Quotidiano on line
di informazione sanitaria
15 GIUGNO 2025
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Prezzi dei farmaci. L’associazione delle aziende farmaceutiche americane: “Più alti in Usa per colpa dei governi stranieri e degli intermediari”


Per la PhRMA i governi stranieri sono accusati di imporre prezzi troppo bassi ai produttori, beneficiando così dell’innovazione farmaceutica americana senza contribuire in maniera equa; e gli intermediari del sistema sanitario USA – in particolare i pharmacy benefit managers (PBM), le assicurazioni e gli ospedali – trattengono fino al 50% di ogni dollaro speso in farmaci, causando distorsioni nei prezzi effettivamente pagati dai pazienti.

14 MAG -

“Per abbassare i costi per gli americani, bisogna affrontare le vere cause dei prezzi elevati: i Paesi esteri che non pagano la loro giusta quota e gli intermediari che fanno lievitare i costi per i pazienti statunitensi”. In risposta all’iniziativa della Casa Bianca volta a ridurre i costi dei farmaci per i cittadini statunitensi, Stephen J. Ubl, presidente e CEO della PhRMA – l’associazione delle aziende farmaceutiche americane – ha rilasciato una dichiarazione che, pur riconoscendo la necessità di abbassare i prezzi, ne attribuisce le cause principali a fattori esterni e strutturali piuttosto che al comportamento delle aziende produttrici.

Con questo, PhRMA sposta l’attenzione su due presunti responsabili: i governi stranieri, accusati di imporre prezzi troppo bassi ai produttori, beneficiando così dell’innovazione farmaceutica americana senza contribuire in maniera equa; gli intermediari del sistema sanitario USA – in particolare i pharmacy benefit managers (PBM), le assicurazioni e gli ospedali – che, a detta di Ubl, trattengono fino al 50% di ogni dollaro speso in farmaci, causando distorsioni nei prezzi effettivamente pagati dai pazienti.

Ubl appoggia dunque l’approccio di Trump nell’usare i negoziati commerciali per costringere i Paesi stranieri a sostenere una quota più equa dei costi della ricerca e sviluppo, sottolineando che “i pazienti americani non dovrebbero pagare da soli il conto dell’innovazione globale”. PhRMA si oppone con forza all’idea di importare i prezzi dei farmaci dai Paesi con sistemi sanitari più regolati (definiti da Ubl come “socialisti”), avvertendo che “importare i prezzi stranieri sarebbe un pessimo affare per i pazienti e i lavoratori americani: significherebbe meno trattamenti, meno cure, e metterebbe a rischio centinaia di miliardi di investimenti che le aziende associate stanno pianificando negli Stati Uniti”. La posizione della PhRMA evidenzia lo scontro tra l’obiettivo politico di abbassare i prezzi dei farmaci – fortemente sentito anche dall’opinione pubblica americana – e la volontà dell’industria di preservare i propri margini e la propria autonomia nel determinare i prezzi. Se da un lato la Casa Bianca cerca di rassicurare i cittadini sul tema della spesa sanitaria, dall’altro deve gestire la reazione di un settore economico potente e strategico.



14 maggio 2025
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy