La specialistica convenzionata siciliana si mobilita. Marano (Confsalute): “Comparto in ginocchio

La specialistica convenzionata siciliana si mobilita. Marano (Confsalute): “Comparto in ginocchio

La specialistica convenzionata siciliana si mobilita. Marano (Confsalute): “Comparto in ginocchio

Incontro con il presidente dell’Ars, il capo di gabinetto del presidente della Regione e l’assessore alla Salute per sollecitare attenzione. Definire il budget di quest’anno in tempi brevi, assegnare quello del 2026 entro i primi mesi del prossimo anno e istituire un tavolo tecnico sui fabbisogni: questi gli impegni presi dalle istituzioni.

Rappresentanti della specialistica, da tutte le province dell’Isola, hanno manifestato ieri davanti a Palazzo d’Orleans, sede della Regione, per testimoniare “pacificamente ma con risolutezza”, sottolinea Luigi Marano, coordinatore regionale di Confsalute Sicilia, “una crisi del settore ormai datata ed al limite del collasso a causa di un nomenclatore che, benché sconfessato, permane in vigore in attesa di nuovi interventi del governo nazionale”.

Il riferimento va alle recenti sentenze del Tar Lazio che hanno sostanzialmente caducato il decreto ministeriale del dicembre 2024 con cui era stato approvato un nuovo nomenclatore nazionale con una rimodulazione in peggio delle tariffe riconosciute alle strutture del comparto. Con le stesse sentenze, l’organo di giustizia amministrativa, per non creare soluzione di continuità sull’erogazione dei servizi, teneva in vigore il decreto, sia pure in via transitoria e per un solo anno. Dando in questo modo la possibilità al governo nazionale di promulgare un ulteriore provvedimento che tenga conto delle criticità del sistema con il conseguente adeguamento delle tariffe ad oggi ritenute, dal comparto, “insostenibili”. In Sicilia si è manifestato, spiega Marano, “perché le tariffe sono ferme da anni pur in presenza di dinamiche inflattive, ove e se addirittura non ulteriormente penalizzate dal nuovo nomenclatore”.

Ancora: “I rinnovi contrattuali succedutisi nel tempo non sono stati perequati con un corrispondente ritocco in meius del ristoro legato alle prestazioni. Per non parlare poi della assenza di un confronto programmato nei tempi corretti con il pubblico, o ancora della mancata fissazione dei budget entro il mese di febbraio, secondo la L.R. 5/2009, con una individuazione degli stessi tra novembre e dicembre se non addirittura nell’anno a venire. Con una conseguente soluzione di continuità assistenziale e la impossibilità di una corretta programmazione da parte degli erogatori dei servizi con i conseguenti danni finanziari”.

“Confcommercio, ed in suo luogo Confsalute che insiste nel settore sanitario/sociosanitario – prosegue il coordinatore regionale -, nella logica di segno cinetico che deve animare i processi produttivi, ove e vieppiù se coniugati con il bisogno di salute del cittadino, desidera proporre soluzioni e perciò offrire il proprio contributo alla parte pubblica per invertire una tendenza che, ad oggi, non ha portato al conseguimento, se non parzialmente, degli obiettivi previsti dalle normative di settore. Il che attraverso una rivisitazione del sistema ed un maggiore rispetto dei vincoli normativi e, non da ultimo, delle procedure necessarie per uscire quanto prima dal piano di rientro. Con la conseguente liberazione delle risorse utili per sostenere le strutture accreditate e garantirne una corretta programmazione in uno con setting assistenziali di pregio”.

“Quale presidente regionale di Confsalute, continua Marano, ritengo doveroso ringraziare il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana on. Gaetano Galvagno, il Capo di Gabinetto del Governatore, dott. Salvatore Sammartano, il Capo di Gabinetto dell’assessore della Salute dott. Giuseppe Sgroi e la dott.ssa Paola Proia, direttrice del gruppo V economico finanziario dell’Assessorato della Salute, che c”on sensibilità istituzionale hanno sentito, nelle rispettive sedi istituzionali, una delegazione dei promotori della manifestazione per apprezzarne le proposte, riservandosi una valutazione delle stesse con gli eventuali provvedimenti consequenziali di rispettiva competenza”. Un ringraziamento anche “a tutte le organizzazioni di settore che, unitariamente, si sono impegnate per la riuscita della iniziativa, coscienti, come s’ha da essere, che un obiettivo, tanto più se virtuoso, si raggiunge con il concorso di tutti rifuggendo dalla logica delle parti”. “Un ultimo, ma non da ultimo, sentito apprezzamento e riconoscimento ritengo poi vada tributato agli amici di CIMEST, il Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica Ambulatoriale di Territorio, che raggruppa in sede regionale la massima parte degli addetti di settore. Cui va riconosciuto, conclude Marano, il doppio merito quali instancabili stakeholders e primi promotori del ricorso, innanzi al TAR Lazio, che ha portato all’emissione del provvedimento teso al riequilibrio del sistema su scala nazionale”, conclude Marano.

La Regione fa quindi il punto sull’incontro illustrando gli impegni, che riguardano la definizione del budget di quest’anno in tempi brevi, l’assegnazione di quello del 2026 entro i primi mesi del prossimo anno e l’istituzione di un tavolo tecnico sui fabbisogni. “Il primo step – spiega la nota della Regione – sarà, dunque, la definizione, entro una decina di giorni, del budget 2025. Fino a venerdì 28 novembre resterà aperta la piattaforma attraverso la quale le strutture possono comunicare i parametri richiesti. L’assessorato si è impegnato, già da lunedì, a trasmettere i dati alle Asp che così potranno convocare i rappresentanti delle strutture per la firma dei contratti. Per quanto riguarda, invece, il budget del 2026 l’obiettivo è quello di arrivare alla sua definizione non oltre il mese di febbraio”.

A fronte della richiesta avanzata dalle sigle sindacali, la Presidenza della Regione ha dato la propria disponibilità all’istituzione di un tavolo tecnico specifico sui fabbisogni. “Inoltre, sul tema delle tariffe, è stato confermato, nonostante l’impugnativa, l’impegno finanziario di 15 milioni di euro previsto nella manovra bis per meglio difendere la norma regionale”, spiega la nota regionale. L’assessorato della Salute si è inoltre impegnato a “remunerare, nel rispetto dei criteri e delle modalità stabilite dallo Stato per i programmi di Psn, le prestazioni erogate da privati accreditati riconducili all’area della prevenzione. A disposizione ci sono cinque milioni di euro ma altre risorse potranno essere reperite nel 2026”.

Infine, è stato ribadito che “l’obiettivo resta il superamento del piano di rientro nel più breve tempo possibile, effettuando periodiche verifiche sui progressi”.

27 Novembre 2025

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