, con particolare riferimento alle attività di scambio e compensazione del sangue e degli emocomponenti. Così la Giunta della Regione Sardegna riorganizza la Rete dei Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale adeguandola alla nuova rete ospedaliera.

“Il sistema trasfusionale ha subito negli ultimi anni profondi cambiamenti, per l’adeguamento alle normative nazionali ed europee e per le mutate condizioni organizzative del sistema sanitario regionale e nazionale, che ha definito gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, ha spiegato l’assessore alla Sanità, Luigi Arru. “L’Accordo Stato-Regioni del 2012, in particolare, prevede che le attività di produzione degli emocomponenti siano progressivamente concentrate in strutture trasfusionali che garantiscano adeguati livelli di qualità e standardizzazione e che abbiano requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi previsti dalle normative vigenti. Si raccomanda la concentrazione delle attività di lavorazione degli emocomponenti in strutture trasfusionali con volumi minimi di 40.000 donazioni di sangue intero/anno”.

A oggi, il Sistema trasfusionale sardo conta 10 Servizi Trasfusionali, con le relative Unità Organizzative Trasfusionali: Sassari, Alghero, Ozieri, Olbia, Nuoro, Lanusei, Oristano, San Gavino, Carbonia, Cagliari. A questi si aggiungono le tre Unità di Raccolta gestite dall’AVIS Provinciale di Cagliari e di Sassari e dall’AVIS Comunale di Sassari. Nel corso del 2016 sono state prodotte 82.287 unità di sangue, a fronte di un consumo di 111.680.
 
“La nostra realtà trasfusionale – afferma ancora Arru -  appare attualmente caratterizzata da una eccessiva parcellizzazione dell’attività trasfusionale, con la conseguente difficoltà a raggiungere gli standard di qualità omogenei. L’aggiornamento della Rete dei Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale coinciderà con un accentramento dell’attività di produzione/lavorazione di emocomponenti e di validazione sierologica”.
 
Nell’arco di un triennio e in accordo con le altre Aziende sanitarie, l’AREUS dovrà elaborare un piano che, gradualmente, porti all’efficientamento del sistema e quindi all’ accentramento dell’attività di lavorazione negli HUB di Cagliari e di Sassari. L’AREUS avrà, inoltre, il compito di proporre le modalità di organizzazione dei trasporti sulla base delle condizioni geomorfologiche della Sardegna, delle vie di comunicazione e delle strategie di raccolta del sangue.

16 gennaio 2018
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