Ictus: per la diagnosi meglio la risonanza che la Tac

Ictus: per la diagnosi meglio la risonanza che la Tac

Ictus: per la diagnosi meglio la risonanza che la Tac
Le nuove linee guida dell’American Academy of Neurology lanciano un nuovo e più efficiente approccio diagnostico all’ictus. Ma in condizioni di emergenza, se la risonanza non è disponibile, la Tac rimane un ottimo strumento diagnostico.

Sono state pubblicate ieri su Neurology le nuove linee guida dell’American Academy of Neurology sulla diagnosi dell’ictus ischemico. E la novità principale è il ruolo della risonanza magnetica che, secondo gli estensori – un gruppo di ricercatori del Johannes Wesling Clinical Center di Minden i Germania -, sarebbe da preferire alla Tac nella diagnosi.
“Mentre la Tac è attualmente il test standard impiegato per fare una diagnosi di ictus, le nuove linee guida dell’Academy rilevano che la risonanza magnetica è migliore nell’individuare il danno causato dall’ictus”, ha affermato Peter Schellinger, il coordinato del gruppo che ha redatto le linee guida e che per giungere a queste conclusioni ha realizzato una revisione della letteratura dal 1966 al 2008.
Secondo le nuove linee guida, la risonanza magnetica a diffusione è più utile della Tac per la diagnosi di ictus ischemico nelle prime 12 ore dal primo sintomo. Uno degli studi analizzati ha, per esempio, evidenziato come la risonanza sia stata in grado di identificare accuratamente l’ictus nell’83 per cento dei casi mentre la Tac soltanto nel 26. “Specifici tipi di risonanza possono aiutare a capire quanto severi sono alcuni tipi di ictus. Possono inoltre permettere di individuare le lesioni precocemente”, ha dichiarato Schellinger. “Un aspetto, quest’ultimo, di grande importanza, dal momento che la ricerca suggerisce che identificare precocemente le lesioni può risultare in un miglioramento degli outcome”.
Ma non sono questi i soli benefici dell’impiego della risonanza. Secondo i ricercatori consentirebbe infatti di distinguere l’ictus da condizioni che presentano sintomatologie simili. Tuttavia, il team precisa che, sebbene la risonanza sia da considerare la prima scelta, qualora non fosse immediatamente disponibile e ci fosse una situazione di emergenza, la Tac rimane un ottimo strumento diagnostico. “La risonanza può essere usata in un secondo momento, qualora ci fosse bisogno di ulteriori informazioni”, ha concluso Schellinger.
A.M. 

14 Luglio 2010

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