Influenza aviaria. L’Ecdc propone test umani mirati nelle aree con epidemie in corso

Influenza aviaria. L’Ecdc propone test umani mirati nelle aree con epidemie in corso

Influenza aviaria. L’Ecdc propone test umani mirati nelle aree con epidemie in corso
In una relazione tecnica, l’Ecdc propone un approccio di sperimentazione mirato nelle aree in cui sono in corso focolai di influenza aviaria nel pollame e rilevamenti negli uccelli selvatici e in altri animali, concentrandosi su malattie respiratorie gravi o neurologiche inspiegabili.

Un approccio di sperimentazione ad hoc nelle aree in cui sono in corso focolai di influenza aviaria nel pollame e rilevamenti negli uccelli selvatici e in altri animali, per puntare i riflettori su malattie respiratorie gravi o neurologiche inspiegabili.

È quanto propone l’Ecdc, in una relazione tecnica pubblicata oggi, ricordando in ogni modo che “le infezioni umane dovute all’influenza aviaria rimangono un evento raro”. Il rischio di infezione da virus dell’influenza aviaria H5 attualmente circolanti in Europa è infatti valutato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie come basso per la popolazione generale dell’Ue/See. Il rischio rimane inoltre da basso a moderato per le persone esposte professionalmente o in altro modo a uccelli o mammiferi infetti (selvatici o domestici); questa valutazione copre diverse situazioni che dipendono dal livello di esposizione

Durante i mesi invernali, spiega l’Ecdc, quando i virus dell’influenza stagionale circolano nella popolazione, gli approcci di test e sottotipizzazione del virus dell’influenza aviaria devono essere proporzionati alla situazione epidemiologica e alle capacità dei laboratori di riferimento.

Ecco quindi che per identificare le infezioni umane da virus dell’influenza aviaria – senza sovraccaricare l’assistenza sanitaria e i laboratori diagnostici durante la stagione influenzale – l’Ecdc propone il seguente approccio:

Le persone ricoverate in ospedale con sintomi respiratori dovrebbero essere interrogate sull’esposizione ad uccelli malati o morti, animali selvatici o altri animali nelle due settimane precedenti l’insorgenza dei sintomi o prima del ricovero (se la data di insorgenza dei sintomi non può essere definita). Dovrebbero essere testati sulla base di una valutazione del rischio di esposizione da parte del medico. I campioni provenienti da pazienti ospedalizzati con infezioni da virus influenzali molto gravi potrebbero essere presi in considerazione per la sottotipizzazione, in particolare se si ritiene che facciano parte di un’epidemia nosocomiale.

Dovrebbe essere presa in considerazione la possibilità di testare i pazienti ospedalizzati con encefalite virale/meningoencefalite inspiegabile per il virus dell’influenza stagionale. I campioni positivi per il virus di tipo A devono essere ulteriormente sottotipizzati per i virus dell’influenza stagionale per escludere il virus dell’influenza aviaria.

Gruppi di infezioni respiratorie gravi che richiedono il ricovero ospedaliero dovrebbero essere indagati e testati per i virus dell’influenza aviaria e di altro tipo se i test di routine per i patogeni respiratori non sono conclusivi.

Infine, la sorveglianza delle acque reflue potrebbe essere considerata come un sistema di monitoraggio aggiuntivo a livello locale nelle aree colpite, tuttavia, finora esistono esperienze e prove molto limitate dell’utilizzo della sorveglianza delle acque reflue per identificare la circolazione a basso livello di infezioni da virus dell’influenza zoonotica nella popolazione.

29 Settembre 2023

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