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Trapianti. 2022 anno record per le donazioni di organi: crescono del 3,7%. Il Report del CNT

di E.M.

Il tasso nazionale di donazione per milione di popolazione è il più alto di sempre (24,7). Aumenta l’attività di trapianto, in particolare per fegato, polmoni ed è boom di donazioni per il midollo osseo. Le dichiarazioni di volontà alla donazione hanno superato quota 14 milioni e mezzo: 72% i consensi e 28% le opposizioni. Schillaci: “Donare gli organi è il gesto di altruismo più grande e significativo che possa esistere”. IL REPORT

24 GEN -

La Rete trapianti del Ssn conferma la sua eccellenza, non solo recupera i livelli di attività dell’era pre-Covid, ma segna in molti casi le migliori performance assolute mai realizzate dal sistema trapiantologico nazionale.
Nel 2022 l’asticella si è infatti alzata: i trapianti sono aumentati, in particolare per fegato, polmoni, soprattutto le donazioni di organi sono cresciute del 3,7% conquistando il miglior risultato di sempre.
Numeri importanti anche per l’attività di donazione di tessuti (i prelievi crescono del 10,4%), anche se il 2022 è un anno da record per il midollo osseo e le cellule staminali emopoietiche: le donazioni sono cresciute del 9,7%, i trapianti del 3,1%.

Sempre sul fronte delle donazioni, la Toscana si conferma come la Regione più generosa, mentre l’Emilia Romagna ha ingranato la marcia con un aumento esponenziale del tasso dell’8,8 rispetto al 2021. Buono anche il risultato del Veneto (+6,2). Segna il passo il Centro-Sud, anche se Lazio, Campania e Calabria mostrano qualche lieve segnale di crescita.

Rimane il fatto che, nonostate circa 15 milioni di italiani abbiamo dichiarato la loro volontà a donare, circa tre italiani su dieci (il 28%) ancora si oppongono alla donazione.

È questo il bilancio dell’attività trapiantologica emerso dal Report preliminare elaborato dal Centro nazionale trapianti presentato questa mattina dal Ministro della Salute Orazio Schillaci insieme al direttore del Cnt Massimo Cardillo e al presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro.

“Promuovere la cultura della donazione è un obiettivo prioritario per il Ministero della Salute e per l’intero Ssn – ha sottolineato il ministro Schillaci – nonostante gli straordinari risultati raggiunti, in Italia ci sono molti pazienti in attesa di un trapianto ed il fabbisogno non è ancora del tutto soddisfatto. È importante continuare a investire sulla promozione di iniziative di sensibilizzazione e informazione per trasmettere il messaggio che donare gli organi è il gesto di altruismo più grande e significativo che possa esistere. Quest’anno – ha aggiunto – la Giornata nazionale per la donazione di organi e tessuti si terrà domenica 16 aprile e partirà la nuova campagna annuale che rappresenta uno dei principali momenti di informazione e sensibilizzazione per i cittadini”.

Vediamo qual è il bilancio 2022. Il dato sicuramente più eclatante è l’aumento delle donazioni di organi solidi che per la prima volta hanno superato quota 1.800 in un anno: sono state complessivamente 1.830 (+3,7%), 1.461 da donatori deceduti e 369 da viventi. Un risultato, “frutto in particolare di un nuovo aumento delle donazioni potenziali segnalate in rianimazione (2.662, +4,1%), che fanno un nuovo passo verso i livelli pre-Covid” evidenzia una nota che ricorda come la pandemia abbia avuto il suo impatto più forte proprio sulle terapie intensive.

Tirando le somme il tasso nazionale di donazione per milione di popolazione (pmp) risulta il più alto di sempre (24,7) e conferma le ottime performance dell’Italia negli scenari europei dietro la Spagna e insieme alla Francia.





Nella classifica regionale delle donazioni il tasso più elevato lo conquista ancora una volta la Toscana (49,3 donatori pmp), mentre l’Emilia Romagna fa registrare un importante scatto in avanti con un aumento esponenziale del tasso dell’8,8 rispetto al 2021 (46 donatori pmp), buono anche il risultato del Veneto (36,3, +6,2). Ancora indietro nel complesso il Centro-Sud, con qualche lieve segnale di crescita in Lazio, Campania e Calabria.


Cresce, tuttavia, anche la percentuale delle opposizioni in rianimazione (29,6%, +1% sul 2021), un dato però che tende a essere fisiologico quando aumentano le segnalazioni delle rianimazioni, e anche qui viene confermato il forte gap delle regioni meridionali verso quelle settentrionali. Aumenta molto, invece, la donazione a cuore fermo: +60%, che si è tradotto in un +35,6% trapianti realizzati grazie agli organi prelevati a questa tipologia di donatori.



Trapianti in aumento, soprattutto fegato e polmone. Stabili i trapianti di rene e cuore. L’incremento delle donazioni ha portato naturalmente anche all’aumento dei trapianti: il numero complessivo è stato di 3.887, quasi 100 in più rispetto al 2021 (+2,5%) e secondo miglior risultato di sempre, con tassi regionali in crescita quasi ovunque: la Lombardia si conferma la regione nella quale si realizzano più interventi seguita da Veneto (che è la prima in rapporto alla popolazione), Piemonte, Emilia Romagna e Lazio.

Guardando al dettaglio dei singoli organi sono stabili i trapianti di rene (2.038, 4 in meno che nel 2021 a causa di una lieve contrazione delle donazioni da vivente) e quelli di cuore (254 pari a +0,8%).
Si registra un aumento molto significativo di quelli di fegato (1.474 pari a +5,6%), mai così tanti, e di quelli di polmone (138, +17,9%), la specialità più penalizzata negli anni della pandemia.
Calano invece i trapianti di pancreas, che scendono da 54 a 38, una diminuzione, evidenzia il direttore del Cnt Cardillo, legata anche ad approcci terapeutici validi per contrastare l’avanzata delle patologie tumorali.

Il ministro Schillaci ha ricordato poi la realizzazione del secondo trapianto italiano di utero a Catania (il terzo è stato effettuato il 12 gennaio scorso) e la nascita di una bambina grazie al primo trapianto, quello del 2020. È stato effettuato anche un trapianto multiviscerale intestino-fegato-pancreas: complessivamente i trapianti combinati sono stati 56. Sono state 5 infine le catene “crossover” di donazione da vivente di rene tra coppie incompatibili, con 14 trapianti effettuati.

Bene cornee e tessuto muscolo-scheletrico. Numeri importanti anche per l’attività di donazione di tessuti, molto penalizzata durante la pandemia, ma che per il secondo anno di fila cresce considerevolmente: i prelievi nel 2022 sono stati 11.031 (+10,4%), con aumenti importanti per le cornee e il tessuto muscolo-scheletrico. Un aumento che non si è tradotto in una crescita dei trapianti (20.459, -2,5%) che però continuano ad attestarsi su livelli decisamente più elevati rispetto all’epoca pre-covid.

Midollo, miglior risultato di sempre. È stato un 2022 da record per l’attività riguardante midollo osseo e cellule staminali emopoietiche: sono state 329 le donazioni effettive realizzate (+9,7%) e 961 i trapianti (+3,1%), miglior risultato di sempre in entrambi i casi. Continuano ad aumentare gli iscritti al registro donatori IBMDR: nel 2022 sono state tipizzate 28.813 persone (+18,9%), un segnale positivo, ma resta lontana la quota di nuovi iscritti del 2019 (furono oltre 40mila), frutto soprattutto di attività di volontariato nelle scuole e nelle piazze che le restrizioni dovute al Covid hanno penalizzato fino a pochi mesi fa.

Dichiarazioni di volontà, ancora troppi i “no”. Le dichiarazioni di volontà alla donazione depositate nel Sistema informativo trapianti al 31 dicembre 2022 hanno superato quota 14 milioni e mezzo: 72% i consensi e 28% le opposizioni. Quelle registrate nel solo 2022 nei Comuni italiani attraverso il sistema CIE (carta d’identità elettronica) sono state 2,7 milioni, con una percentuale di no del 31,8% (+0,7% rispetto al 2021). In generale si è espresso (positivamente o negativamente) il 55,5% dei cittadini che hanno fatto richiesta del documento, mentre gli altri hanno deciso di non registrare alcuna indicazione. Le opposizioni registrate in vita restano alte, specialmente nelle regioni del Sud dove sfiorano o in qualche caso superano il 40%: un dato che conferma la necessità di sensibilizzare soprattutto due fasce d’età: i 18-30enni (tra i quali la percentuale di opposizione è più alta rispetto ai 30-40enni, e questo è particolarmente valido per i neo-maggiorenni) e gli over 60, tra i quali è frequente la convinzione che la donazione sia impossibile per ragioni anagrafiche: il recente trapianto di fegato realizzato in Toscana grazie alla donazione di una donna di quasi 101 anni (la più longeva di sempre a livello mondiale) dimostra che l’età non è ostacolo alla donazione.

“La collaborazione tra il Ministero della Salute e Anci rimane strategica per potenziare la corretta informazione sull’espressione della donazione di organi e tessuti e sulle modalità con cui è possibile registrare la propria volontà di donare presso gli uffici anagrafe – ha commentato il ministro della Salute –, in particolare nel momento del rinnovo del documento di identità. Il dato delle opposizioni resta però significativo e per questo intendiamo rafforzare le attività di sensibilizzazione. Ad esempio tra gli over 60 è frequente la convinzione che l’età sia un ostacolo alla donazione, ma in Toscana è stato realizzato un trapianto di fegato realizzato alla donazione di una donna di quasi 101 anni (la più longeva di sempre a livello mondiale). Fatto – conclude – che dimostra come l’età non sia un ostacolo alla donazione”.




24 gennaio 2023
© Riproduzione riservata

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