Supplementi dietetici e OTC possono alterare il risultato degli esami di laboratorio

Supplementi dietetici e OTC possono alterare il risultato degli esami di laboratorio

Supplementi dietetici e OTC possono alterare il risultato degli esami di laboratorio
Il mercato degli OTC e dei supplementi dietetici è molto florido, negli Usa come in Europa, e le principali consumatrici sembrano essere le donne. Molte delle sostanze in essi contenute, possono però alterare il risultato degli esami di laboratorio e portare a diagnosi sbagliate. E troppo spesso, i medici sono ignari dell’assunzione, magari cronica, di questi prodotti da parte dei loro pazienti.

Al medico bisogna sempre dire tutto, senza omettere nulla. L’assunzione di farmaci OTC e di supplementi può ad esempio alterare il risultato degli esami di laboratorio, quindi è bene comunicarla al proprio medico. Il fenomeno del consumo di supplementi e farmaci OTC, un tempo degno di rilievo solo negli Usa (dove attualmente ogni famiglia spende in media 350 dollari l’anno per questi prodotti), sta diventando importante anche in Europa. Non sempre i pazienti ‘ricordano’ di comunicare al medico l’assunzione di questi prodotti. E’ esperienza comune, ma adesso lo rivela anche un’indagine pubblicata su Clinical Chemistry and Laboratory Medicine.
 
L’indagine, condotta su pazienti di 18 nazioni europee (200 pazienti per ogni Paese) ha dimostrato che le persone che assumono prodotti OTC e supplementi dietetici non sanno che possono alterare i risultati  delle analisi di laboratorio e non ritengono importante comunicarli al medico. Ad assumere regolarmente almeno uno di questi prodotti è il 68% degli intervistati. I più gettonati sono risultati aspirina 17%), omega-3 (17%), supplementi multivitaminici (38%), multiminerali (34%), succo di mirtillo (20%).Le principali consumatrici sono le donne di mezz’età.
Molti di questi prodotti, se assunti subito prima del prelievo ematico, possono alterare i risultati degli esami di laboratorio. E portare dunque ad un’interpretazione errata degli stessi o addirittura a diagnosi errate.
 
La lista dei potenziali effetti è lunga e va da lieve a grave. Ad esempio, l’ingestione di cannella 12 ore prima del prelievo o a stretta distanza da questo può determinare una significativa riduzione della glicemia e migliorare la sensibilità all’insulina.
Le pillole dimagranti contenenti pepe di cayenna, arance amare e amfetamine possono determinare danni miocardici e un’aumentata concentrazione di troponina e CKMB attraverso l’attivazione del sistema nervoso simpatico.
Il consumo di riso rosso e di estratti di tè verde sono stati associati ad alterazioni degli enzimi epatici. Il riso rosso è anche un inibitore della HMG-CoA reduttasi, enzima coinvolto nella sintesi del colesterolo e può quindi determinare una riduzione della colesterolemia.
Il mirtillo aumenta l’attività della paraoxonasi, riduce il PSA e regola l’espressione dei geni androgeno-dipendenti. Pompelmo e succo di clementine possono aumentare le concentrazioni di tacrolimus nei soggetti trapianti di rene per induzione di vari trasportatori del farmaco ed enzimi farmaco-metabolizzanti.
Ginko bilobae il Sylibum marianummodificano l’attività degli enzimi microsomiali e attraverso questo meccanismo influenzano il metabolismo di molti farmaci.
I broccoli contengono un potenze induttore enzimatico, molto efficace nel proteggere il fegato dall’azione di una serie di xenobiotici, grazie all’induzione di enzimi detossificanti e alla sintesi di glutatione.
Gli effetti di molti supplementi e prodotti dietetici infine è stata studiata bene sugli animali , ma non ancora sull’uomo. E’ il caso ad esempio dell’effetto del propoli sui parametri ematologici e biochimici negli uccelli e sulla demenza nei ratti.
 
Come comportarsi prima del prelievo per le analisi.
In epoca non sospetta, il Working Group for Preanalytical Phase (WG-PRE) della European Federation for Clinical Chemistry and Laboratory Medicine (EFLM) aveva già dettato il decalogo del ‘prelievo’ perfetto (per gli esami di laboratorio).
Il prelievo va effettuato tra le 7 e le 9 di mattina, dopo un digiuno di 12 ore. In questo periodo il paziente può bere acqua, ma le bevande alcoliche devono essere evitate almeno nelle 24 ore precedenti il prelievo. La mattina delle analisi i pazienti non dovrebbero fumare, né bere caffè, tè o bevande contenenti caffeina.
I pazienti dovrebbero evitare sforzi straordinari o attività fisica inusuale (maratone, nuoto nell’acqua gelata, ecc), come anche il consumo sporadico di qualunque sostanza, che possa influenzare i risultati degli esami di laboratorio, nei giorni precedenti il prelievo.
E’ il caso di ricordare che molte delle sostanze (cannella, riso rosso, mirtillo, arance amare, pepe di cayenna, broccoli, pompelmo, ecc), in grado di influenzare i risultati degli esami, sono ampiamente presenti nei prodotti OTC e nei supplementi dietetici.
Insomma, scanso equivoci,  il medico va sempre informato del consumo di queste sostanze.
 
Gli effetti di OTC e supplementi sui parametri di laboratorio possono insomma essere molti. E’ dunque necessario secondo gli autori sollevare il problema e renderne edotti consumatori e medici.
“Ci auguriamo – commenta la professoressa Ana-Maria Simundic dell’Ospedale Sveti Duh di Zagabria (Croazia) -questa indagine aiuti a portare alla ribalta questo fenomeno per educare i pazienti circa i potenziali effetti dei farmaci OTC e dei supplementi dietetici sui risultati degli esami di laboratorio. Vorremmo anche incoraggiare i medici e lo staff dei laboratori a interagire più con i pazienti e a fargli domande dirette circa l’assunzione di questi prodotti.”
 
Maria Rita Montebelli

Maria Rita Montebelli

10 Agosto 2018

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